Pamplemousses, i giardini botanici delle grandi ninfee a Mauritius
Angelo Benedetti, Mauritius
A pochi chilometri dalla capitale di Mauritius, Port Louis, in direzione nord-est, c’è Pamplemousses, la località nota per essere la sede degli stupendi Royal Botanical Gardens, divenuti sotto la direzione del naturalista francese Pierre Poivre uno dei giardini botanici più conosciuti al mondo. Se vi trovare a Mauritius, è d’obbligo una visita in questo splendido giardino.
(TurismoItaliaNews) Davanti alla chiesa più antica dell’isola di Mauritius (dedicata a San Francesco d’Assisi e costruita nel 1756 con sassi vulcanici) e dietro ad una imponente cancellata in ferro battuto di colore bianco donata nel 1783 dal botanico Francois Liénard, si estendono i Royal Botanical Gardens di Pamplemousses (letteralmente: pompelmi). Il parco, creato nel 1735 dal governatore Mahé de La Bourdonnais, ebbe da allora fortune alterne, fino al 1849, anno in cui un orticoltore inglese, James Duncan, lo rilevò piantandovi un gran numero di palme, tuttora visibili.
All'interno vi sono più di cinquecento specie, alcune delle quali davvero rare, come la Talipot palm (Corypha Umbraculifera) che solo dopo una cinquantina d’anni germoglia con un'infiorescenza composta da tantissimi piccoli fiori, per una lunghezza di circa 5 metri, destinata ad appassire dopo poco tempo. Una delle principali attrattive è costituita dalle gigantesche ninfee della specie Victoria Regia, native dell'Amazzonia: un fiore bianco si schiude di giorno dal centro di un'enorme foglia, e si richiude il giorno dopo avendo nel frattempo assunto un colore rosso.
Si può ammirare anche una ficus religiosa di 200 anni oltre a numerosi esemplari di bambù dorato, di alberi della gomma e, per Natale, un albero con foglie a forma di crocifissi. E ancora un baobab di 236 anni di età, l’albero che produce il cosiddetto “Pane delle scimmia”, l’albero d'incenso originario dell'Australia, la Palma reale da Cuba. Aromi e profumi giocano un grande ruolo nel fascino di questi luoghi: zenzero, cannella, noce moscata, chiodi di garofano, pepe, canfora e sandalo riempiono l'aria di note fragranti ed esotiche. Vi sono anche cervi di Giava importanti dagli olandesi e tartarughe giganti delle Seychelles.
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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