Romania, un viaggio nella natura selvaggia: alla scoperta del Parco Nazionale delle Gole del Jiu
Eugenio Serlupini
Tra le conifere dei Monti Vâlcan e le acque impetuose del fiume Jiu, si estende una delle aree naturali protette più affascinanti del Paese: il Parco Nazionale delle Gole del Jiu. E’ qui, nel cuore della Romania sud-occidentale, che venti anni fa – era il 2005 – è stato istituito il Jiului Gorge National Park, oltre 11.000 ettari tra le contee di Gorj e Hunedoara, con un patrimonio ecologico di rara ricchezza.
(TurismoItaliaNews) A fare la differenza è l’eccezionale biodiversità dell’area e l’unicità dei suoi ambienti naturali, che fanno del Parco un laboratorio vivente di conservazione e osservazione scientifica, oltre che una meta turistica sempre più amata da chi cerca esperienze autentiche e sostenibili. Dominato da un paesaggio aspro e maestoso, il parco si snoda lungo le Gole del Jiu, conosciute anche come Passo Surduc, un suggestivo canyon montano scavato nei millenni dal fiume tra le rocce dei monti Retezat, Parâng, Șureanu e Vâlcan, fungendo da collegamento naturale tra la Transilvania e l’Oltenia. Lungo questo passaggio tortuoso si alternano scenari spettacolari: strette gole, falesie verticali, fitti boschi, cascate e formazioni geologiche uniche come la Sfinge di Lainici.
Il Parco è un regno della foresta primaria: oltre l’85% del territorio è coperto da alberi, tra cui faggete daciche, foreste alluvionali, boschi di querce, carpini, frassini, e fitte compagini miste di latifoglie e conifere. È in questo habitat complesso e stratificato che trova spazio una straordinaria varietà di fauna selvatica, protetta e monitorata secondo le direttive del Consiglio d’Europa sulla conservazione della biodiversità. Sono ben sette le specie di mammiferi elencate tra quelle protette a livello europeo che trovano rifugio nel Parco: l’orso bruno, la lince eurasiatica, la lontra, e quattro specie di pipistrelli, tra cui il ferro di cavallo maggiore e il pipistrello albolimbato. A questi si aggiungono numerosi altri animali: camosci, caprioli, gatti selvatici, martore, ghiri, topi quercini, serpenti lisci, anfibi, uccelli notturni come l’allocco degli Urali, e una grande varietà di insetti e pesci autoctoni. Tra le attrazioni naturali più iconiche spicca la Cascata Murga, immersa nei boschi dei monti Vâlcan.
Il Parco non è solo un’oasi di biodiversità, ma anche un luogo di grande spiritualità e tradizione. Qui sorgono antichi edifici religiosi come i monasteri di Lainici e Vișina e l’eremo di Locurele, mete di pellegrinaggio che convivono in armonia con la quiete del paesaggio montano. A breve distanza si trova anche il Museo dell’architettura tradizionale del Gorj a Bumbești-Jiu, custode delle testimonianze storiche delle comunità locali.
Per celebrare i venti anni dall’istituzione del Parco, la Romania mette in circolazione il 12 agosto due francobolli la cui finalità è quella di concorrere alla valorizzazione del Parcul Național Defileul Jiului. I dentelli postali messi a punto da Romfilatelia – che ritraggono tra gli altri il capriolo, l’allocco degli Urali, la lince e il camoscio – hanno il merito di puntare i riflettori internazionali su un’area che incarna al meglio la missione della conservazione ambientale, tra tutela della fauna, paesaggi mozzafiato e promozione delle identità culturali locali. Un invito silenzioso, ma potente, a rispettare e valorizzare gli ecosistemi montani, riconoscendone il ruolo centrale nel futuro del pianeta.
E proprio la Cascata Murga diventa protagonista anche della grafica della busta filatelica “First Day Cover” (quella che le Poste predispongono in occasione del primo giorno di circolazione dei francobolli, molto ambita dai collezionisti) a testimonianza del forte legame tra natura e cultura nella promozione del territorio. Oggi la natura sembra ritirarsi sotto la pressione dell’intervento umano e dei cambiamenti climatici, dunque il Parco Nazionale delle Gole del Jiu si impone come un esempio virtuoso di resistenza ecologica e rigenerazione culturale, dove il tempo scorre lento e la vita segue ancora i ritmi della terra e delle stagioni.



