Racconti dal passato: a Gran Canaria e in Cantabria due musei svelano i modi di vivere di personaggi antichissimi

Eugenio Serlupini, Madrid
Il primo svela i modi di vivere della popolazione aborigena di origine berbera, che ha abitato l'isola fino al XV secolo, quando la conquista e la colonizzazione stravolgono lo scenario a Gran Canaria. Il secondo si propone come un grande viaggio nell'archeologia preistorica per comprendere come si viveva ai tempi di Altamira. Entrambi sono due istituzioni culturali che meritano di essere visitate per comprendere meglio l’evoluzione dei luoghi. Sono El Museo Canario a Las Palmas de Gran Canaria e il Museo Nacional y Centro de Investigaciòn sulla famosissima Grotta di Altamira a Santillana del Mar, in Cantabria.
(TurismoItaliaNews) Sia le Canarie che la Cantabria raccontano storie affascinanti. L’arcipelago, data la sua posizione strategica nell'oceano Atlantico, al largo dell'Africa nord-occidentale, è stato giocoforza un crocevia di culture; mentre la regione a nord della penisola iberifica è la più ricca al mondo di siti archeologici del Paleolitico Superiore, tra i quali spiccano le pitture preistoriche della grotta di Altamira, datati tra il 16.000 e il 9.000 a.C., Patrimonio dell’umanità Unesco. E dunque due musei specifici rappresentano un caposaldo della conoscenza. Cerchiamo di saperne di più.
El Museo Canario a Las Palmas de Gran Canaria presenta un’esposizione permanente dal carattere monografico, incentrato sulla popolazione dell’isola di origine berbera, che l’ha abitata fino al XV secolo. L'organizzazione degli insediamenti, le attività economiche o le pratiche funerarie sono alcuni degli aspetti che il visitatore scopre durante il suo percorso attraverso le undici sale che compongono il Museo. La collezione archeologica presenta reperti appartenuti alla popolazione preistorica e storica di Gran Canaria e di altre isole dell’arcipelago canario. L'origine della raccolta risale al 1879, anno di fondazione del Museo Canario, e continua a crescere grazie ai reperti lasciati in deposito al Museo da privati e istituzioni pubbliche responsabili della concessione dei permessi di scavo. I tesori archeologici conservati qui la rendono la più grande collezione dell'arcipelago e quindi un riferimento fondamentale nello studio della società preispanica di Gran Canaria. Gli elementi più notevoli della collezione sono vasi di ceramica, idoli, pintaderas o sigilli, oggetti in fibra vegetale e pelle di animale, utensili litici, ossei e di legno e resti antropologici.
Il Museo Nacional y Centro de Investigaciòn Altamira a Santillana del Mar (a una trentina di chilometri ad ovest di Santander, nel nord della Spagna) racconta la vita degli artisti rupestri attraverso un grande viaggio nell'archeologia preistorica. La grotta di Altamira è una caverna famosa per le pitture parietali del Paleolitico superiore che raffigurano mammiferi selvatici e mani umane, oggi inclusa tra i Patrimoni dell'umanità dell'Unesco. E il Museo nazionale e centro di ricerca di Altamira è il centro per la conservazione, la ricerca e la divulgazione della Grotta. Accanto alla grotta, il museo offre ai visitatori laboratori sulle tecnologie preistoriche e la mostra permanente “El Extremo de Altamira”, che espone oggetti provenienti dal sito oltre che da El Morín, El Juyo ed El Rascaño.
La mostra permanente El Ejero de Altamira permette di addentrarsi nella preistoria della Penisola Iberica, raccontandola attraverso i vari aspetti della vita preistorica di Altamira: arte, cultura, stile di vita, tecniche di caccia... Il tutto attraverso gli oggetti più rappresentativi di questo periodo. Ma forse la caratteristica più distintiva di questo museo è la cosiddetta Neogrotta: una riproduzione fedele di come appariva la vera Grotta di Altamira (le cui visite sono fortemente limitate per non danneggiare i delicati affreschi preistorici) tra 35.000 e 13.000 anni fa. Naturalmente, comprende alcune delle pitture rupestri più notevoli, scoperte da Marcelino Sanz de Sautuola nel 1879, che hanno segnato la prima scoperta al mondo di arte rupestre paleolitica.
Ai due musei le Poste della Spagna dedicano nel 2025 due francobolli stampati in minifoglio che propongono i reperti conservati.