Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

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Giovanni Bosi, Amarapura / Myanmar

Il momento più bello per arrivarci è al tramonto, quando ci si ritrova avviati verso il lago Taungthaman insieme a centinaia di persone giunte da varie parti del mondo, ma soprattutto monaci buddhisti. Il colore zafferano dei loro abiti sembra anticipare lo spettacolo che di lì a poco assicurerà il sole che si abbassa all’orizzonte, con tutte le sfumature del giallo e del rosso. Il palcoscenico privilegiato per assistere allo spettacolo è l’U Bein, il ponte in legno più antico e (un tempo) anche il più lungo del mondo. Siamo ad Amarapura, in Myanmar.

 

(TurismoItaliaNews) Myanmar, alias Birmania. Questo prezioso angolo di Asia sud-orientale è una delle mete più ambite dal turismo internazionale: per la sua bellezza, la sua originalità, il carattere accogliente della sua gente, tipico di questa parte del mondo. Di luoghi straordinari da vedere nel Paese ce ne sono davvero molti e Amarapura è a pieno diritto tra questi, antica capitale della dinastia KoneBaung, annoverata dall’Unesco come sito seriale nel Patrimonio dell’Umanità insieme a Innwa e Mandalay. Tutte collocate nel raggio di 30 km su entrambe le sponde del fiume Ayeyawady, famose per gli antichi modelli di pianificazione urbana, ma soprattutto per la bellezza di templi, stupa e monasteri. Qui la fede è una filosofia di vita.

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della BirmaniaA fine giornata - dopo la visita ai siti archeologici e alle costruzioni religiose che, ben più di semplici simboli, registrano da secoli le attestazioni del credo della gente, oggi come ieri, con riti che appaiono immutabili – è irrinunciabile andare verso l’U Bein: con gli occhi ancora pieni delle immagini immagazzinate nella mente nelle ore precedenti (le preghiere, l’accensione delle candele profumate, l’omaggio di fiori e frutta fresca, i pellegrinaggi silenziosi della gente del luogo), arrivare in riva al lago costituisce quasi il corollario delle sensazioni vissute. Perché questa è davvero la “Città Immortale”, come rivela il nome Amarapura.

Intanto c’è da descrivere lo scenario: un immenso specchio d’acqua su cui si riflettono il cielo e il sole che diventa sempre più incandescente; e poi una miriade di barchette coloratissime cariche di turisti che si mescolano a quelle dei pescatori impegnati nelle ultime fasi di lavoro della giornata. L’atmosfera è dorata, si avverte una sensazione di pace. Nonostante ci sia tanta gente, non c'è confusione, tutti parlano sommessamente. Ma è la gioia quella che traspare più di tutto. E poi il ponte, l’altro pezzo forte, realizzato in teak recuperato dall’ex Palazzo Reale di Inwa: è lungo un chilometro e 209 metri e quando nel 1849 hanno iniziato a costruirlo (i lavori finiranno due anni dopo), era ritenuto il ponte più lungo del mondo. Le sue 482 campate si protendono nel lago, dando vita ad una maxi passerella di forma curva per resistere meglio alla spinta dell’acqua e al vento, con 1086 pali di appoggio conficcati a martellate sul fondo del lago, profondo sette piedi.

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della BirmaniaIl tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

Nulla è lasciato al caso: le caratteristiche costruttive sono state studiate ed eseguite per durare nel tempo. Si chiama U Bein perché questo era il nome del “sindaco” del momento, ovvero quando la capitale di Ava Kingdom si trasferì ad Amarapura. La storia di questa località racconta del re Bodawpaya, che l'ha fondata nel 1783 per renderla centro del terzo Impero Birmano fino al 1857, e poi di nuovo dal 1842 al 1857. Nel tempo, inevitabilmente, sono stati effettuati lavori di manutenzione, con il reintegro del legname rovinato e l'introduzione di qualche palo in cemento, anche a causa dei danni provocati dalle inondazioni. In ogni caso, quando camminate sul ponte occhio a dove mettete i piedi e attenzione ai parapetti a cui viene spontaneo appoggiarsi.

Se l' U Bein è il biglietto da visita di Amarapura (ad una decina di chilometri da Mandalay) altri luoghi-simboli sono attrazioni irrinunciabili. Come il monastero Bagaya, costruito agli inizi del XIX secolo e completamente ricostruito nel 1996, nel quale si custodiscono antichi testi in lingua Pali e una raccolta di immagini di Buddha; poi la Pahtodawgyi Pagoda, eretta nel 1820 dal re Bagyidaw, il cui imponente stupa bianco alto 56 metri e con la punta dorata si impone sullo skyline circostante. L'esperienza più suggestiva, per il suo carico di diversi significati, la assicura il monastero Maha Ganayon, una scuola buddhista e centro di meditazione, non tanto per l'insieme architettonico o il valore delle decorazioni, quanto perché il momento che precede il pranzo, intorno alle 11, diventa l'occasione per vedere i tantissimi monaci (alcuni dei quali giovanissimi) che si recano alla mensa rigorosamente in fila, con una grande ciotola metallica in mano, nella quale finiscono le donazioni dei turisti. E anche questo è un ricordo che insieme all'U Bein, è destinato a diventare indimenticabile.

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

Il tramonto dorato sul lago Taungthaman: dal ponte U-Bein le suggestioni indimenticabili della Birmania

 

Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
mail: direttore@turismoitalianews – twitter: @giornalista3

 

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