Guercino, il Mestiere del pittore: ai Musei Reali di Torino in mostra oltre 100 opere di Guercino e di artisti coevi

Dopo 4 secoli il Ciclo Ludovisi riunito ai Musei Reali di Torino fino al 15 settembre 2024 grazie alla proroga dell'apertura. Oltre 100 opere di Guercino e di artisti coevi, provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni – tra cui il Prado e il Monastero dell'Escorial - per presentare la grande arte del Maestro emiliano e insieme raccontare il mestiere e la vita dei pittori del Seicento, in un affascinante, grande affresco del sistema dell'arte. Dall'importante nucleo delle collezioni sabaude a molti altri raffinati e monumentali capolavori di Guercino, una mostra sorprendente che, tra le novità, per la prima volta dopo 400 anni, riunifica anche il ciclo di dipinti commissionati a Bologna da Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV.
(TurismoItaliaNews) «...gran disegnatore e felicissimo coloritore: è mostro di natura e miracolo da far stupire chi vede le sue opere. Non dico nulla: ei fa rimaner stupidi li primi pittori»: così Ludovico Carracci a Don Ferrante Carli riferendosi al Guercino, era il 25 ottobre 1617.
In un periodo di grande attenzione e di rinnovati studi sull'opera e la figura di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591 - Bologna 1666) e all'indomani della riapertura della Pinacoteca Civica di Cento, spicca la ricchissima esposizione che i Musei Reali di Torino - con Direttore avocante Mario Turetta, Segretario Generale del Ministero della Cultura - presentano nelle Sale Chiablese, prodotta da CoopCulture con Villaggio Globale International. Un evento spettacolare e di grande originalità curato da Annamaria Bava dei Musei Reali e da Gelsomina Spione dell'Università di Torino, con un comitato scientifico di prestigio, cui partecipano: Daniele Benati, David García Cueto, Barbara Ghelfi, Francesco Gonzales, Fausto Gozzi, Alessandro Morandotti, Raffaella Morselli, Sofia Villano.
Al centro dell'esposizione è il mestiere del pittore nel Seicento esemplificato sulla figura di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell'epoca. Ripercorrendo temi e aspetti che attraversano tutta la carriera del Maestro, grazie a capolavori di primo piano, la mostra intende dare conto più in generale della professione del pittore a quel tempo: le sfide del mestiere, i sistemi di produzione, l'organizzazione della bottega, le dinamiche del mercato e delle committenze, i soggetti più richiesti.
A partire dal significativo nucleo di dipinti e disegni appartenenti alle collezioni della Galleria Sabauda e della Biblioteca Reale, oltre cento opere del Maestro emiliano e di artisti coevi come i Carracci, Guido Reni e Domenichino - provenienti da più di 30 importanti musei e collezioni, compresi il Museo del Prado di Madrid e il Monastero di San Lorenzo a El Escorial - daranno vita a un grande affresco del sistema dell'arte nel Seicento, guidati dal talento di quel "mostro di natura e miracolo da far stupir" che fu Guercino, secondo la definizione che ne diede Ludovico Carracci, impressionato dal suo talento.
Guercino, grazie a una strutturata bottega e alla ricchissima documentazione lasciata, alla rete di mentori e intermediari, ai rapporti con tanti e diversi committenti - richiesto come fu da borghesi, nobili, pontefici e prelati, ma anche dalle più prestigiose corti europee - diventa l'exemplum perfetto della vita, dell'iter creativo e del mestiere di ogni pittore. Le importanti opere riunite a Torino nell'occasione - inclusi due dipinti inediti di collezioni private e le tele che permettono lo straordinario ricongiungimento dopo 400 anni del ciclo Ludovisi - sono dunque particolarmente significative per questo racconto, sviluppato in 10 sezioni tematiche tra confronti, parallelismi, testimonianze.
I Musei Reali di Torino. Sono situati nel cuore della città antica e propongono un affascinante itinerario di storia, arte e natura che si snoda attraverso i secoli, con testimonianze che datano dalla Preistoria all’età moderna. Il Palazzo Reale, centro di comando della famiglia Savoia, conserva ambienti, arredi e opere d’arte realizzati tra il XVI e il XX secolo. La facciata, preceduta dalla cancellata disegnata da Pelagio Palagi, cela interni sfarzosi, progettati e decorati da grandi artisti come Daniel Seiter, Claudio Beaumont, Francesco De Mura, e da architetti come Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri.
In apertura: Guercino, Il ritorno del figliol prodigo, 1627 – 1628 - olio su tela, 125 x 163 cm - Roma, Galleria Borghese