Per il progetto Vittoria Alata 2020 di Brescia le migliori competenze ed energie per la valorizzazione del patrimonio archeologico

Eugenio Serlupini, Brescia / Lombardia
E’ l’espressione delle migliori competenze ed energie che il nostro Paese può dispiegare nel campo della valorizzazione del patrimonio archeologico e monumentale, che hanno saputo lavorare, nonostante il numero elevato e le difficoltà logistiche, in modo dialettico e costruttivo spinte dal valore identitario e di buon auspicio di cui la Vittoria Alata è portatrice, sin dal momento della sua scoperta. E’ il progetto Vittoria Alata 2020 di Brescia.
(TurismoItaliaNews) Tutto ruota intorno alla statua della Vittoria Alata, una scultura in bronzo del I secolo d.C. conservata nel Capitolium di Brescia. Simbolo del patrimonio culturale della città lombarda ed elemento fondante dei Musei civici di Brescia, dopo circa 2 anni di intervento di studio e restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze la statua è tornata nel luogo in cui venne ritrovata, nel 1826: l’antico tempio Capitolino della città. Si tratta di uno dei pochissimi bronzi romani conservatisi, proveniente da scavo. Nel bronzo è riprodotta una figura femminile alata, alta poco meno di due metri (194 centimetri, esattamente), con una postura oggi incompleta per la perdita di alcuni elementi che ne completavano il gesto e la posizione di equilibrio; il piede sinistro doveva poggiare molto probabilmente sull’elmo di Marte, il braccio sinistro doveva trattenere uno scudo, sostenuto anche dalla gamba flessa, scudo sul quale, con uno stilo, la divinità aveva inciso il nome del vincitore, affidandolo al bronzo e offrendolo alla vista di chi la guardava.
La statua di età romana della Vittoria Alata, simbolo del patrimonio culturale della città di Brescia ed elemento fondante dei Musei civici di Brescia, dopo circa 2 anni di intervento di studio e restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze torna nel luogo in cui venne ritrovata, nel 1826: l’antico tempio Capitolino della città.
Si tratta di uno dei pochissimi bronzi romani conservatisi, proveniente da scavo. Nel bronzo è riprodotta una figura femminile alata, alta poco meno di due metri (cm 194), con una postura oggi incompleta per la perdita di alcuni elementi che ne completavano il gesto e la posizione di equilibrio; il piede sinistro doveva poggiare molto probabilmente sull’elmo di Marte, il braccio sinistro doveva trattenere uno scudo, sostenuto anche dalla gamba flessa, scudo sul quale, con uno stilo, la divinità aveva inciso il nome del vincitore, affidandolo al bronzo e offrendolo alla vista di chi la guardava.
“Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei hanno affidato il delicato compito di ridisegnare l’allestimento per la Vittoria Alata a uno degli architetti più rappresentativi e originali del panorama europeo attuale, Juan Navarro Baldeweg. Il progetto dedicato a questa statua è una vera e propria impresa che, a distanza di tempo, ripercorre i fasti della sua scoperta – spiegano il sindaco Emilio Del Bono, la vicesindaco Laura Castelletti, Francesca Bazoli presidente della Fondazione Brescia Musei e il direttore Stefano Karadjov - infatti, come nei primi decenni dell’Ottocento, grazie a una sottoscrizione pubblica fu possibile condurre scavi archeologici che portarono in luce il tempio e preziosi reperti tra i quali la Vittoria Alata, per approdare all’apertura nel tempio stesso del primo Museo civico della città, il Museo Patrio nel 1830, così oggi la società civile e l’imprenditoria bresciana si sono strette intorno a questo simbolo, fortemente identitario, con l’obbiettivo non solo di garantirne la corretta conservazione, ma anche di approfondire la sua conoscenza con studi altamente scientifici e di valorizzarne al meglio le sue qualità intrinseche, nella monumentalità dell’aula dell’antico tempio”.
Le risorse dei privati sono seguite a quelle pubbliche di Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Regione Lombardia. Questo virtuosismo ha portato alla costituzione di una compagine di eccellenze nei numerosi ambiti dai quali è costituito il progetto: la ricerca, la conservazione, la protezione dell’opera, l’ingegnerizzazione, le soluzioni allestitive e illuminotecniche, le movimentazioni. E dedicato al progetto Vittoria Alata 2020, con una stilizzazione dell’antica statua, il 21 novembre 2020 è arrivato il francobollo dedicato nell’ambito della serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano”, con il valore della tariffa B pari a 1,10 euro. La tiratura annunciata è di trecentomila esemplari in fogli da ventotto stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in rotocalcografia; il bozzetto è a cura di Tassinari Vetta.