A Berenice storie di stelle, mare e cammelli. E una vacanza da sogno

Giovanni Bosi, Berenice / Egitto

Berenice è una delle nuove destinazioni sul Mar Rosso. Un luogo che mostra ancora per intero gli straordinari tratti del deserto egiziano che digrada verso i coloratissimi fondali di quel mare che per antonomasia significa vacanze e natura. Adattissimo per chi è alla ricerca di una settimana di assoluta tranquillità nella cornice del vero Egitto, dove la cultura beduina la fa ancora da padrona. E il Wadi Lahmy Azur Resort, nei pressi del porto dell’antica Berenice, può essere non solo il luogo adatto per il ricercato relax, ma anche base strategica per andare alla scoperta di Shalateen, dove ogni settimana si svolge il più grande mercato di cammelli, allo stesso modo di come si faceva nel XVI secolo. Ma Berenice è anche un luogo carico di fascino e di mistero: è da queste parti che nasce la leggenda di una costellazione…

 

(TurismoItaliaNews) La zona di Berenice è il punto più a sud dei luoghi turistici egiziani del versante africano sul Mar Rosso. A 185 chilometri dall’aeroporto di Marsa Alam, in direzione del confine con il Sudan, la zona è conosciuta per le sue incontaminate spiagge di sabbia bianca, acque cristalline e la barriera corallina brulicante di pesci esotici. Luoghi ancora selvaggi, si diceva: selvaggi nella misura in cui il paesaggio si presenta ancora incontaminato dalle urbanizzazioni che caratterizzano altre zone del Paese. Con tanto da scoprire.

 

A cento chilometri dalla costa di Berenice, nell’interno del deserto, c’è Shalateen dove ogni ogni settimana si svolge il mercato dei cammelli. Vederlo è una esperienza straordinaria perché è come tornare indietro nei secoli, ritrovandosi in uno spaccato autentico della vita del XVI secolo. E attenzione: è davvero tutto autentico perché il mercato è a uso e consumo interamente degli egiziani e non certo dei turisti. In egiziano cammello (perchè in realtá non c’è la nostra distinzione con il dromedario) si dice gamel, termine che significa "bello" e che gli deriva dalla sua altezza. Come dire: altezza mezza bellezza. Allevatori, commercianti e abitanti dell'area si ritrovano a Shalateen per commercializzare i dromedari destinati sia al consumo alimentare sia ad utilizzi per il lavoro, anche se poi in questo grande mercato si finisce con il trovare davvero di tutto. La zona si trova a circa 300 km dal confine con il Sudan e per arrivarvi si incontrano diversi controlli militari. I dromedari destinati all'alimentazione umana devono avere mediamente due anni, la carne ha un sapore deciso. Molti turisti tornano colpiti da quel che vedono, inteneriti dallo sguardo dei giovani animali che sembrano capire la sorte che li aspetta.

 

Al ritorno da Shalateen si può visitare il Parco naturale delle mangrovie. Ma le escursioni da compiere nella zona di Berenice sono diverse e tutte meritano di essere fatte. Si può raggiungere dopo un viaggio di 150 chilometri (gran parte dei quali nel deserto) le miniere di smeraldo, nel cuore del Parco nazionale desertico di Wadi Gemal. Da non perdere è anche Sharm El Luli, una baia incntaminata con sabbia bianchissima, barriera corallina e un mare caraibico. Oppure Qulaan, gli atolli del Mar Rosso.

C’è davvero tanto da imparare nelle tradizioni dell’Egitto. Il latte di cammella, per rimanere in tema, è molto ricercato: gli egiziani sostengono che può avere qualche efficacia come terapia iniziale per alcune forme tumorali. Ma è molto difficile da reperire... Oppure il tamr, un dattero amaro che qui ritengono avere effetti benefici contro il diabete; a produrlo è una palma che nasce spontanea. Per i più fortunati c’è l’Habk, un tipo di menta che nasce spontanamente nel deserto dopo che è piovuto (il che la rende dunque rara) lungo il limo lasciato dai rivoli dell'acqua che defluisce. Ha un sapore intenso e viene utilizzata per un ottimo infuso. Non è tutto: dall'albero chiamato Arake si ricavano dei rametti detti “suak”, facili da comprare in tutti i negozietti di spezie, che possono sopperire allo spazzolino di denti: vanno affinati con un coltellino e quindi messi a bagno nell'acqua per qualche minuto prima di utilizzarli.

