A caccia dei borghi gioiello: Campli e i suoi tesori, incastonato ai piedi del Parco nazionale del Gran Sasso
Mare o montagna. Luoghi d’arte o natura. Gastronomia o storia. A volte bisogna fare una scelta, altre si può avere tutto questo insieme, basta cercare. Sfruttare l’estate italiana per andare a caccia di piccoli gioielli nascosti, per vivere vacanze all’insegna del turismo lento, del territorio e della cultura senza per questo rinunciare a un bagno al mare o a un trekking in montagna. E’ il caso del piccolo borgo abruzzese di Campli, in provincia di Teramo, riconosciuto tra i più belli d’Italia, incastonato ai piedi del Parco nazionale del Gran Sasso e a poca distanza dal litorale adriatico.
(TurismoItaliaNews) Un museo diffuso di arte e cultura, che – come pochi in Italia - custodisce anche un prezioso luogo di culto: una Scala Santa dove, in alcuni giorni dell’anno salendo, in ginocchio e in preghiera, i 28 gradini di legno d'ulivo è possibile ottenere l'indulgenza. Lungo le sue pareti sei tele raffigurano la Passione di Cristo, mentre alla sua sommità, la Cappella del Sancta Sanctorum custodisce artistici reliquiari napoletani.
Ma passeggiando lungo la via principale del borgo si può ammirare la Casa del Medico e dello Speziale, la Chiesa di Santa Maria in Platea, che deve il suo nome alla statua della Madonna col bambino al suo interno e il bellissimo Palazzo Farnese, uno degli edifici storici di maggior prestigio e tra i più antichi del territorio abruzzese, oggi sede del Municipio (prenotando è possibile usufruire di una visita guidata). E ancora: il Museo archeologico all’interno di un antico convento dedicato a San Francesco, l’unico museo nazionale nella provincia di Teramo. Infine, la vicina, imponente, Necropoli di Campovalano con tracce di vita e di civiltà risalenti fino all’Età del Bronzo e con le antiche tombe caratterizzate da grandi tumuli racchiusi da circoli di pietre. Un affascinante viaggio alla scoperta dell’antica popolazione italica dei Pretuzi, che scelse di creare, all'ombra dei Monti Gemelli una città per commemorare i propri defunti. La piana, con le sue caratteristiche geologiche, ha creato una sorta di bolla d'aria che ha cristallizzato per secoli, le tombe con i loro tesori.
E poi, la natura. Ci si può immergere in quella incontaminata del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga scoprendo un itinerario insolito: il Monte Foltrone o Montagna di Campli nel gruppo dei Monti Gemelli (la partenza per una passeggiata o escursione è di soli 7 km dal centro storico). Montagna da vivere a piedi, in mountain bike, a cavallo, in arrampicata, ma anche in modo inclusivo grazie a escursioni grazie a itinerari in jolette, carrozzina fuoristrada monoruota per disabili.
Non ultima, la gastronomia, di cui è regina la ‘porchetta italica di Campli’, dalle origini antichissime, come dimostrano i resti delle ossa di maiale rinvenuti nella Necropoli di Campovalano. Caratterizzata dalla speziatura delle carni, dalla lavorazione artigianale e la lenta cottura nel forno a legna, la sua produzione e commercializzazione era disciplinata già negli statuti comunali del 1578. Una ‘regina’ che viene onorata nella grande sagra di agosto (dal 19 al 24) con tanto di gara tra i maestri porchettai. Nero pregiato, moscato, bianco, uncinato o scorzone, il tartufo della Laga, è raccolto in quantità nel territorio. Tanti i prodotti caseari: dal pungente formaggio pecorino, ai più amabili formaggi di mucca, a quelli speziati al peperoncino o al tartufo. Tra la varietà dei primi piatti della cucina tradizionale è impossibile non assaggiare il timballo, le scrippelle ‘mbusse, gli spaghetti alla chitarra con le pallottine, le fregnacce, i ravioli dolci di ricotta di pecora e la propiziatoria minestra di verdure e legumi del primo maggio: “le virtù”.