Per Rembrandt il 350° anniversario della scomparsa diventa d’argento: da San Marino una bella moneta “a specchio”
La piccola Repubblica del Titano non si fa sfuggire l’occasione di celebrare Rembrandt Harmenszoon van Rijn, considerato uno dei più grandi pittori della storia dell'arte europea ed il più importante di quella olandese, di cui in questo 2019 ricorre il 350° della morte, con l’emissione di una moneta d’argento da 10 euro. Arrivano da San Marino anche la 5 euro commemorativa dello sbarco dell’Uomo sulla Luna e quella per la Giornata Internazionale delle Foreste.
(TurismoItaliaNews) La moneta sammarinese da 10 euro commemora Rembrandt Harmenszoon van Rijn con un particolare del suo dipinto “Autoritratto giovanile”: eseguita con una tecnica rapida e decisa, l’opera si caratterizza per la forte immediatezza e la profonda introspezione psicologica. A firmare il tondello d’argento in versione proof sono Helmut Andexlinger e Antonella Napolione; la tiratura è di 3.500 esemplari in circolazione dal 20 maggio 2019.
Versione proof anche per il 50° anniversario dello sbarco del primo Uomo sulla Luna il 20 luglio 1969, nel valore da 5 euro, ugualmente in argento. La composizione mostra a sinistra un astronauta, con il riflesso della superficie lunare e del pianeta Terra sulla visiera della sua tuta spaziale. Completano la moneta il suolo lunare sullo sfondo e le consuete scritte. Autori sono Herbert Waehner e Antonella Napolione; tiratura 3.500 esemplari emessi il 20 maggio.
Nella Divisionale “fior di conio” 2019 si conferma poi la presenza sulla moneta da 1 euro della splendida veduta della Seconda Torre, inserita sulla coniazione euro a partire dal 2017, anno in cui avvenne il cambio dei soggetti raffigurati sulle facce nazionali delle monete. La Seconda Torre sorge sul monte detto della Cesta, la punta più alta del Titano, a 756 metri: era un’antica torre d’avvistamento già in epoca romana e il nome forse deriva da “cista”, cassa usata dai Romani per custodire arredi sacri. La struttura, quattrocentesca, è pentagonale ed è detta anche Fratta, forse da “afrattata”, nome che indica la fascia esterna alla mura di sopra recintata da siepi. Tra il 1925 e il 1935 fu restaurata e venne ricostruito il fortilizio medievale, con spalti, camminamenti, bertesche, passaggi, alloggiamenti e corpo di guardia. Attualmente accoglie il Museo delle Armi antiche.