A Stagira, l’antica città greca, gli archeologi non hanno dubbi: la tomba di Aristotele è questa costruzione a forma di petalo
Giovanni Bosi, Stagira / Grecia
GRECIA Per gli archeologi ci sono pochi dubbi: quella struttura in pietra a forma di ferro di cavallo nel sito archeologico di Stagira, nella Penisola Calcidica, a poca distanza da Olympiada, è la tomba del grande Aristotele, considerato il padre del pensiero occidentale moderno. I suoi studi non si sono limitati a un particolare settore del sapere, ma hanno investito ogni campo umano. Nato proprio a Stagira nel 384 aC, al tempo una piccola città della Macedonia, e morto nel 322 nella Calcide, le ceneri di Aristotele – precettore di Alessandro Magno – sarebbero state riportate dai suoi concittadini in questo suggestivo luogo d’origine, a picco sull’Egeo. Siamo andati a vedere.
(TurismoItaliaNews) La strada “tagliata” nella verdissima macchia mediterranea, con una vista mozzafiato sul mare Egeo, merita già di per sé di essere percorsa. La direzione è quella che Salonicco fila veloce verso Ierissos, 35 km più avanti. Siamo nella zona del Monte Athos e degli straordinari monasteri millenari.
Copia romana in Palazzo Altemps del busto di Aristotele di Lisippo
Le mura della fortificazione con le torri di guardia: lo spettacolo che si gode dall'antica Stagira verso l'Egeo è entusiasmante
Dopo aver percorso 90 chilometri dal capoluogo Thessaloniki, si arriva al bivio per Olympiada, la cittadina sorta in riva al mare nel 1923 come erede dell’antica Stagira, posizionata sulla montagna che si protrae proprio sull’Egeo. Se il Olympiada prende il suo nome da quello di Olimpia, la principessa dell’antico Epiro e madre di Alessandro Magno, la vera attrazione da queste parti è però Stagira: qui è nato Aristotele, sovrano nel campo della filosofia di tutti i tempi, studioso poliedrico dalla fisica alla letteratura, dalla scienza naturale alla psicologia, dalla matematica alla politica, dalla storia alla morale.
E’ in questo sito, a cui si accede gratuitamente, che gli archeologici greci ed in particolare Kostas Sismanides hanno individuato la tomba del successore di Platone: “Ci sono forti indizi che indicano che abbiamo trovato la tomba del grande filosofo”, ha annunciato Sismanides al mondo scientifico e a centinaia di aristotelici della comunità accademica mondiale riuniti a congresso a Salonicco. Originariamente si credeva che fosse stato sepolto a Calcide, ma i ricercatori sono ormai certi che la tomba rinvenuta appartiene ad Aristotele. Ad attestarlo sono due fonti letterarie in base alle quali la gente di Stagira avrebbe trasferito le sue ceneri nel luogo di nascita.
“Significativi resti dalla casa natale di Aristotele – ci spiegano dalla 16.a Soprintendenza delle antichità preistoriche e classiche del ministero della Cultura ellenico - sono stati scoperti sulle due colline della penisola di Stagiira. Gli scavi sono iniziati nel 1990 e hanno rivelato che i primi coloni da Andros si stabilirono sulla collina a nord intorno alla metà del VII secolo aC. A seguito della crescita della popolazione, nel V secolo aC è iniziato l’ampliamento della città sulla collina a sud.
Il sito archeologico è delimitato nella parte superiore da una fortificazione realizzata proprio in questo periodo e rafforzata da torri rotonde e quadrate. Nell’agorà, che si trova tra le due colline, è stata localizzata una stoà adiacente a magazzini pubblici e negozi. La stoà, in particolare, è una struttura tipica dell’architettura greca antica, costituita da passaggi coperti o portici per uso pubblico in un edificio di forma rettangolare allungata che presenta uno dei lati lunghi aperto e colonnato.
