A Basilea per il Carnevale patrimonio Unesco: tutto comincia col Morgestraich, poi si folleggia per 72 ore
Eugenio Serlupini, Basilea / Svizzera
E' il più grande carnevale del Paese ed è considerato il fulcro della forza creativa di un'intera città, rendendo possibili tre giorni in cui l’ordine “normale” delle cose è sospeso. Tutto comincia con il “Morgestraich” il lunedì e si protrae fino al giovedì mattina successivo al mercoledì delle Ceneri, esattamente per 72 ore. Una grande festa di popolo, cui prendono parte dalle 15mila alle 20mila persone mascherate, che ha spinto l'Unesco ad annoverarlo nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'Umanità. Siamo a Basilea, in Svizzera. E allora, che la festa cominci.
(TurismoItaliaNews) “Il Carnevale di Basilea fa parte dell’identità della sua gente. Alla sua tradizione – spiegano in città - sono legati non solo innumerevoli cittadini e cittadine basilesi, ma anche migliaia di turisti che ogni anno sono attratti da questo evento. L’unicità, la qualità e la varietà di questa manifestazione lasciano tutti entusiasti”. L'atto iniziale è costituito dal “Morgestraich” il lunedì successivo al Mercoledì delle Ceneri: al quarto rintocco dell'ora, si mettono in marcia i tamburi e i pifferi nello Charivari, costumi e maschere individuali, con piccole lanterne in testa, per percorrere in lungo e in largo il centro storico oscurato a suon di musica. Le “clique”, ossia i gruppi partecipanti, trascinano lanterne di legno e tela alte oltre tre metri, illuminate dall'interno, sulle quali viene motteggiato un evento dell'anno trascorso. Le marce che risuonano provengono per lo più dai decenni passati, ma ogni anno se ne aggiungono di nuove.
Per il 2019 la manifestazione, in base al rigoroso calendario tradizionale, è in programma da lunedì 11 a giovedì 14 marzo e quest'anno c'è anche un ghiotto richiamo per i collezionisti di francobolli: la Posta elvetica ha infatti deciso di emettere un francobollo che celebra il Carnevale di Basilea come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Il soggetto del dentello è stato realizzato da Domo Löw, un appassionato doc del carnevale di Basilea, e rappresenta il famoso Morgestraich, che alle 4 in punto del mattino del lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri sancisce come detto l’inizio della festa.
Il pomeriggio, le «clique» sfilano per la città secondo percorsi fissi, ma a partenze scaglionate, tra cordoni di folla accalcata. Nei mesi precedenti il Carnevale, viene scelto un determinato tema di cui in quel giorno le «clique» faranno una parodia attraverso costume e maschera, con versi scritti sulla lanterna e sui biglietti distribuiti agli spettatori. Nel corso delle due serate di festa, inoltre, i partecipanti, singolarmente o all'interno di «clique», si spostano da locale a locale per commentare l'anno appena passato con versetti cantati e caricature, noti come Schnitzelbänken. Il martedì sera è dedicato soprattutto ai «Guggemuusige», musicanti mascherati, che invadono la città con le loro cacofonie.
Lo spettacolo più bello è per molti il «Gässle»: i singoli partecipanti e i gruppi in maschera sfilano lungo i vicoletti del centro storico suonando pifferi e tamburi con gli spettatori che li seguono al passo. L'euforia della festa prosegue fino al giovedì alle quattro di mattina. Dovrà trascorrere poi un altro anno prima che i tanto attesi rintocchi tornino a riecheggiare il lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri. “Il carnevale – ha spiegato l'Unesco nel motivare la propria scelta - contribuisce alla coesione sociale, promuove la tolleranza attraverso la critica sociale e aiuta a salvaguardare il dialetto locale. La trasmissione avviene in modo informale nelle famiglie che partecipano da diverse generazioni. Anche le 'clique' giocano un ruolo importante in questo senso, con diverse sezioni dedicate a incoraggiare la prossima generazione. Il carnevale è stato salvaguardato con successo negli ultimi decenni grazie alle misure adottate dalle comunità e al sostegno costante delle autorità”.
Il sito della città di Basilea
foto in apertura: Switzerland Tourism - Jan Geerk