Altopiano della Vigolana: nel borgo di Vigolo Vattaro sulle tracce di Santa Paolina e di piccole grandi storie di emigrazione

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Giovanni Bosi, Altopiano della Vigolana / Trentino

Un personaggio amatissimo, divenuto simbolo di un territorio in un Paese lontano dove è stata fortissima l’emigrazione in cerca di una vita migliore, dove i legami con i luoghi di origine non si sono mai spezzati grazie ai racconti tramandati alle nuove generazioni. Che ora riscoprono quel borgo tutto è cominciato. Lei è Santa Paolina: il 25 settembre 1875 la sua famiglia intraprese il viaggio di emigrazione verso il Brasile insieme ad altri del suo paese. Ovvero Vigolo Vattaro, che ora apre le braccia a quanti discendono da quei pionieri in sud America. Una storia di grandi emozioni. Siamo sull’Altopiano della Vigolana, in Alpe Cimbra, Trentino.

 

(TurismoItaliaNews) Sì, l’emozione è il sentimento più autentico quando si parla di emigrazione, di “strappi” dalle proprie origine, di dolorose partenze rese indispensabili dalla necessità di trovare una vita migliore al di là dell’oceano. Nella seconda metà dell’Ottocento l’Altopiano della Vigolana ha conosciuto un fortissimo esodo verso il continente americano, soprattutto verso il Brasile. Oggi nel Paese vive una folta comunità di origine trentina, siamo addirittura alla sesta generazione. E il bello è che queste persone – ieri come oggi - non hanno dimenticato i luoghi di provenienza dei propri avi, protagonisti di un’epopea che solo la tempra degli italiani riesce a rendere possibile.

Altopiano della Vigolana: nel bordo di Vigolo Vattaro sulle tracce di Santa Paolina e di piccole grandi storie di emigrazione

Altopiano della Vigolana: nel bordo di Vigolo Vattaro sulle tracce di Santa Paolina e di piccole grandi storie di emigrazione

Vigolo Vattaro è il borgo in cui il 16 dicembre 1865 è nata Santa Paolina, al secolo Amabile Lucia Visintainer, partita ad appena 10 anni insieme al padre Antonio Napoleone e alla mamma Anna Pianezzer verso il Brasile, sull’onda del proselitismo che a quei tempi l’Imperatore Massimiliano faceva in queste aree del Trentino. La bravura della gente di montagna era risaputa ed era “incentivati” a partire. Servivano braccia forti e specializzate. Al gruppo vigolano furono assegnate terre da colonizzare nell’allora Provincia, oggi Stato, di Santa Caterina, nel sud del Brasile. E’ qui che comincia la storia di Paolina, Paulina come la chiamano i brasiliani, diventata poi amatissima santa, a ben guardare più venerata laggiù che da noi in Italia. Tanto da essere definita la patrona degli emigrati trentini.

Il progetto “Turismo delle Radici”

E di fronte a tanto affetto incondizionato, a Vigolo Vattaro non sono rimasti a guardare. “Già dal 2005 è stato sviluppato un progetto di accoglienza rivolto alle nuove generazioni degli emigrati in Brasile che desiderano tornare nel luogo di origine – ci spiega Michela Pacchielat, vice sindaco del Comune dell’Altopiano della Vigolana con delega al turismo – stiamo registrando una ripresa di questo desiderio che come amministrazione comunale intendiamo sostenere attraverso il progetto ‘Turismo delle Radici’. Nel 2023 abbiamo avuto 650 arrivi e ancor più ne attendiamo nel 2025 quando si celebrerà il 150° dell’emigrazione. Abbiamo costruito un sistema in rete attraverso i vari canali per l’accoglienza e l’assistenza, attraverso i circoli anziani si ricostruiscono gruppi familiari, provenienza, si individuano le case di famiglia… E si sviluppa la ricettività sul territorio, perché fondamentali sono anche i servizi da assicurare a chi arriva. Pensate che alcuni hanno deciso di rimanere per sempre qui”. Il ricordo include anche la creazione del Bosco delle Radici.

