Albania: a Butrinto una speciale combinazione di archeologia, monumenti e natura del Mediterraneo

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Giovanni Bosi, Butrinto / Albania

Il luogo più affascinante è probabilmente il teatro. Guardando verso gli spalti sembra quasi di cogliere i volti concentrati dei suoi spettatori o sentire gli applausi diretti agli attori impegnati nella rappresentazione di una commedia o di una tragedia. Siamo a Butrinto, nel sud dell’Albania, ad una ventina di chilometri dalla moderna Saranda. Questo sito inscritto dall’Unesco nella World Heritage List si svela al visitatore con la sua speciale atmosfera creata dalla combinazione di archeologia, monumenti e natura del Mediterraneo.

 

(TurismoItaliaNews) Per chi arriva in Albania, magari con un tour giornaliero dalla vicina Isola di Corfù, collegata con gli aliscafi che coprono il braccio di Mar Jonio in una mezz’oretta, facendo la spola con Saranda, la visita a Butrinto è quanto di più prezioso possa assicurare la terra degli Illiri, nella penisola balcanica. Un luogo irrinunciabile per gli amanti della storia e dell’antichità, ma di fatto un libro aperto per tutti.

Albania: a Butrinto una speciale combinazione di archeologia, monumenti e natura del Mediterraneo

L’Unesco non ha avuto dubbi nel riconoscere nell’entroterra di Butrinto “un eccezionale paesaggio culturale”, che si è sviluppato organicamente nel corso di molti secoli. Di fatto questo luogo, in posizione strategica sul Mediterraneo, è sfuggito a quel progressivo sviluppo che altrove ha provocato il depauperamento e quindi una riduzione del valore del patrimonio della maggior parte dei paesaggi storici nella regione. Ecco perché secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura “costituisce una combinazione molto rara di archeologia e natura”. Un microcosmo della storia del Mediterraneo, dove sono state scritte pagine importanti addirittura dal 50.000 a.C., periodo al quale si ascrive la sua prima testimonianza, fino al XIX secolo.

Così, aggirarsi tra i luoghi di questo sito archeologico di 200 ettari, cogliendo scorci di grande impatto e sorprendendosi per le costruzioni ricche ed eleganti immerse nella vegetazione rigogliosa, è un’esperienza che arricchisce, una sorta di viaggio nella cultura e nella civiltà ellenistica, romana, bizantina, veneziana e ottomana. Molti dei monumenti che si visitano oggi nella città antica, sulla collina affacciata sul Canale di Vivari, sono stati scoperti dalla missione archeologica italiana diretta da Luigi Maria Ugolini, che ha lavorato qui tra il 1928 e il 1939. Con un rimando di tutto interesse: secondo la mitologia classica, la città antica conosciuta come Buthrotum è stata fondata dagli esuli che hanno abbandonato Troia dopo la sua caduta. Il poeta latino Virgilio racconta che la nascita della città si deve al profeta troiano Eleno, figlio del re Priamo, che dopo aver sposato Andromaca si spostò a occidente. Lo storico Dionigi di Alicarnasso scrisse che Enea visitò Butrinto dopo la sua stessa fuga dalla distruzione di Troia.

In effetti qui sono arrivati o si sono mossi in tanti: abitata fin dalla preistoria, Butrinto è stata il sito di una colonia greca, una città romana e un vescovato. Dopo un periodo di prosperità sotto l’amministrazione bizantina e dopo una breve occupazione da parte dei Veneziani, la città fu abbandonata nel tardo medioevo dopo che le paludi si formarono nella zona. E’ per questo che ora l’attuale sito archeologico è un insieme di reperti che documentano ogni periodo nello sviluppo del luogo.

Il percorso. Da vedere insomma c’è davvero molto. Dal santuario del IV secolo a.C. dedicato al dio della medicina Asclepio al Teatro antico, costruzione del III secolo a.C. adattato in seguito in stile romano e dodato di un palcoscenico; e poi le immancabili Terme del II secolo d.C.,  il Foro, il Ginnasio (forse un tempio pagano successivamente trasformato in chiesa), la villa romana trasformata nel V secolo in un edificio con una sala da pranzo di forma triangolare; il Battistero di inizio VI secolo con il pavimento rivestito di mosaici; la fontana del II secolo dedicata alle Ninfe; la grande Basilica del periodo paleocristiano costruita nel VI secolo. Si trovano quindi la Porta del Lago, un perfetto ingresso ellenistico del IV secolo a.C.; la Porta del Leone, un altro accesso ricostruito durante il Medioevo; l’acropoli costruita sulla collina con tracce antiche di uso, risalenti al VII secolo.

Infine il Castello veneziano del XIV – XVI secolo (ricostruita nel 1930 e dove è allestito il Museo della città antica di Butrinto, dall’età del bronzo al Medioevo) e la Torre veneziana costruita nel XV-XVI secolo. Il tutto affacciato sulla laguna di Butrinto, il cui sbocco al mare è assicurato dal canale di Vivari. Mentre l’antico porto di Butrinto, già utilizzato dalle navi della repubblica di Venezia, si trovava nell’ansa a nord-ovest del canale ed è attualmente insabbiato, è invece possibile accedere al canale dal mare con imbarcazioni di pescaggio non superiore ai 3 metri e giungere sino al traghetto a fune, che consente il passaggio da una sponda all’altra del canale.

Le fortificazioni. Le fortificazioni testimoniano le diverse fasi della loro costruzione dal tempo della colonia greca fino al Medioevo. Il più interessante monumento greco antico è il Teatro che è abbastanza ben conservato. La principale rovina dell'era paleocristiana è il Battistero, un antico monumento romano adattato alle esigenze culturali del cristianesimo e il cui pavimento ha una bellissima decorazione a mosaico. La basilica paleocristiana fu ricostruita nel IX secolo e le rovine sono sufficientemente ben conservate per consentire l’analisi della struttura (tre navate con transetto e un’abside poligonale esterna).

Il suggello Unesco. L’autenticità del sito Patrimonio dell’umanità di Butrinto è legata alla sua eccellente conservazione che consente di osservare la mutevole interazione umana con l’ambiente nei monumenti sopravvissuti, nell’archeologia e nel paesaggio circostante. Anche la qualità dei lavori di restauro e conservazione effettuati dagli italiani nel 1924 è considerata elevata e gli interventi successivi hanno rispettato gli standard contemporanei.

Il Parco nazionale. Il Parco Nazionale di Butrinto è stato inserito nella Lista del patrimonio nazionale dei monumenti protetti dell’Albania nel 1948, mentre dal 2003 è arrivata anche la protezione della Convenzione di Ramsar come zona umida di importanza internazionale. La zona è considerata particolarmente variegata per la flora e la fauna che vi si trovano: si contano 800 specie vegetali, 16 delle quali considerate in via di estinzione e 12 come specie rare. Ad oggi nella zona umida di Butrinto sono state identificate fino a 246 specie di uccelli, 105 specie di pesci e 39 specie di mammiferi.

Le suggestioni. E’ facile comprendere come essere a Butrinto significhi respirare la storia a pieni polmoni. Il sito è ancora un eccellente caso di conservazione dell’occupazione urbana antica e medievale e il paesaggio circostante fornisce il contesto per comprenderne l’evoluzione urbana nel corso dei millenni.

Il sito ufficiale di Butrinto

 

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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
mail: direttore@turismoitalianews – twitter: @giornalista3

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