Forni di Sopra: San Floriano, un gioiello artistico nel cuore delle Dolomiti Friulane

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Giovanni Bosi, Forni di Sopra / Friuli – Venezia Giulia

Una festa per gli occhi e lo spirito. Così si può sintetizzare la visita nella chiesetta di San Floriano, nella borgata Cella a Forni di Sopra, nella Carnia. La Perla delle Alpi racchiude in un piccolo scrigno veri capolavori artistici: gli affreschi di Gian Francesco da Tolmezzo realizzati nel 1500 ed un polittico di Andrea Bellunello, datato 1480, raffigurante San Floriano in preziose vesti cortesi.

 

(TurismoItaliaNews) L’insieme è maestoso e con i suoi colori, ma soprattutto con i suoi significati, sembra ridurre in un colpo solo la distanza tra cielo e terra. Quassù poi, che sembra di essere davvero sul tetto del mondo grazie alla corona di montagne che delimitano la valle di Forni di Sopra, in provincia di Udine. Siamo nel cuore delle Dolomiti Friulane e chi vive in questo delizioso paese ha la fortuna di essere in un ambiente riconosciuto dall’Unesco come patrimonio universale dell’umanità.

Natura dunque, ma anche arte e tradizioni. Forni di Sopra (che insieme a Forni di Sotto costituiva i cosiddetti Forni Savorgnani per essere stati sin dal 1326 e per lungo tempo feudi della potente famiglia nobiliare dei Savorgnan) si caratterizza per la bellezza della natura circostante e per gli esempi di architettura tipica locale realizzati con grande esuberanza di elementi lignei, elegantemente sagomati. Il campanile della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, il più alto della Carnia, rappresenta una sorta di faro nella valle e non solo per l’antico edificio sacro che conserva altari secenteschi della bottega dei Comuzzo e un importante polittico ligneo di Domenico da Tolmezzo, Ma anche e soprattutto per la chiesetta di San Floriano, orgoglio dei fornesi. Dichiarata monumento nazionale, di questa struttura si ha notizia già nel 1309, ma la costruzione oggi visibile è quella del XV secolo.

E’ una storia importante quella dei pittori carnici che alla fine del XV secolo e per quasi tutto il XVI secolo hanno lasciato numerose e pregevoli tracce della loro arte nella provincia, come nel caso di Gian Francesco da Tolmezzo. All’interno della chiesetta si trovano la pala d’altare in legno del Bellunello e gli affreschi che ornano le pareti del Tolmezzino. Andrea di Bortolotto, nato a Belluno verso il 1430 e arrivato nel 1455 a San Vito al Tagliamento, dove gli venne attribuito il sopranome di Bellunello, è stato un pittore, intagliatore e doratore e considerato tra i più valenti degli artisti del Friuli nel Quattrocento. La pala, ritrovata dopo un furto avvenuto nel 1972, è un polittico a otto scomparti firmato e datato 1480, su cui il martire San Floriano – soldato romano della Pannonia - viene presentato vestito da cavaliere con in mano un modellino di castello in preda alle fiamme. Il fuoco era uno dei grandi flagelli di questi paesi di montagna, a causa delle costruzioni quasi interamente in legno e dei lunghi mesi di freddo che costringevano a tenere il focolare quasi sempre acceso. San Floriano, che veniva ritenuto protettore contro gli incendi e le inondazioni, era molto popolare in Carnia e in tutto il Friuli.

Il trittico è diviso in otto "sezioni", con San Floriano che campeggia nel mezzo. Nelle tre superiori vi sono a sinistra l’Angelo, a destra l'Annunziata e al centro Cristo risorto e due guardie dormienti; nelle altre sezioni sono dipinti i vari patroni della parrocchia e questo conferma che la pala venne eseguita espressamente per questa chiesa. Si individuano sant’Antonio Abate, sant’Osvaldo patrono della vicina Sauris, santa Caterina e sant’Orsola con le sue vergini, raffigurate da figure che fanno capolino con le loro mezze facce dietro la santa alla quale è dedicato a Vigo di Cadore un antico e monumentale santuario.

Ci sono poi gli affreschi del Tolmezzino, che appartengono alla scuola veneta e che portano la data del 17 aprile 1500, come si legge lungo la cornice ornamentale dipinta sulla parete a destra dell’altare. Al centro della volta c’è il Padre Eterno, a cui fanno corona quattro dottori della Chiesa mentre sulle pareti si riconoscono profeti, apostoli e patroni del paese: da san Vito a san Rocco, da san Sebastiano a san Giovanni Battista, da san Lorenzo a san Francesco. Sull’arcata si trovano dipinte le varie protettrici del paese: santa Cecilia, santa Barbara, santa Apollonia, santa Caterina, santa Lucia, santa Dorotea, santa Margarita e santa Maria Maddalena. Non è da escludere che anticamente la chiesetta, come lasciano ipotizzare alcune tracce, fosse completamente decorata.

Per saperne di più
www.fornidisopra.org
www.comune.fornidisopra.ud.it

 

Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
mail: direttore@turismoitalianews – twitter: @giornalista3

 

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