Novanta anni fa la firma dei Patti Lateranensi e la nascita dello Stato della Città del Vaticano, arrivano i francobolli
Eugenio Serlupini, Roma
Novanta anni fa venivano sottoscritti tra la Santa Sede e l’Italia i Patti Lateranensi, sancendo di fatto la nascita dello Stato della Città del Vaticano. Per la prima volta dall’Unità d’Italia furono stabilite regolari relazioni bilaterali, riconoscendo l’indipendenza e la sovranità della Santa Sede. L’anniversario viene celebrato dai due Paesi con l’emissione di un francobollo identico.
(TurismoItaliaNews) Mostra la Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense - che presenta ancora il tavolo e le sedie originali dell’epoca - dove l’11 febbraio 1929 vennero firmati i Patti Lateranensi tra lo Stato Italiano e la Santa Sede, il francobollo gemello che Italia e Città del Vaticano mandano in campo l’11 febbraio 2019 per ricordare il novantesimo anniversario. Per Roma il valore nominale è quello della tariffa B pari a 1,10 euro mentre le Poste di San Pietro hanno assegnato al loro dentello il valore di 1,10 euro. E comunque dal Vaticano arriva anche ben altro: per celebrare della Fondazione dello Stato ci sono anche un minifoglio di due valori, realizzato dall’artista Orietta Rossi, e per la prima volta in assoluto un francobollo di stoffa ricamato presentato in un esclusivo folder. In particolare, il minifoglio, sulla cui bandella sinistra è riprodotta la mappa della Città del Vaticano, raffigura nei 2 valori da 1,10 e 1,15 euro rispettivamente papa Pio XI e papa Francesco; il disegno è incorniciato e impreziosito da una ghirlanda di rami di ulivo e quercia. Il francobollo di stoffa ricamato, dal valore di 8,40 euro, presenta lo stemma della Città del Vaticano ed è presentato in un folder contenente un francobollo nuovo e uno obliterato su busta primo giorno di emissione.
Per celebrare il novantesimo anniversario di tale ricorrenza e il 35° della firma della modifica del Concordato del 1984 quest’anno, oltre al tradizionale incontro ad alto livello tra le massime autorità della Repubblica italiana e della Santa Sede, l’Ambasciata d’Italia presso la Santa sede ha previsto un ricco calendario di iniziative. Grazie al sostegno di Banco Bpm è stato pubblicato in questi giorni il volume d’arte “Palazzo Borromeo, L’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede” a cura di Daria Borghese e Pietro Sebastiani, edito per i tipi di Allemandi 2019, con i messaggi di prefazione del Presidente della Repubblica italiana, del Cardinale Segretario di Stato Vaticano, del presidente del Consiglio dei Ministri e del ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, che ripercorre la storia del Palazzo dal punto di vista artistico e architettonico, sin dalla sua progettazione.
Tali elementi andranno ad arricchire la mostra celebrativa allestita all’interno di Palazzo Borromeo. Tra gli altri oggetti e i documenti in esposizione, visibile anche la copia in mosaico minuto della Madonna della seggiola di Raffaello, realizzata nel 1929 dalla Scuola Vaticana di mosaico e donata da Pio XI alla Regina Elena nel dicembre 1929 in occasione della prima visita dei Reali in Vaticano (nella cornice si riconoscono le iniziali di Pio XI). Eccezionalmente concesso in prestito dai Musei vaticani, esposto inoltre il servizio da scrittoio usato per la firma dei Patti, creato da un argentiere romano nel 1850, e normalmente conservato presso il Palazzo Apostolico Lateranense. La mostra viene inaugurata il 14 febbraio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presenza delle massime autorità italiane e vaticane.
Infine, sempre nella prospettiva della valorizzazione di Palazzo Borromeo nel più ampio contesto del patrimonio storico – artistico italiano, l’Ambasciata ha promosso e realizzato importanti lavori di abbellimento, restauro e conservazione del Palazzo grazie al generoso contributo di aziende italiane e a alla sinergia tra pubblico e privato. In particolare è stato eseguito dalla Sovrintendenza Archeologica, delle belle arti e del paesaggio del Comune di Roma il restauro dell’intera facciata prospiciente Via Flaminia. E’ stata infine rivista e rafforzata l’illuminotecnica esterna ed interna delle sale di Palazzo Borromeo ed accresciuta l’efficienza energetica grazie al sostegno di Enel.