Campania: dalla città dove visse il compositore rinascimentale Carlo Gesualdo arriva il Sedano nuovo Presidio Slow Food
E' la storia di una coltivazione faticosa e di un gruppo di produttori ostinati, desiderosi di farla conoscere al pubblico. E' il sedano di Gesualdo, nuovo Presidio Slow Food, tipico e tradizionale dell'omonimo borgo in provincia di Avellino, in Campania.
(TurismoItaliaNews) Il mappamondo di Slow Food si ferma questa volta in questo angolo di Irpinia, noto anche per essere stato il luogo dove visse il compositore rinascimentale Carlo Gesualdo. Proprio da questa cittadina dove oggi vivono tremilacinquecento persone arriva il nuovo Presidio Slow Food: il sedano di Gesualdo. Chiamato “accio” in dialetto, il sedano di Gesualdo è una varietà locale che si coltiva nei pressi dell’omonimo paesino irpino, sulla dorsale tra la valle dell’Ufita e la valle del Calore. Grazie alla costante esposizione al sole dei terreni, questo sedano ha coste di un colore verde acceso. Anche il ciuffo è verde, mentre il gambo è più chiaro, quasi bianco. Quest’ultimo è pieno, tondeggiante, con un diametro piccolo, che varia dai 3 ai 6 cmeentimetri. A maturazione, la pianta raggiunge un’altezza che va dai 70 ai 100 centimetri La tradizione agricola di Gesualdo, spiegano da Slow Food, ha radici antichissime perché il territorio è ricco di acqua e terreni fertili. Gli agricoltori della zona – da sempre specializzati nell’orticoltura – sono soprannominati “menestrari” (verdurai). Una tradizione rimasta solida fino al terremoto del 1980, quando una cinquantina di famiglie era dedita alla coltivazione di ortaggi che poi vendeva nei mercati rionali e in alcuni paesi limitrofi. Oggi il numero di famiglie si è drasticamente ridotto.
“Non può esistere un prodotto di qualità in un terreno che non sia di qualità - sostiene Alfonso Caloia, referente del Presidio - per questo motivo, l'avvio del Presidio mira innanzitutto alla tutela del territorio, alla qualità dell'ambiente e delle condizioni di vita delle persone che ci vivono, creando le premesse affinché possano nascere microeconomie sostenibili”. Tra la valle dell'Ufita e la valle del Calore, il settore agricolo è sempre stato quello trainante, almeno fino al terremoto del 1980. “Gli agricoltori della zona venivano soprannominati 'menestrari', cioè verdurai, proprio per via della loro attività - racconta Alfonso - la fama di produttori di ortaggi di qualità li portava a vendere i propri prodotti nei paesi limitrofi e il sedano era senz'altro il principe dell'orto”. Merito di un terreno fertile, naturalmente ricco d'acqua e di una costante esposizione al sole. Anno dopo anno, però, l'abbandono dei terreni e la sostituzione delle coltivazioni con varietà moderne più produttive ha esposto il sedano di Gesualdo al rischio di estinzione. Per impedire che questo accada, gli agricoltori, la comunità cittadina e i cuochi locali hanno avviato un importante lavoro di valorizzazione nel tentativo di coinvolgere le nuove generazioni e stimolarle a impegnarsi in questo progetto di salvaguardia.
“Coltivare il sedano di Gesualdo è faticoso, perché questa cultivar ha bisogno di tanto lavoro e di tanta assistenza” spiega Nadia Savino, la referente dei cinque produttori che aderiscono al Presidio Slow Food. Il sedano si semina a metà gennaio e, dopo circa tre settimane, cominciano a spuntare i primi germogli. A fine aprile avviene il trapianto in pieno campo, mentre la prima raccolta avviene tra giugno e luglio. Di colore verde acceso nelle coste e nel ciuffo, presenta un gambo più chiaro, quasi bianco, e tondeggiante, con un diametro piccolo, che varia dai 3 ai 6 cm. A maturazione, la pianta raggiunge un'altezza che va dai 70 centimetri al metro. Che cos'è che rende la coltivazione tanto impegnativa? La lavorazione: il disciplinare vieta diserbanti chimici, consentendo esclusivamente l'utilizzo di mezzi meccanici o le scerbature manuali, mentre le concimazioni si effettuano con fertilizzanti organici. Per la difesa, infine, si adottano metodi di lotta biologica e princìpi attivi di origine naturale.
Il Presidio Slow Food del sedano di Gesualdo è sostenuto dal Comune di Gesualdo. Partner tecnici sono la Condotta Slow Food Irpinia Colline dell'Ufita e Taurasi, la Cooperativa Arca 2000 e Csr associati.