Quattro villaggi incantati e con una storia millenaria: sono sull’isola di Suðuroy, nel cuore della spettacolari Faroe

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Eugenio Serlupini

Sul lato est di Suðuroy, c'è un fiordo lungo 7 chilometri, Trongisvágsfjørður, che si estende da sud-est a nord-ovest. Siamo nel cuore della spettacolari FaerOer, le Faroe, l’arcipelago amatissimo e agognato da molti viaggiatori. E’ qui che si trovano gli antichi insediamenti di Froðba, Tvøroyri, Trongisvágur, Øravíkslíð e Øravík, che oggi sono più o meno cresciuti insieme nella città più grande di Suðuroy, nel comune di Tvøroyri. A questi villaggi le Poste delle Faroe dedicano francobolli automatici firmati dall’artista Janus Dam Guttesen.

 

(TurismoItaliaNews) Alla foce nord-orientale del fiordo Trongisvágsfjørður si trova l'antico insediamento Froðba con radici che risalgono al Medioevo. Secondo una leggenda del posto, sarebbe il più antico insediamento delle Isole Faroe: il suo nome si riferisce al leggendario re danese Frode, che secondo il mito vi ha fondato un insediamento da cui ha preso la denominazione. “In realtà, dice la gente del luogo, questo racconto deve essere preso con le pinze: il nome si riferisce con maggiore probabilità ad uno dei primi coloni del luogo e si può tradurre come ‘l'insediamento di Frode’ o ‘la terra di Frode’” spiega Anker Eli Petersen. Froðba si trova in una zona molto panoramica in pianura, un po' all'interno del promontorio Froðbiarnípa. Lungo la spiaggia antichissime colonne di basalto testimoniano una violenta attività vulcanica risalente a circa cinquanta milioni di anni fa e cioè a quando nacquero le Isole Faroe. Il francobollo emesso mostra uno dei quartieri della città vecchia di Froðba, "uppi á Hamri", dove visse il noto poeta faroese Poul F. Joensen.

Isole Faroe, l’arcipelago amatissimo e agognato da molti viaggiatori

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Tvøroyri
Paradossalmente, Tvøroyri è l'insediamento più giovane, situato sulla sponda settentrionale del fiordo, tra Froðba e Trongisvágur. “La zona un tempo era parte della periferia di Froðba, ma quando il commercio del monopolio reale stabilì una filiale sull'istmo di Tvøroyri nel 1836, l'insediamento iniziò a crescere – racconta Anker Eli Petersen - soprattutto dopo l'abolizione del monopolio nel 1856. I privati rilevarono l'attività commerciale, che nel tempo si espanse con l'aumento della navigazione e dell'industria della pesca. All'inizio del secolo scorso, Tvøroyri era già una delle città più grandi delle Isole Faroe con la principale industria della pesca. Il francobollo raffigura la cosiddetta Kirkjubrekka, la strada che sale sulla collina fino alla chiesa. La Parrocchiale era inizialmente situata a Froðba, ma quando iniziò a crescere il nuovo insediamento a Tvøroyri, si decise di spostare la vecchia chiesa a Tvøroyri nel 1856.

Dal 1880 e sino alla fine del secolo scorso, il numero degli abitanti della parrocchia è raddoppiato, facendo optare per la costruzione di una nuova e più grande chiesa. L'architetto danese Viggo Bertram ha progettato l’edificio spiegando che “dovrebbe essere in grado di resistere alle dure condizioni meteorologiche delle Faroe, con intense tempeste e molte piogge”. Ha lasciato un segno unico nell'architettura; la solida opera a graticcio è stata imbullonata ad una fondazione di pietra basaltica, che era già stata imbullonata alla fondazione rocciosa. Si può dire che la chiesa di Tvøroyri sia stata costruita secondo la famosa parabola di Matteo "costruire la propria casa sulla roccia". La chiesa fu prefabbricata in Norvegia e nel 1905 iniziarono i lavori per erigere la struttura; tre anni dopo, nel 1908, il nuovo edificio era pronto per l'uso.

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Trongisvagur
In fondo al fiordo si trova Trongisvágur, che come Froðba è un antico insediamento cresciuto insieme a Tvøroyri. Sin dai tempi remoti, il paese era costituito da diversi quartieri lungo il fiume Stórá, che attraversa il territorio e serpeggia nel fiordo. Il francobollo raffigura uno di questi quartieri, “í Húsgarði”. “Negli ultimi 40 anni – evidenzia Anker Eli Petersen - Trongisvágur ha subito cambiamenti significativi: a Stórá furono costruiti un palazzetto dello sport e successivamente un campo da calcio; sono presenti un asilo, una scuola e un campeggio oltre ai consueti edifici ed infrastrutture ampliati nel tempo”. Gli splendidi dintorni naturali includono, tra l’altro, un'antica pineta con sentieri escursionistici e lungo la costa occidentale magnifiche formazioni geologiche; i più antichi strati di basalto vulcanico sono visibili solo a Suðuroy e sulle isole più occidentali Mykines e Vágar. Rangabotnur, con i suoi giacimenti di carbone formatisi durante la violenta attività vulcanica di 50 milioni di anni fa. Il carbone è stato estratto qui quasi un secolo fa e da Rangabotnur verso Drelnes sul lato sud del fiordo, si possono ancora vedere i resti della lavorazione del legno nella funivia che trasportava il carbone dalle miniere.

Hov
Hov è ugualmente un antico insediamento con radici nell'era vichinga. Il villaggio è spesso menzionato nella Saga dei Faroesi come la casa di Havgrímur Illi, capo della parte meridionale delle Isole. "Hov significa tempio/casa del sacrificio, dove le persone sacrificavano e adoravano gli dei nordici nell'era vichinga – precisa Anker Eli Petersen - di Havgrímur si dice che fosse “blótmaður mikil”, cioè “un uomo che offre grandi doni agli dei”. Sul fianco della montagna che si trova sopra ad Hov, lungo la vecchia strada verso nord, ci sono imponenti colonne di basalto frutto dell'attività vulcanica che ha fatto nascere l’arcipelago. Ad ovest dell'insediamento c’è la grande cascata Foldaráfossur formata dal fiume Hová. Nel fiordo vicino a Hov c'è il piccolo isolotto Hovshólmur e qui dagli anni '80 nel fiordo si allevano salmoni. Giù presso la struttura portuale c'è un piccolo museo, una galleria d'arte e un caffè nel vecchio edificio commerciale. Sul francobollo si individua sullo sfondo il campanile della chiesa che originariamente era a Vágur, ma poi spostata ad Hov nel 1942.

Isole Faroe, l’arcipelago amatissimo e agognato da molti viaggiatori

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