Foligno, la Santissima Trinità accoglie Calamita Cosmica
Giovanni Bosi, Foligno / Umbria
L’impatto è straordinario: la settecentesca chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, a Foligno (Umbria) restaurata dopo secoli di inutilizzo e di abbandono, si trasforma nel perfetto contenitore di un capolavoro dell’arte contemporanea: il gigantesco scheletro firmato da Gino De Dominicis. Il 9 aprile 2011 l’intervento è stato svelato alla città e al mondo della cultura.
(TurismoItaliaNews) La scultura è stata già “deposta” all’interno dello storico edificio all’angolo tra via Garibaldi e via dei Molini ed il 9 aprile 2011 sarà il pezzo clou dell’inaugurazione del secondo polo museale del Centro Italiano di Arte Contemporanea, il Ciac di via del Campanile. Lo scheletrone di De Dominicis (realizzato nel 1988 dall’artista anconetano scomparso nel ’98 ed oggi di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno) troverà qui la sua casa definitiva dopo la peregrinazione per i più grandi musei di mezza Europa: dal Mac’s di Mons al Maxxi di Roma.
La scultura consiste in uno scheletro supino, inusuale per le dimensioni - ventiquattro metri di lunghezza per quattro metri di larghezza - e di certo rappresenta una delle testimonianze più alte e significative dell’arte italiana e non solo del XX secolo. “Un’opera inarginabile - spiega il critico d'arte Italo Tomassoni, tra i fondatori dell'associazione che rappresenta l'artista nonché direttore artistico del Centro Italiano Arte Contemporanea - un essere giunto da altre galassie con fattezze umane, salvo le proporzioni a dismisura e un naso a punta che potrebbe essere di uccello“. Per Foligno e l’Umbria il recupero della chiesa opera del Murena e l’abbinamento con “Calamita Cosmica” costituisce un’operazione di grande rilievo.
Di fatto la chiesa monasteriale della Santissima Trinità in Annunziata, edificata nella seconda metà del Settecento, è rimasta per secoli in una sorta di limbo che solo il terremoto del 1997 ha consentito di interrompere, grazie al passaggio della proprietà dal Demanio dello Stato al Comune di Foligno.
Ma perchè il suo completamento non è mai avvenuto? “La sua edificazione - ci spiega il professor Fabio Bettoni dell’Università di Perugia - avvenne tra il 1760 ed il 1775 ad opera dei maestri muratori Pietro e Giuseppe Buccolini su disegno dell'architetto Carlo Murena: una firma prestigiosa per il progetto e un contratto con le maestranze locali rigorosamente limitato alle parti murarie. La scelta delle decorazioni in stucco sarebbe poi avvenuta da parte delle monache del monastero. In realtà, dopo dodici anni l'edificio era ancora al rustico e Murena era morto: le suore a quel punto decisero di sospendere i lavori per terminarla ’a miglior tempo ed allorchè si trovassero più commode ancora del denaro’. In realtà l’ex chiesa ha finito con il rimanere così”. Il terremoto ha rappresentato quindi la sua resurrezione.
Il 9 aprile 2011, alle ore 18.30, all’inaugurazione sono intervenuti il sindaco di Foligno Nando Mismetti, il presidente della Fondazione Carifo Alberto Cianetti, il professor Marcello Fagiolo (tra i luminari dell’arte barocca) ed il professor Italo Tomassoni che ha illustrato il senso di “Calamita Cosmica“. Per Foligno una pagina importante nell’arricchimento del circuito culturale e turistico dell’Italia centrale.