Un Museo Archeologico nuovo di zecca per Verona: al Teatro Romano gli antichi tesori trovano un allestimento internazionale
CULTURA Un Museo archeologico di impronta internazionale, ricco non solo di reperti di notevolissimo valore ma anche di apparati illustrativi adeguati, elegante e innovativo. E’ quello di Verona al Teatro Romano, totalmente rinnovato ed ampliato. La visione spettacolare che da qui si gode sull’Adige e sulla città, la suggestione dei luoghi, la bellezza e l’importanza dei reperti esposti, sono fattori che ne fanno una delle mete imperdibili di Verona.
(TurismoItaliaNews) Totalmente rinnovato ed ampliato, l’edificio del Museo sorge dal XV secolo, come convento dei Gesuati, sul fianco del colle di San Pietro a picco sopra il Teatro Romano; a questo è strettamente collegato avendo inglobato alcune parti del complesso architettonico antico. Questa particolarissima collocazione costituisce un elemento fondamentale ed eccezionale della visita all’intero complesso: lo splendido panorama del teatro e della città dall’alto consente infatti di mettere immediatamente in relazione ciò che è esposto nel Museo con il contesto esterno. Il recente ampliamento e il riallestimento delle sale espositive sono stati realizzati proprio sulla base di uno stretto dialogo con l’intero contesto.
In apertura: Refettorio, statua onoraria femminile seduta, da Verona; età romana
Il progetto di riqualificazione dell’area del Colle di San Pietro, ricchissima di testimonianze archeologiche e storiche, è un impegno che vede unite l’Amministrazione comunale e la Fondazione Cariverona. La scelta è stata dettata dalla volontà di uniformare gli interventi nel più ampio e articolato obiettivo di rivitalizzazione del colle attraverso una serie di funzioni culturali in sinergia tra pubblico e privato e di interventi complessi per il recupero e l’ammodernamento delle strutture esistenti. Nel progetto complessivo rientra anche la rifunzionalizzazione della ex Caserma di San Pietro che prevede l'inserimento di un ascensore (ex funicolare) per agevolare la salita al colle. |
L’accesso al rinnovato Museo Archeologico al Teatro Romano avviene dal rinascimentale palazzetto Fontana sorto sulla struttura scenica del teatro. L’edificio, interamente restaurato, si articola su due piani dedicati alla didattica con un allestimento che permette anche attività di laboratorio per le scolaresche. Una volta usciti da palazzo Fontana e attraversato il teatro romano, si può scegliere di raggiungere le sale espositive con un ascensore o con una panoramica scalinata che costeggia il teatro (percorso richiesto a scuole e gruppi). Il percorso museale attraversa tre piani espositivi. Il primo, situato al quinto livello dell’ex convento, è uno spazio quadrato che si affaccia sul Chiostro dei Gesuati; il secondo corrisponde al piano sottostante e si compone del nuovo cortile coperto, dell’ex-refettorio e di una serie di stanze minori tra cui tre celle monastiche; il terzo, ancora inferiore, è costituito dalla sala delle iscrizioni (già portineria del convento).
La struttura del complesso permette percorsi differenti, ma quello privilegiato inizia dal piano superiore del convento, con una sintetica introduzione alla Verona romana e alle residenze che vi si trovavano, spesso dotate di arredi lussuosi, come la pregiata fontanella in marmo ornata da teste di Tritoni. I visitatori sono via via condotti nella quotidianità della Verona di due millenni orsono, illustrata nelle sezioni: “Abitare a Verona”, “Le necropoli”, e “Gli edifici pubblici”. In questa ultima sezione sono descritti gli edifici di maggior importanza dell’epoca romana veronese. “L’Arco dei Gavi” e “L’Anfiteatro romano” (Arena), rappresentati da due straordinari plastici rispettivamente ottocentesco e settecentesco accompagnati da varia documentazione.
Il nuovo Museo Archeologico di Verona al teatro Romano (foto Alessandra Chemollo). Sopra: Il cortile antistante il Refettorio del convento, coperto nella recente ristrutturazione e trasformato in sala espositiva
Completa la sezione dedicata agli edifici pubblici la presentazione de “Il Teatro romano” nei suoi vari aspetti: la struttura architettonica, i documenti sugli spettacoli e i reperti dagli scavi, le sculture che celebravano personaggi eminenti; poi la grande varietà di raffinate sculture decorative, destinate in parte alla sospensione in parte a integrare l’architettura. Conclude il percorso al piano superiore una sezione dedicata al Santuario di Iside e Serapide, luogo di culto situato nella zona del complesso teatrale dove erano venerate le due divinità di origine egizia.
Mosaico da Verona (via Diaz), particolare Nereide su creatura marina fantastica
Scendendo al piano sottostante, attraverso la curva dell’elegante scalone in pietra che ricalca in parte un percorso romano, si entra nel nuovo cortile coperto, dove si ammirano sculture in pietra e bronzo che ornavano i luoghi pubblici della città. Si entra quindi nel refettorio, dedicato alle grandi sculture romane rinvenute a Verona, per poi accedere alla sezione riservata alla “Scultura di collezione” testimonianza del gusto, della passione per l’antico e dell’amore per la propria città di personaggi veronesi eminenti, come i Giusti, Jacopo Muselli, Gaetano Pinali. Sul corridoio di collegamento si aprono tre celle monastiche in cui sono esposti oggetti di piccole dimensioni, provenienti dal territorio e di collezione: bronzetti preromani e romani, di grande valore scientifico per lo studio dei culti antichi e per la conoscenza degli arredi delle domus (il Museo possiede una raccolta di bronzi fra le maggiori dell’Italia settentrionale); oggetti legati alla vita quotidiana, come vetri dai meravigliosi colori, lucerne, recipienti.
Una sezione della sala verso il teatro è destinata alle esposizioni temporanee e, in occasione della riapertura al pubblico, è presentata la mostra L’Egitto a Verona. La visita prosegue nel chiostro del Museo dove sono state risistemate iscrizioni e stele, con numerosi esempi di scultura funeraria, opera di botteghe di lapicidi che in epoca romana lavoravano il calcare locale, tratto dalle cave site in Valpolicella. Dal chiostro si entra nella chiesa del convento (con affreschi e un pregevole soffitto ligneo cinquecentesco), che ospita la sezione dedicata ai mosaici, in bianco e nero e policromi, da Verona e dai dintorni. Dalla chiesa si passa alla Grande Terrazza, riaperta al pubblico nel 2002 con un allestimento che è rimasto invariato; vi sono esposte, all’aperto, lapidi funerarie (nell’area verso il colle) ed elementi architettonici (nell’area verso il teatro), a integrazione di quanto visto all’interno del Museo. La visita termina con la sala al piano inferiore, che accoglie are e lapidi dedicate agli dei romani venerati nel Veronese ed elementi architettonici di grande raffinatezza.
Una nuova guida. In occasione del riallestimento è stato edito da Cierre Edizioni, in collaborazione con i Musei Civici, un agile volume divulgativo (di M. Bolla) su “Il teatro romano di Verona”, che illustra anche la storia del rinnovato Museo.
Per saperne di più
Museo Archeologico al Teatro Romano
Regaste Redentore, 2 - Verona
tel. +39 045 8062611
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