San Gallo, la bellezza del grande complesso abbaziale Patrimonio dell’Umanità: la cultura europea abita qui

Giovanni Bosi, San Gallo / Svizzera
Un luogo di preghiera e di silenzio, ma anche un sancta sanctorum della cultura e dell’architettura. Arrivi qui ben sapendo di trovare un patrimonio mondiale, ma solo quando sei al suo cospetto, puoi comprenderne la grandiosità, la complessità e la bellezza. Perché questo è uno dei luoghi in cui la creatività umana assume i contorni più incredibili. Il complesso abbaziale di San Gallo, in Svizzera, è un perfetto esempio di grande monastero carolingio, un testimone del passato da vedere. Assolutamente.
(TurismoItaliaNews) St Gallen, per noi italiani San Gallo, nella Svizzera orientale, è una tappa irrinunciabile nel Grand Tour del Lago di Costanza, la regione internazionale che ruota intorno a questo “mare” interno sul quale si affacciano quattro Paesi, se si considera l’altrettanto irrinunciabile appendice del Liechtentein. La gemma gallese è proprio il complesso abbaziale che l’Unesco ha iscritto nel Patrimonio dell’Umanità, perché con la Biblioteca alto-barocco che custodisce al suo interno, rappresenta uno degli esempi più belli della sua epoca, mentre la stessa cattedrale è una delle ultime costruzioni monumentali di chiese abbaziali barocche in Occidente.
Senza considerare l’eccezionale importanza degli inestimabili valori culturali conservati nell’Abbazia, come manoscritti irlandesi del VII e VIII secolo, i codici miniati della Scuola di San Gallo del IX e XI secolo, i documenti relativi alla storia delle origini della Svizzera alemanna e dell’impianto del convento in epoca carolingia (l’unica planimetria a mo’ di manoscritto dell'epoca rimasta al mondo, conservata allo stato originario, che rappresenta un concetto di organizzazione monastica dell’ordine benedettino).
Per chi ha letto e riletto “Il nome della Rosa” di Umberto Eco (che qui più volte è stato) è come trovarsi catapultato all’improvviso nel racconto delle vicende del benedettino Adso da Melk e del dotto francescano Guglielmo da Baskerville. L'Abbazia di San Gallo può essere infatti considerata come un tipico esempio di grande monastero benedettino, centro di arte e conoscenza, con la sua ricca biblioteca e lo scriptorium. E di misteri.
Emozione pura nel percorrere col naso all’insù il perimetro della grande costruzione di pietra, osservando ogni dettaglio costruttivo della facciata ornata da due altissimi campanili, mentre l’interno svelta l’imponente stallo del coro per i monaci (ornato con un ciclo di rilievi di Joseph Anton Feuchtmayer) una straordinaria cancellata del coro, un ciclo di rilievi su San Gallo opera di Christian Weinzinger e soprattutto l’imponente cupola affrescata con la comunità celeste dei santi. Una bellezza elegante e raffinata. Come del resto la sala barocca e la collezione unica di manoscritti che fanno della Biblioteca abbaziale di San Gallo una tra le più importanti, le più ricche e antiche del mondo biblioteche storiche del mondo, in stile rococò.
Basti pensare che un fondo organico di manoscritti di eccellente qualità si è conservato qui dentro, luogo della sua creazione, per oltre mille anni; un tesoro che illustra in modo paradigmatico la formazione della cultura europea a partire dall’inizio del Medioevo. Si entra in religioso silenzio, non prima di aver indossato delle “pattine” per non rovinare il pavimento in legno e cercando di cogliere ogni dettaglio delle migliaia di libri e degli stessi scaffali decorati. Il tutto rappresenta 1.200 anni di storia dell’architettura monastica ed è un insieme tipico ed eccezionale di un grande convento benedettino.
Praticamente vi si ritrovano quasi tutti i periodi architettonici importanti, dall'alto medioevo allo storicismo, rappresentati in modo esemplare. Nonostante la diversità degli stili, l'insieme conventuale dà un'impressione di unità complessiva, delimitato a nord e ad ovest da edifici della città di San Gallo per la maggior parte intatti. Sul lato est si trova la Neue Pfalz, attuale sede delle autorità cantonali; la parte settentrionale della piazza è composta da edifici del XIX secolo: l’antico arsenale, la Cappella dei Bambini e degli Angeli Custodi e l’ex scuola cattolica.
La storia. Il luogo è lo stesso in cui Gallen, arrivato nella zona del Lago di Costanza con altri monaci irlandesi (tra cui San Colombano) si insediò da eremita nella zona superiore del fiume Steinach nel 612. Una celletta e una zona di preghiera furono l’inizio di un piccolo insediamento monastico. Secondo la leggenda Gallo incontrò un orso che viveva in questo luogo selvaggio e che lo aiutò a costruire la sua cella. La sua testimonianza di fede si espanse, finché intorno al 640 morì e fu sepolto nell’abside della sua chiesa. La tomba si trova oggi nella “cripta di Gallo” sotto all’altare maggiore; alla destra del coro vi sono l’altare dedicato al santo con le sue reliquie e una campana di origine irlandese del settimo secolo.
Dove si trova. La posizione privilegiata al punto d’incontro dei quattro Paesi Svizzera, Germania, Austria e Principato del Liechtenstein fa di San Gallo il punto di partenza ideale per escursioni nell’Appenzellese con il Säntis e al Lago di Costanza. In treno o in bici si raggiunge rapidamente il Lago di Costanza, paradiso delle bici e dei pattini in linea. La combinazione bici & battello permette di effettuare entusiasmanti tour oltreconfine. Per i patiti delle escursioni è disponibile il «Brückenweg» un itinerario che attraversa 18 ponti nel Sittertobel, presso San Gallo. Si tratta di un’esperienza insolita, dove si apprendono molte cose utili sulla costruzione dei ponti. Uno spezzone del «Jakobsweg» conduce in sei ore da Rorschach ad Herisau via San Gallo. Il Voralpen-Express (Espresso delle Prealpi) collega in 2:45 ore il Lago di Costanza con Lucerna passando da San Gallo. L’interessante trasversale ferroviaria delle Prealpi, lunga 149 km, convince per gli impressionanti paesaggi come il Toggenburg, il Lago di Zurigo o la torbiera alta di Rothenturm.
Il particolare. San Gallo è anche conosciuta in tutto il mondo come la città del tessile, e grandi stilisti come Chanel, Christian Dior, Giorgio Armani e altri lavorano su pizzi nati a San Gallo. Difficilmente una grande sfilata di moda a Parigi, Milano o New York rinuncia alla presentazione della corrispondente haute couture. E allora, perché non venire a vederla?
Per saperne di più
www.myswitzerland.com
www.bodensee.eu/it
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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