Compie 250 anni l’Osservatorio Astronomico di Padova: per questo straordinario polo scientifico e culturale anche il francobollo

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Eugenio Serlupini, Padova / Veneto

Padova, 21 marzo 1767: l’architetto Domenico Cerato riceve dal Magistrato della Serenissima Repubblica di Venezia le chiavi della Torre maggiore dell’antico castello dei Carraresi. Prendono così avvio le opere di trasformazione della torre in osservatorio che porteranno alla realizzazione della Specola dell’Università patavina. Oggi l’Osservatorio Astronomico di Padova è uno straordinario polo scientifico e culturale.

 

(TurismoItaliaNews) Per il 250° anniversario della fondazione arriva in onore dell’Osservatorio Astronomico di Padova il francobollo – in circolazione 21 marzo 2017 - che suffraga ulteriormente l’importanza di questa istituzione. Attualmente l’Osservatorio Astronomico di Padova, nato come gabinetto universitario e diventato ente giuridico autonomo nel 1923, è una delle principali e più antiche strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), che dal 2001 riunisce e coordina tutta la ricerca astronomica nazionale. La sede amministrativa, i laboratori e gli studi della gran parte dei ricercatori sono ancora presso la sede storica della Specola. Nell’edificio attiguo è ospitata la sezione astronomica del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università, col quale l’Osservatorio costituisce un unico comprensorio scientifico, noto in Città semplicemente come La Specola.

“Con uno staff di circa 150 persone includendo i ricercatori (anche quelli non di ruolo) e il personale tecnico-amministrativo dei due enti - sottolinea il direttore Massimo Turatto - la Specola è un riconosciuto centro di eccellenza per la ricerca astrofisica a livello internazionale. Le ricerche spaziano dalla Fisica Stellare, allo studio dei corpi del Sistema Solare e la ricerca di Pianeti Extrasolari, all’indagine sulle grandi strutture dell’Universo e la Cosmologia. I ricercatori padovani utilizzano i più moderni strumenti disponibili per le osservazioni sia da Terra che dallo spazio, e sono all’avanguardia anche nello studio teorico e nella modellistica. Fondamentale è anche la ricerca tecnologica per lo sviluppo di nuova strumentazione per i maggiori telescopi mondiali e per le missioni spaziali”.

“Oltre alla ricerca l’Osservatorio favorisce la diffusione della cultura scientifica nel territorio grazie a progetti di didattica e divulgazione dell’Astronomia che si rivolgono alla scuola e alla società - evidenzia l’astronomo Simone Zaggia, coordinatore delle Celebrazioni Specola 2.5.0 - nella sua mission l’Osservatorio ha anche il compito di tutelare, conservare e valorizzare il proprio prezioso patrimonio storico, costituito dagli strumenti, dai libri e dalle carte d’archivio raccolti nel corso dei secoli, testimonianza tangibile della sua prestigiosa attività”. Forte della propria capacità scientifica a ogni livello, e consapevole della propria storia, indissolubilmente intrecciata con le vicende storiche e sociali della città di Padova, dal 1994 l’Osservatorio ha aperto al pubblico il suo nucleo più antico, la Torre, trasformandola nel Museo La Specola.

“A 250 anni dalla sua fondazione – chiosa Valeria Zanini, curatrice del Museo La Specola e patrimonio storico - l’emissione del francobollo celebrativo costituisce un importante riconoscimento per l’Osservatorio Astronomico di Padova, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Università di Padova e per tutte le persone che lavorano alla Specola. È anche uno stimolo per far conoscere al vasto pubblico quanto, in questi due secoli e mezzo, l’astronomia sia cresciuta e sia evoluta assieme alla Città e quanto essa, forte del proprio passato, sia proiettata verso il futuro”. Il francobollo da 0,95 euro raffigura uno scorcio dell’Osservatorio con la casa dell’Astronomo e la grande Torre medioevale (Specola), sormontata dalla Sala delle Figure e i cupolini astronomici. Sullo sfondo, un’immagine della Nebulosa del Granchio (resto di supernova esplosa nel 1054 d.C.) ottenuta per tricromia al telescopio Copernico di Cima Ekar ad Asiago. La tiratura è di seicentomila francobolli in fogli da ventotto.

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