Piemonte: in Valle Antigorio antichi lavatoi e fontane in pietra di Crodo e delle frazioni di montagna diventano cornici d'acqua
LUOGHI Una ventina di lavatoi e fontane in pietra diventano cornici d'acqua. Siamo in Valle Antigorio, nell'alto Piemonte, in una valle incastonata tra montagne immacolate, legno, pietra e acqua, che si uniscono ad una natura rigogliosa e profumata: l’Alta Ossola ospita piccoli villaggi dall'architettura tipicamente alpina, una rete escursionistica adatta a tutti, eccellenze gastronomiche da gustare ad ogni quota.
(TurismoItaliaNews) Un parco naturale meraviglioso, il Veglia - Devero, e la Cascata del Toce, la più imponente e la più alta delle Alpi. Una cornice che racchiude uno spettacolare paesaggio di montagna ancora poco conosciuto dal turismo di massa.Sono tutti naturali gli ingredienti di Fior d'acqua, un'iniziativa inedita a livello nazionale, che permette ai visitatori di scoprire un paese e le sue frazioni di montagna, ma soprattutto gli angoli nascosti, quelli lontani dai classici circuiti di visita.
Crodo, le Marmitte dei Giganti (foto Fabrizio Bogni); in apertura: Formazza, la Cascata del Toce (foto Luigi Framarini)
Gli antichi lavatoi in pietra raccontano storie di donne che qui si recavano per lavare i panni di casa, con i ritmi lenti e con i prodotti che la natura di queste zone di montagna metteva a disposizione: acqua e cenere di legna. Fontane, abbeveratoi e lavatoi, luoghi di incontro, oltre che di utilità per le genti di un passato non troppo lontano, che diventano oggi anche meta turistica e luogo per esprimere la propria creatività. Proprio così, perché sono le donne e gli uomini che dimorano in questa valle piemontese a decorare con il proprio estro e la propria fantasia questi suggestivi scorci di paesi, frazioni e borghi, che diventano così vere e proprie esplosioni di colore.
Una manifestazione profondamente legata al territorio, Fior d'acqua, e di lunga durata, perché ogni fontana e lavatoio rimarrà vestito a festa fino a estate inoltrata lungo un percorso a tappe, dai 500 ai 1.200 metri di altitudine, che è possibile effettuare sia a piedi, sia in auto, su strade asfaltate o su antiche mulattiere che collegano tutti i borghi: Molinetto e Vegno, poi in quota a Smeglio e Mozzio; e Viceno, Rovallo, Foppiano; e poi ancora giù verso Campieno, Cravegna e Fariolo e ancora su fino a Maglioggio. Frazioni e borghi che, insieme a Crodo, costituiscono il percorso di visita.
Formazza, l'Alpe di Bettelmat (foto Andrea Rivolta); sotto: i Laghi di Castel Toggia Morasco (foto Dario Rogora)
In realtà le fonti rappresentano solo un pretesto per ammirare gli angoli di questi luoghi, vere e proprie esplosioni di sfumature profumate, grazie a giardini ed orti incredibilmente rigogliosi. Petunie, gerani, lobelie, stelle alpine, begonie, mesebriantenum, clematidi montane, tageti, gigli, rose, lavande e decine di altri fiori ed essenze, tutti accomunati da un unico rumore di sottofondo che diventa anche un indizio per non perdere nemmeno una postazione. Già, perché sarà proprio il rumore dell'acqua, che scorre sulla pietra di antiche fontane dell’800 o all'interno di lavatoi del ‘500, a guidare i visitatori, che, nel silenzio di una natura ancora intatta, dovranno ascoltare le loro “voci” per ammirarne lo spettacolo.
Gli organizzatori sono gli abitanti di questi luoghi, con il coordinamento del Comune di Crodo, che tra erbe aromatiche, fiori di montagna e veri e propri allestimenti tematici, accompagnano i visitatori per mano all’interno di questi borghi tutti da (ri)scoprire. Proprio la (ri)scoperta del territorio è uno degli scopi principali di Fior d'acqua e della sua “sorella maggiore” Presepi sull'acqua, manifestazione dal sempre più consolidato successo e da cui nasce l'idea dell'evento estivo. La “versione natalizia” arriverà quest'anno alla terza edizione e, all'interno di circa 50 lavatoi e rii, vedrà accendersi la magia del Natale con le tradizionali installazioni dedicate alla nascita di Gesù. Non solo scopi turistici, per questo tipo di eventi: si aziona infatti un importante meccanismo di coesione sociale e si accentua nei cittadini un senso di appartenenza al proprio territorio. Come un giardino avido di cure costanti, ogni allestimento verrà infatti “mantenuto” in vita dai rispettivi curatori, che dovranno provvedere alle cure rituali e quotidiane per il verde e per i fiori.
Formazza, il Lago dei Sabbioni (foto Marco B.Cerini) e, sopra, il Lago di Formazza (foto Giancarlo Parazzoli)
La collocazione degli allestimenti insiste anche sull’elemento che dà forma all'acqua, ovvero la pietra. La prima, sorgente di vita ma anche elemento da sempre indissolubilmente legato al destino di Crodo (paese che deve molto alle sue acque, da cui trae origine anche l'analcolico biondo “dolce e amaro” celebre in tutto il mondo); la seconda, regina assoluta dell’intera valle, elemento imprescindibile per la formazione delle strutture architettoniche alpine di questo spicchio di Piemonte. L’evento permette ai visitatori di ammirare una vera e propria mostra a cielo aperto mutevole nella sua fruizione a seconda del periodo di visita, con cambi di colori, sfumature e profumi.
Per saperne di più
La pagina Facebook dedicata
Il sito dell'Unione Montana Alta Ossola
Il sito del Comune di Baceno
Il Lago di Formazza (foto Giancarlo Parazzoli)
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