Vent'anni di Dop: l’Emilia - Romagna prima in Europa con 43 eccellenze agroalimentari, simbolo del miglior made in Italy
GUSTO E’ in Emilia - Romagna il 40% del fatturato nazionale delle Dop. A venti anni di distanza dalla nascita delle prime denominazioni e indicazioni d’origine, avvenuto nel 1996, oggi la Regione detiene il record europeo di prodotti Dop e Igp con ben 43 specialità. L’agroalimentare è la seconda voce dell’export emiliano - romagnolo e il 2015 è stato un anno record con un valore di quasi 5,8 miliardi e una crescita del 6,2%.
(TurismoItaliaNews) Nascevano nel 1996 le prime denominazioni e indicazioni d’origine e da subito l’Emilia - Romagna si è distinta con ben 13 prodotti: le Dop Parmigiano - Reggiano, Prosciutto di Parma, Grana Padano, Prosciutto di Modena, Culatello di Zibello, Coppa, Salame e Pancetta Piacentini, Casciotta di Urbino, Olio extravergine di oliva di Brisighella; le Igp Marrone di Castel Del Rio e Fungo di Borgotaro. Un ruolo di leadership che negli anni si è rafforzato e per questo, in occasione del ventennale, la Regione si è fatta promotrice a Piacenza di un forum nazionale dedicato a questo comparto del food, strategico per impatto economico ed export, ma importante anche da un punto di vista culturale e identitario.
Ad affiancare la Regione, il Consorzio dei Salumi Dop Piacentini. Piacenza è infatti ancora oggi la sola provincia in tutta Europa ad avere tre salumi Dop: Coppa, Pancetta e Salame Dop piacentini. “L’agroalimentare, è la seconda voce del nostro export e il 2015 è stato un anno record con un valore di quasi 5,8 miliardi e una crescita del 6,2% – ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – ma possiamo crescere ancora, perché nel mondo la domanda di qualità e di tipicità è in crescita. Come Regione vogliamo sostenere questo processo anche grazie alle risorse del Psr 2014-2020, la cui applicazione procede a pieno ritmo e che può contare su un plafond di circa 1,2 miliardi di euro. A fine 2016 avremo messo a bando il 60% delle risorse. Vogliamo agire con velocità, per superare definitivamente la crisi e creare posti di lavoro. L’agroalimentare può dare un contributo importante”.
Tra le risorse che il Programma regionale di sviluppo rurale dell’Emilia - Romagna mette a disposizione, quelle per la promozione. Il primo bando si è appena chiuso con la presentazione di 34 domande di sostegno, presentate da vari consorzi e associazioni, anche con progetti in comune, e prevede un finanziamento complessivo di oltre 4 milioni. “Siamo la regione con il più alto numero di Dop e Igp in Europa. Un primato che dice molto sulla vocazione alla qualità di questo territorio; qualità delle materie prime e delle tecniche di produzione – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli – tutti fattori di competizione sui mercati, ma anche di salvaguardia del territorio rurale, del paesaggio, dell’ambiente. Filiere di qualità servono anche a costruire un più alto valore aggiunto. E’ essenziale però che questo si traduca in un’equa distribuzione dalla terra alla tavola, a cominciare dagli agricoltori, primo e fondamentale anello”.
Le Dop e le Igp sono attribuite dalla Ue (la Comunità europea ha istituito i primi regimi di qualità nel 1992, ma i primi riconoscimenti risalgono al 1996) a prodotti le cui caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti. In particolare per le Dop è previsto che tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione avvengano in un’area geografica delimitata; per le Igp questo requisito è limitato ad almeno una fase del processo produttivo. Se l’Emilia - Romagna può contare su 43 Dop e Igp (ma è in fase di istruttoria a Bruxelles un altro riconoscimento: quello per l’Anguria Reggiana Igp) in Italia le Dop e Igp sono 282, e in Europa 1352 (compresi i Paesi terzi).
Si tratta di un settore che in Italia coinvolge tra aziende agricole e di trasformazione oltre 81 mila aziende per un giro di affari di 6,38 miliardi (alla produzione). In Emilia - Romagna le imprese coinvolte nelle diverse filiere Dop e Igp sono oltre 6500 e il giro d’affari alla produzione è di 2,5 miliardi. L’Emilia - Romagna dunque pesa da sola per circa il 40% del totale nazionale. I primi quattro prodotti per valore economico sono: Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Aceto Balsamico Igp e Mortadella Bologna Igp. Considerando le prime 20 province in Italia per impatto economico del settore, nei primi dieci posti ci sono Parma (1°) con 950,8 milioni di euro e 12 prodotti; Modena (2°) con 375,8 milioni e 15 prodotti; Reggio Emilia (4°) con 355 milioni e 12 prodotti; Bologna (8°) con 290 milioni e 22 prodotti.
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