L'edificio pubblico che si affaccia sull'agorà con il portico classico. Sotto: un pozzo-cisterna nell'acropoli
Gli scavi hanno anche scoperto la Cittadella, santuari, case e altri edifici pubblici e privati che costituiscono il tessuto urbano dell’antica Stagira. Scendendo più in basso e risalendo poi per una parte della montagna protesa nel mare, si incontrano i resti di case del periodo classico ellenistico, una cisterna per l’acqua, le rovine di edifici arcaici, un muro difensivo bizantino, una cantina per la produzione del vino, edifici pubblici che si affacciano sull'agorà, e poi la tomba monumentale di Aristotele. Ovvero, d’ora in poi, il pezzo forte dell’intero sito visto che anni di ricerca lasciano poco o nessun dubbio che questo luogo di sepoltura di eccezionale importanza venga associato con il filosofo stagerita.
La vicenda è appassionante e quando visitiamo il sito, l’emozione è grande. Sia gli scavi che le fonti letterarie suggeriscono che la struttura ad arco del periodo ellenistico con la tomba dal pavimento in marmo, scoperta dagli scavi nel 1996, altro non potrebbe essere che la tomba di Aristotele, un vero e proprio monumento commemorativo in cui gli Stageriti hanno trasferito e collocato le ceneri del filosofo subito dopo la sua morte, avvenuta nella Calcide. In questo modo lo hanno onorato come l’eroe, il legislatore e il “residente onorario”, dal momento che grazie al suo intervento Stagira – conquistata e distrutta da Filippo II di Macedonia nel 349 aC – venne ricostruita dal figlio Alessandro, di cui il filosofo era precettore.
Particolari della costruzione semi-circolare che l'archeologo Costas Sismanides ha individuato come la tomba-monumento di Aristotele
“Non abbiamo prove concrete, ma le indicazioni sono così importanti che quasi possiamo raggiungere la certezza – ha commentato l’archeologo Costas Sismanides - numerosi reperti portano alla conclusione che i resti di questa struttura ad arco è stata la tomba commemorativa di Aristotele: il luogo in cui è stata costruita la struttura a forma di petalo, all’interno della città e nei pressi del mercato, con una vista panoramica a 360 gradi, realizzata all’inizio del periodo ellenistico, la sua forma non convenzionale che non lascia spazio a nessun altro uso, la sua natura pubblica, l'alta qualità del materiale da costruzione utilizzato e l’esistenza di una tomba a pianta quadrato”.
La costruzione semicircolare è stata individuata fra la galleria del V secolo e il tempio arcaico di Zeus "Soter" e Athena (VI secolo a.C.), fra la parte arcaica e quella classica. Il suo arco di quasi 10 metri, che circonda esattamente una torre bizantina quadrata, la sua forma, l'esistenza di un pavimento in marmo rettangolare con il posto per un altare (1,30 per 1,70 metri) sono gli elementi che hanno indotto Sismanides a considerare il posto. Nel periodo successivo i rimaneggiamenti dei bizantini hanno mutato lo stato dei luoghi, ma quel che resta tanto basta. Della struttura è stata effettuata anche una ricostruzione in 3D: aveva un tetto di tegole in ceramica opera dei vasai reali, confermando così la sua natura pubblica. Un’ampia strada pavimentata conduce all’ingresso del monumento, che era accessibile ai pellegrini per le loro offerte. Il ritrovamento di ceramiche e monete consente di datare la tomba e l’altare al tempo di Alessandro Magno.
Altri dettagli della tomba monumentale di Aristotele nel sito archeologico di Stagira. Nella prima foto in alto si nota la pavimentazione di marmo con al centro lo spazio per l'altare. Sotto: la fortificazione dell'acropoli che scende verso il mare
Tanto che alla fine la domanda inevitabilmente è stata: chi era sepolto lì dentro? Come ha spiegato l’archeologo Costas Sismanides, le fonti accademiche come il manoscritto n.257 della Bibliotheca Marciana e una biografia di Aristotele in arabo, suggeriscono che gli Stageritani abbiano spostato Aristotele dopo la sua morte in Halkida nel 322 aC in una hydria di bronzo per seporlo in una tomba all’interno della loro cittadina. Accanto ad essa hanno innanzato un altare in un punto che hanno chiamato Aristoteleion, diventato il loro luogo di riunione. In suo onore hanno anche fondato grandi feste e gare chiamate “Aristoteleia”.
Per saperne di più
Il sito dell’Ente del turismo ellenico
Il sito di Mount Athos Area
La pagina Facebook dell’Ente del Turismo greco (in italiano)
Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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