Sono il simbolo del Quirinale e compiono 150 anni: i Corazzieri, immagine amatissima ed emblematica del Capo dello Stato

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Fin dalla loro fondazione, nel 1814, sono strettamente legati alla figura del Capo dello Stato. Già le Regie Patenti istitutive del Corpo dei Carabinieri Reali attribuivano all’istituzione anche compiti di “accompagnamento alle Persone Reali”. Oggi i Corazzieri sono un'immagine amatissima ed emblematica del Quirinale e del Presidente della Repubblica: in sua presenza non mancano mai. Quest'anno il Reggimento Corazzieri celebra il 150° anniversario dell’istituzione.

 

(TurismoItaliaNews) Nel 1842, per dare solennità alle nozze del Duca di Savoia e Principe ereditario Vittorio Emanuele con Maria Adelaide di Lorena, venne costituito, solo per la particolare occasione, uno speciale Squadrone di Carabinieri Reali a cavallo per la scorta d’onore. Nel 1848, nel corso della prima guerra d’indipendenza, la valorosa carica dei Carabinieri a Pastrengo il 30 aprile mostra come la scorta al Sovrano fosse fin d’allora affidata anche ai Carabinieri e come questi fossero ritenuti pienamente all’altezza di assolvere i compiti speciali sino ad allora formalmente riservati alle Guardie del Corpo del Re.

A ricordarlo è il generale di Corpo d'Armata Giovanni Nistri, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri in occasione della celebrazione del 150° e in particolare illustrandone la storia nel bollettino illustrativo che accompagna l'emissione del francobollo italiano da 0,95 euro dedicato all'evento. Un ordine del ministero della Guerra del 7 febbraio 1868 dispose il concentramento a Firenze di 80 carabinieri a cavallo, per effettuare la scorta d’onore al corteo reale che doveva formarsi allorquando la Principessa Margherita di Savoia, andando sposa al Principe Umberto, sarebbe entrata solennemente in città.

“I carabinieri, il 30 aprile successivo, giorno dell’ingresso dei Principi nella Capitale del tempo, indossarono elmi e corazze della stessa foggia di quelli impiegati, alcuni anni prima, per le nozze di Vittorio Emanuele – racconta il generale Giovanni Nistri - questa volta, però, lo Squadrone non venne sciolto subito dopo l’impiego, ma fu destinato alla guardia degli appartamenti reali e alla scorta d’onore alla persona del Re. Tale reparto, i cui militari furono da subito informalmente indicati come 'Corazzieri', assunse, nel tempo, varie denominazioni: Squadrone Carabinieri di Guardia del Re, Drappello Guardie del Re, Carabinieri Reali Guardie del Corpo di Sua Maestà, Squadrone Carabinieri Guardie del Re, nome, questo, che rimase sino alla caduta della monarchia, quando Umberto II, prima di lasciare il Quirinale e l’Italia, sciolse i Carabinieri Guardie del Re dal giuramento di fedeltà alla sua persona, ma non da quello di fedeltà alla Patria”.

Il reparto, momentaneamente deposta la tradizionale corazza e sotto il nome di “3° Squadrone Carabinieri a Cavallo”, continuò il proprio servizio a favore del Capo Provvisorio dello Stato. L’11 maggio 1948, in occasione dell’insediamento del Presidente Einaudi, venne deciso che i Carabinieri Guardie dovessero riassumere la loro originale veste e denominazione, sintesi e simbolo di una continuità di lunga tradizione. Nei decenni successivi, il reparto conobbe ulteriori modifiche alla propria articolazione e lo Squadrone fu elevato dapprima a Gruppo Squadroni, poi a “Comando Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica”. Nel 1990 assunse il rango reggimentale, con il nome di “Reggimento Carabinieri Guardie della Repubblica”, e con Decreto del Presidente della Repubblica del 24 dicembre 1992 venne fissata l’attuale denominazione: “Reggimento Corazzieri”.

“Vedendoli oggi impegnati in occasioni solenni, con le loro austere uniformi in uso da 150 anni, può capitare di sentirsi proiettati indietro nel tempo. Ma sotto quegli elmi e quelle corazze ci sono professionisti dalle più diverse attitudini: dai tiratori scelti agli artificieri antisabotaggio, dai paracadutisti agli esperti in arti marziali – spiega il generale Giovanni Nistri - non tutti sanno, infatti, che questi carabinieri dalla figura imponente svolgono compiti che vanno ben al di là dei pur suggestivi servizi di scorta e d'onore, eseguiti a piedi, a cavallo o in motocicletta. La loro principale responsabilità è proteggere fisicamente il Presidente della Repubblica e i suoi ospiti ufficiali, garantendo, al contempo, la sicurezza dell'intero complesso del Quirinale: di qui la necessità di un costante addestramento, secondo i più moderni ed elevati standard, adeguati alla delicatezza del compito loro affidato”.

Il francobollo, impaginato da Maria Carmela Perrini, raffigura il Cortile d’Onore del Palazzo del Quirinale, con in primo piano un corazziere a cavallo e sullo sfondo, in formazione, uno schieramento di corazzieri a cavallo; in alto a sinistra è riprodotto lo stemma araldico del Reggimento Corazzieri. Per l’occasione è stato realizzato anche un folder contenente il francobollo, una cartolina annullata e affrancata e una busta personalizzata, al costo di 12 euro.

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