Altopiano della Vigolana: nel bordo di Vigolo Vattaro sulle tracce di Santa Paolina e di piccole grandi storie di emigrazione

Altopiano della Vigolana: nel bordo di Vigolo Vattaro sulle tracce di Santa Paolina e di piccole grandi storie di emigrazione

E chi arriva vuol vedere, vuol capire, vuole rendersi conto di come vivevano i loro bisnonni partiti per necessità verso una nazione lontanissima. “Abbiamo realizzato – aggiunge la vice sindaco Michela Pacchielat - un percorso che si propone di far conoscere Vigolo Vattaro ai tempi di Santa Paolina bambina, e nel contempo fare conoscere la sua storia e i luoghi con i quali è entrata in relazione. L’idea è di guidare il visitatore con i suoi occhi da bambina, per un viaggio indietro nel tempo, attraverso una serie di tabelle collocate nei diversi siti di interesse dalle quali si potrà essere rimandati in specifiche pagine di approfondimento mediante qr code”.

I luoghi di Santa Paolina

Il luogo emblematico per eccellenza è la casa in cui Amabile Visintainer è nata; poi la Filanda Payen o Pajen (ora Casa Zamboni), dove da bambina all’età di 8 anni ha lavorato a causa della difficile situazione economica della famiglia. La chiesetta del Redentore annessa alla filanda (1751-1759) era il luogo di preghiera delle filandare e di Santa Paolina bambina prima dell’inizio del lavoro. Piazza del Popolo, all’epoca Kaiser Franz Josef Plaz, resta il punto del paese identificato come la partenza verso l’amara esperienza dell’emigrazione. Non possono mancare nell’itinerario l’ospitale e la Chiesetta di San Rocco, risalenti al XV secolo.

Altopiano della Vigolana: nel bordo di Vigolo Vattaro sulle tracce di Santa Paolina e di piccole grandi storie di emigrazione

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Ma come è iniziato tutto?

Quando era ancora giovanissima, Amabile vide per tre volte in sogno la Madonna, come era apparsa a Lourdes. La prima volta le disse: “È mio ardente desiderio che cominci un'opera: lavorare per la salvezza delle mie figlie”. In un sogno successivo, la Vergine le chiese: “Che cosa hai deciso, figlia mia?”. La Madonna concluse: “Ti darò qualcuno che possa aiutarti. Più tardi ti mostrerò le figlie che ti desidero consegnare”. Il 25 agosto 1895 venne approvata dal vescovo di Curitiba la regola della Congregazione delle Piccole Suore dell’Immacolata Concezione, fondata da Amabile, divenuta suor Paolina del Cuore di Gesù Agonizzante. Nel 1903 divenne superiora generale delle prime due comunità e si trasferì a San Paolo del Brasile, dove guidò la Congregazione organizzando scuole, ospedali, laboratori, dedicandosi totalmente ai poveri. Negli ultimi anni di vita a causa dal diabete subì l’amputazione del braccio destro e divenne cieca alcuni mesi prima di morire, il 9 luglio 1942.

Suor Paolina amava dire alle proprie consorelle: “Quando sarò morta, le vostre madri manderanno delle suore a Vigolo, dove sono venuta al mondo”. E così è avvenuto: il 14 maggio 1978 arriva in Altopiano della Vigolana è arrivato il primo gruppo delle Piccole Suore di S. Paolina e da allora c’è una rappresentanza stabile. Il 19 maggio 2002, a Roma, Suor Paolina è stata canonizzata da Giovanni Paolo II. La Congregazione delle Piccole Suore dell’Immacolata Concezione è attualmente presente con case di assistenza per minori, malati e anziani in 16 stati brasiliani e in 12 Paesi nel mondo. La festa di Santa Paolina si celebra il 9 luglio.

 

Sull’Altopiano della Vigolana cresce rigoglioso il Bosco delle Radici: i nuovi alberi celebrano chi emigrò per necessità

 

Per saperne di più
boscodelleradici.com
www.comune.vigolana.tn.it
www.alpecimbra.it

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