Antiche tradizioni: la sfilata dei Sanpaoloni di San Cataldo, città incastonata nel centro della Sicilia

Un sentire comune che risalta con fervore nel periodo quaresimale ma soprattutto durante la Settimana Santa, quando tutto il popolo partecipa alle manifestazioni della tradizione e vive la Passione come momento di catarsi collettiva. La sfilata dei Sanpaoloni di San Cataldo, città incastonata nel centro della Sicilia, con i giganti processionali di cartapesta è uno di quei riti del periodo pasquale molto diffusi nel sud Italia. Un francobollo celebra questa tradizione.
(TurismoItaliaNews) In distribuzione dal 5 giugno 2020, il nuovo dentello italiano rientra nella serie tematica “le Festività” e pone in primo piano l'insieme degli eventi che a Sany Cataldo si svolgono in quei giorni: la processione dell’Addolorata e San Giovanni la sera del giovedì santo, quella del Cristo sul cataletto all’alba del venerdì, “lu ‘Ncuntru di Mazziurnu” con i “Misteri” e gli incappucciati, la “Scinnenza”, rappresentazione sacra nella tradizione del popolo sancataldese, e la processione del Cristo nell’Urna a tarda sera. Tra tutte, per originalità e particolare rilievo socio-culturale assume, la Domenica di Pasqua, la sagra dei Sanpaoloni, macchine processionali raffiguranti gli undici Apostoli, che fin dal primo mattino percorrono le vie del centro storico annunciando, accompagnati dalle note festose della banda musicale, l’avvenuta Resurrezione.
“Questi 'Giganti', alti tre metri, di origine spagnolo-catalana, hanno testa e mani in cartapesta, una struttura metallica all’interno della quale trova posto un portatore che riesce a vedere attraverso una fessura all’altezza degli occhi, e vesti ricche di pregiati tessuti guarniti con pizzi e merletti, tipici della tradizione della penisola iberica – spiega Francesco Scarantino, presidente dell'associazione culturale “Giuseppe Amico Medico” di San Cataldo - vennero introdotti nel nostro territorio a metà dell’Ottocento quasi certamente dai Padri Mercedari, ordine religioso nato proprio in Catalogna, ed utilizzati come strumento di catechesi popolare, significando con la loro straordinaria mole la grandezza morale degli Apostoli. Il loro incedere è maestoso e incantano, con cambi di passo, inchini e piroette, tutti coloro che li incontrano e per primi, ovviamente, i bambini, che osservano rapiti quei colossi che quasi prendono vita con le loro straordinarie movenze”.
Giganti simili sono diffusi in Francia, nelle Fiandre, nell’Italia meridionale ed ovviamente in Spagna ma non hanno, come a San Cataldo e in qualche altro centro della Sicilia, riferimenti religiosi, ma rappresentano personaggi caratteristici della vita civile. La sera, prima dell’imbrunire, nel corso principale, ha luogo la rappresentazione che vede i Sanpaoloni, la Madonna e Maria di Magdala, salire più volte al sepolcro ormai vuoto davanti al quale, alla fine, incontrano “Il Risorto” dove con Lui, e poco dopo con Tommaso, ultimo a credere nella Resurrezione del Maestro, daranno vita alla solenne processione che di fatto è la degna cornice di chiusura della Settimana Santa Sancataldese. I Sanpaoloni gelosamente custoditi dall’associazione xulturale “Giuseppe Amico Medico”, che negli anni settanta del secolo scorso li ha salvati da sicura rovina e curato il restauro, sono conosciuti, ormai da tempo, dagli studiosi di tradizioni popolari di tutto il mondo e nel 1992 sono stati sottoposti a vincolo, con decreto dell’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali della Regione Siciliana, come soggetti di grande valore etnoantropologico.
“Nel settembre del 2006 i Sanpaoloni hanno incantato i cittadini ed i numerosissimi turisti di Tarragona, ospiti della municipalità in occasione dei festeggiamenti in onore della patrona Santa Tecla, lasciando in questa bellissima città della Catalogna, patrimonio dell’Unesco, un indelebile ricordo” ricorda Francesco Scarantino. Che spiega: “I riti della Passione di Cristo molto diffusi nel meridione d’Italia, dove più dura e gravosa si rivelò la dominazione spagnola, e quindi più incisiva e profonda la sua influenza culturale, hanno trovato nel territorio di San Cataldo, città incastonata nel centro della Sicilia, un terreno di coltura ideale dando origine a manifestazioni di pietà popolare e di folklore che consolidatesi nel tempo sono giunte, in buona parte intatte, fino a noi, tanto da costituire per la nostra comunità l’eredità religiosa e culturale più radicata e sentita”. Il francobollo raffigura la sfilata dei Sanpaoloni di San Cataldo con i giganti processionali di cartapesta; sullo sfondo, la chiesa del Santissimo Rosario con l’adiacente torre civica, in primo piano un uomo e una donna assistono alla sfilata.
Il valore è quello della tariffa B, pari a 1,10 euro; la tiratura è di cinquecentomila esemplari stampati dall'Ipzs e il bozzetto è firmato da Isabella Castellana.