 

C’è anche un’altra curiosità: la Mano di Maria o Rosa del deserto (da non confondere con la pietra che si chiama allo stesso modo). Si presenta in forma di piccolo cespuglio secco che, una volta immerso nell'acqua, ritrova forma e vigore. La si può trovare nei colori grigio, rosso o verde nei souk, nei negozi che vendono spezie e in generale in tutti i mercatini. Il costo è modestissimo: con un euro se ne posson portare a casa anche due. La durata? Mediamente una settimana avendo cura di cambiare acqua più volta, anche se il venditore assicurerà una durata molto più lunga. Se si ha fortuna, si può anche vedere qualche bianchissimo Ibis fuori rotta, finito lontano dalle più familiari acque del Nilo. La gente qui lo chiama "l'amico del contadino" per il suo spontaneo aiuto all'agricoltura.

 

Sull’antica Via Hadriana
polo per il commercio
con l’Oriente

La città di Berenice fu fondata nel 275 avanti Cristo da Tolomeo II Filadelfo per onorare la madre, Berenice I, appena scomparsa. E’ stato un importante porto per i commerci con l’India e l’estremo Oriente anche al tempo dell'Impero romano. Qui terminava l'importante arteria stradale della Via Hadriana, che da Antinoopolis sul Nilo raggiungeva la costa del Mar Rosso. E’ stato un importante centro commerciale per l'importazione, fin dall'antichità, di merci pregiate tra cui oro ed avorio, oltre agli elefanti.
 

Le strutture ricettive nella zona di Berenice sono ancora poche e questo in realtà è un pregio. Quelle operative assicurano servizi di livello, come nel caso del Wadi Lahmi Azur, un resort 4 stelle della compagnia Azur Hotels & Resorts, che per l’Italia è proposto in esclusiva dal tour operator Phone&Go di Pistoia con trattamento di soft all inclusive. Adatto per chi ama le avventure subacquee, il Wadi Lahmi Azur è ideale per il relax allo stato puro; ci si può immergere nella cultura beduina e provare l'autentico caffè gabannah e shisha aromatico nella grande tenda sulla spiaggia. Il complesso possiede 155 camere con balcone o terrazza privata con vista mare o sulle piscine. La spiaggia davanti al resort è di sabbia e roccia, attrezzata con ombrelloni e lettini; l’accesso al mare è diretto, il fondale è sabbioso misto a corallo, roccia e ciottoli. C’è anche una spiaggia più piccola, ideale per i bambini e per chi cerca tranquillità. Questo tratto di costa davanti al resort è ideale, sia per la conformazione che per la propria bellezza naturale, per fare snorkeling. Senza contare lo spettacolo del cielo stellato…

 

Affascinante è la storia di Berenice e della leggenda a lei legata. Vissuta tra il 267 e il 221 avanti Cristo, Berenice II era figlia di Magas, re di Cirene, e di Apame, figlia di Antioco I; fu la moglie di Tolomeo III Evergete I, il terzo sovrano della dinastia tolemaica d'Egitto. Promessa in sposa, per ragioni politiche, a Tolomeo III Evergete I, alla morte del padre Apame la fece fidanzare a Demetrio il Bello; da questi non ebbe nessun figlio. In seguito alla morte del fidanzato, avvenuta intorno al 250 avanti Cristo, si sposò con Tolomeo III, nel 247. Quasi subito dopo le nozze, il faraone partì per la terza guerra siriaca e Berenice dedicò una ciocca dei suoi capelli alla dea Afrodite Zefirite, nel tempio a lei dedicato, per impetrare un sollecito ritorno vittorioso del marito. In seguito alla sparizione della ciocca, nacque la leggenda che i capelli della regina fossero diventati la costellazione chiamata in seguito Coma Berenices (Chioma di Berenice). Callimaco celebrò l'evento in un poema, del quale rimangono alcune righe, conservatosi nella traduzione latina di Catullo. Con Tolomeo ebbe almeno quattro figli: Tolomeo, Magas, Arsinoe III e Berenice. Dopo la morte del marito nel 221.Berenice fu fatta uccidere dal figlio Tolomeo, nel timore che potesse dare il trono al fratello Magas.

 

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