Farro perlato con gamberetti al profumo di barbatta e cipolla di Cannara

E’ un tripudio di eccellenze umbre questa ricetta che arriva dalla cucina di Casa Spineto: Farro di Monteleone di Spoleto, cipolla rossa di Cannara, Pecorino di Norcia, extravergine di oliva, barbatta. Ma il sapore deciso trova anche un tocco di delicatezza con i gamberetti e un completamento con quel sapore straordinario che sa assicurare il Parmigiano. Ecco dunque come preparare questo Farro perlato con gamberetti al profumo di barbatta e cipolla di Cannara, per la cui riuscita a tavola è evidentemente importante la scelta degli ingredienti giusti.
(TurismoItaliaNews) Il nome scientifico del primo è Triticum Dicoccum mentre della seconda è Allium Cepa: rispettivamente sono il farro e la Cipolla Rossa di Cannara. Il primo è il cereale più antico tra tutti quelli pervenuti fino ai giorni nostri. Già coltivato dagli Italici, per molti secoli ha rappresentato la coltura comune a tutti i popoli latini. I Romani lo usavano per fare il “Puls”, minestra di cereali bolliti oppure focacce azzime e lo davano come premio ai soldati per le battaglie vinte. La specie coltivata a Monteleone di Spoleto necessita, per il consumo alimentare, di una operazione supplementare detta bollitura, operazione effettuata con le mole ad acqua. Si semina in alta quota a fine inverno – inizio primavera e si raccoglie a fine agosto con la mietitrebbia. Buona e commercialmente interessante la produzione del farro sulla montagna folignate.
Le sue proprietà? E’ un prodotto integrale equilibrato in tutti i suoi componenti (acidi grassi insaturi, oligominerali, vitamine con particolare riferimento a quelle gruppo B e sali minerali) ed è altamente energetico.
Per la Cipolla Rossa di Cannara il territorio interessato alla produzione è il comune di Cannara, che si caratterizza per terreni sabbiosi, sciolti, ricchi di silice ed irrigui. E’ una pianta bulbosa erbacea di altezza che varia dai 50 ai 150 centimetri. Può avere forma rotondeggiante con poli convessi (schiacciati) con colore che va dal bianco al biondo e al ramato. Si semina a pieno campo nel mese di marzo e si raccoglie nei mesi di luglio e agosto. Si asciuga nel campo e successivamente si effettua la pulizia e la selezione per tipologia e calibratura. I bulbi vengono quindi intrecciati e commercializzati. Antichissime sono le notizie sulle sue molteplici proprietà terapeutiche, tra le quali la più importante e riconosciuta è quella diuretica e depurativa. Accertata anche una sua blanda azione coleretica e colagoga simile a quella del carciofo.
E adesso è tempo di mettersi ai fornelli seguendo le indicazioni di Laura Bosi Celletti da Casa Spineto. A proposito, per chi non lo sapesse la barbatta è uno gustosissimo prodotto di norcineria, realizzato con carne di maiale.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
-400 gr di farro di Monteleone di Spoleto, perlato
-125 ml di olio extravergine di oliva
-sale iodato fino q.b.
-100 gr di barbatta finemente tagliata
-1 cipolla rossa di Cannara, media grandezza
-8 pomodorini Pachino
-½ bicchiere di vino bianco
-2 cucchiai di Pecorino di Norcia stagionato grattugiato
-1 cucchiaio di Parmigiano grattugiato
-200 gr di gamberetti sgusciati
PROCEDIMENTO
Dopo aver lavato bene il farro, metterlo in abbondante acqua bollente salata, cuocere per circa 20 minuti. In una pentola larga e fonda mettere l’olio extravergine di oliva, il sale, la barbatta tagliata a pezzetti, la cipolla grattugiata, i pomodorini e i gamberetti. Coprire la pentola e accaldellare per circa 10 minuti, sfumare con il vino bianco, aggiungere il farro ben scolato e amalgamare il tutto per circa 10 minuti, aggiungere il Pecorino ed il Parmigiano, maneggiare di nuovo. A piacere spolverare con del pepe nero.
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