Benvenuti a Lagaria, la città di Epeo costruttore del cavallo di Troia. Che sarà ricostruito...
Giovanni Bosi, Francavilla Marittima / Cosenza
“Benvenuti a Lagaria, la città di Epeo costruttore del cavallo di Troia”. Il professor Pino Altieri, presidente dell’associazione che in Calabria fa della riscoperta e della valorizzazione dell’antico sito la propria missione, non ha dubbi. Siamo a Francavilla Marittima, comune dell’Alto Ionio calabrese, ai piedi del Parco nazionale del Pollino, sito archeologico della civiltà degli Enotri. E così Francavilla – Lagaria avrà anche il suo cavallo di Epeo, costruito come la storia racconta…
(TurismoItaliaNews) In Calabria, sullo splendido versante jonico, praticamente da sempre si cerca di individuare con precisione l’ubicazione di Lagaria, la città che secondo la tradizione letteraria antica è stata fondata da Epeiós, ovvero Epeo, figura della mitologia greca che ha costruito il cavallo di Troia con l'aiuto di Athena. Una storia avvincente, suggestiva, con un potenziale enorme dal punto di vista turistico, e rispetto alla quale per la verità sono diversi i territori che si identificano come il luogo scelto da Epeo in Enotria, lungo il litorale jonico calabrese tra Sibari - Thurioi e Siris – Herakleia; luogo dove l’eroe descritto nell'Iliade, nell'Odissea e nell'Eneide Virgilio avrebbe anche dedicato un santuario alla dea Athena, sua protettrice durante la lunga guerra troiana. Una collocazione incerta che la individua ora nell’attuale comune di Nocara, ora nel territorio di Valsinni o pure ad Amendolara, anche se poi una serie di indizi legati alle ricerche dell’archeologa olandese Marianne kleibrink, portano ad individuarla nel sito del Timpone della Motta - Macchiabate di Francavilla Marittima.
Da sinistra: il direttore Paolo Gallo, Leonardo Valente sindaco di Francavilla Marittima e il professor Pino Altieri
E così proprio a Francavilla Marittima è pronto il progetto di valorizzazione del parco archeologico, che prevede servizi didattici e turistici e pure un’attività di riproduzione artigianale di ceramica antica attivati dall’associazione Itineraria Bruttii onlus nel Parco archeologico didattico di Atena e di Epeo di Lagaria, città che ha vissuto la sua epopea dal IX al IV secolo a.C. Nel contesto della rete del polo tecnico turistico “Tra Sybaris e Laos” che punta al connubio fra turismo, enogastronomia, beni culturali ed ambiente, il progetto punta a rafforzare l'offerta culturale del territorio all'interno delle reti di cooperazione già in atto e il distretto culturale della Magna Grecia, che riunisce associazioni ed imprese culturali delle regioni Calabria, Basilicata e Puglia. “Ringraziamo la Regione Calabria per il finanziamento che ci ha dato la possibilità di sviluppare questo progetto – sottolinea Leonardo Valente, sindaco di Francavilla Marittima – ora vogliamo che il parco dia un risultato positivo nella società e sul versante archeologico”.
Fare rete per la valorizzazione del territorio calabrese
Il progetto rientra nell'ambito del Por 2007-2013 misura 5.1.-5.2 dal titolo: "Castelli e parchi archeologici della Sibaritide: laboratori didattici e riproduzioni archeologiche" che si basa sull'acquisizione di attrezzature e arredi funzionali alla realizzazione di allestimenti per la gestione dei servizi didattici e laboratoriali e per la promozione dei seguenti beni culturali della Sibaritide: castelli di Rocca Imperiale, Oriolo, Castrovillari, