La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial? [ VIDEO ]

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Giovanni Bosi, Nizza / Francia

Nizza… il solo nome evoca già un sospiro. È la perla luminosa della Riviera, adagiata tra l’abbraccio tenero del mare e quello solenne delle montagne. Vi si arriva oggi, come ci si sarebbe giunti cento anni fa, con il cuore colmo d’attesa e lo sguardo rapito dalla luce morbida che accarezza le facciate color pastello e i giardini fioriti anche in pieno inverno. Questa città non è solo un luogo: è una promessa. Quella promessa che, da quando il XVIII secolo volgeva al suo tramonto, ha sedotto i cuori eleganti dell’alta società internazionale. Famiglie nobili e spiriti raffinati giungevano qui per sfuggire ai rigori del nord e lasciarsi avvolgere dalla dolcezza del clima, dalla bellezza del paesaggio, dalla quiete dorata di un inverno che sapeva di primavera. Se per volontà dell’Unesco è Patrimonio Mondiale dell’Umanità, un buon motivo c’è…

 

(TurismoItaliaNews) Come si fa a non essere romantici qui a Nizza? La perla della Costa Azzurra spinge inevitabilmente ad esserlo. E’ la sua natura, è la sua storia, è il suo modo di essere accogliente tanto da farti sentire a casa. Sensazioni che hanno provato in tantissimi nel corso del tempo, per primi quelli che l’hanno eletta “la ville de la villégiature d’hiver de riviera”, tanto da farle conquistare un paio di secoli dopo il suggello dell’Unesco.

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

Affacciata sul Mediterraneo, ai piedi delle Alpi, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Nizza riflette lo sviluppo di una città votata al turismo invernale, che sfrutta al meglio il suo clima mite e la sua posizione costiera, tra mare e montagna. Dalla metà del XVIII secolo, ha iniziato ad attirare un numero crescente di famiglie aristocratiche e dell’alta borghesia, principalmente britanniche, che svilupparono l'abitudine di trascorrervi gli inverni. Nel 1832 Nizza, allora parte del Regno di Sardegna, istituì il “Consiglio d'Ornato” che elaborò un piano regolatore e requisiti architettonici volti a rendere la città attraente per gli stranieri. Così, il “Camin dei Ingles”, un modesto sentiero creato lungo la costa dai visitatori invernali britannici nel 1824, divenne in seguito la prestigiosa Promenade des Anglais.

Dopo la cessione della città alla Francia nel 1860, e grazie al suo collegamento alla rete ferroviaria europea, un numero crescente di visitatori invernali da tutti i Paesi sono arrivati qui, portando in dote fasi di sviluppo di nuovi quartieri al di là del centro storico medievale. Le diverse influenze culturali dei visitatori invernali e il desiderio di sfruttare al meglio le condizioni meteorologiche e il paesaggio costiero hanno plasmato lo sviluppo urbano e gli stili architettonici eclettici di questi quartieri, contribuendo alla reputazione di Nizza come località di villeggiatura invernale cosmopolita. Entrata a far parte della Francia, i treni hanno condotto con sé a Nizza un’umanità cosmopolita, desiderosa di assaporare quella dolcezza di vivere che solo qui pare eterna. Ma Nizza non si è mai limitata ad accogliere: ha saputo trasformare ogni influenza, ogni sguardo straniero, ogni desiderio in pietra, foglia e luce. Così è diventata ciò che ancora oggi riconosciamo: non solo una città, ma uno spirito, un’idea di bellezza, un rifugio dell’anima. Una musa d’inverno, che parla al cuore di chi vi arriva con la stessa voce che parlava ai viaggiatori di un secolo fa.

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

La Ville de Nice, l’amministrazione comunale, tiene molto a questo risultato, tanto che in Quai des États-Unis, in corrispondenza delle iconiche Le Pochettes, poco distante dall’emblematica Promenade des Anglais, è stato attivato il punto informativo della Mission Nice Patrimoine Mondial (patrimoinemondial.nice.fr), il luogo giusto dove iniziare la visita della città, per comprenderne essenza ed evoluzione, valore e attrattività. “Grazie alla partnership tra la Missione del Patrimonio Mondiale di Nizza e l'Ufficio del Turismo Metropolitano Nizza Costa Azzurra – ci spiegano durante la nostra visita Laura Ciancolini e Julie Reynes – 152 chiodi ornati con l'emblema del Patrimonio Mondiale dell'Unesco sono stati collocati all'interno del perimetro di ‘Nizza, la città della villeggiatura d'inverno di riviera’ per contrassegnare questo importante sito. Nei luoghi più emblematici sono stati installati anche 6 totem e 4 targhe bilingue, simili alla targa ufficiale posta sulla facciata sud del Municipio di Nizza nel 2022”.

La cornice è quella di piazze di ispirazione piemontese, chiese e palazzi barocchi, strade strette e facciate colorate delle case del centro storico con accenti liguri, senza dimenticare i profumi dell’olio d’oliva e del basilico mescolati alla fragranza dei fiori d’arancio e del gelsomino che riempiono l’aria. Che venga da Torino, Genova o altrove, l’influenza italiana è presente ovunque a Nizza, dove è impreziosita da un tocco locale che le conferisce un fascino particolare.

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

La ville de la villégiature d’hiver de riviera: come si fa a non essere romantici a Nizza Patrimoine Mondial?

Naturalmente, in ottica Unesco, quella che è fondamentale è l’integrità, ovvero il rispetto e la tutela delle testimonianze storiche alla base dell’inserimento nel Patrimonio Mondiale. Perché qui a Nizza gli stili in voga nelle capitali europee (neoclassicismo, storicismo, eclettismo, Belle-Époque, neocoloniale, regionalista, Art-déco...) sono stati importati e reinterpretati, sotto l'influenza di committenti, architetti e artigiani di diversi Paesi, che hanno portato con sé il loro know-how in ambito decorativo (stucco, sgraffito, fregi dipinti, giardini rocciosi, ceramiche...). Una integrità, insomma, che si basa sul suo sviluppo come località di villeggiatura invernale e rappresentazione dello scambio di idee tra la metà del XVIII secolo e gli anni Trenta del Novecento. Il perimetro del sito testimonia infatti i tre periodi che costituiscono la prima fase fondante della villeggiatura a Nizza (1760-1860), il periodo di massimo splendore della "Capitale Invernale" (1860-1920) e la fine del periodo in cui la funzione ricettiva determinava esclusivamente il destino della città (1920-1939).

Esplorare la città con gli occhi di chi sa guardare, con la mente di chi sa immaginare e con il cuore di chi è disposto a farsi rapire dalla bellezza, consente di vivere “Nice” da protagonisti, apprezzandone fino in fondo la sua essenza di città accogliente. Decisamente mediterranea.

Per saperne di più
https://www.explorenicecotedazur.com/it
www.france.fr/it

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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – twitter: @giornalista3

 

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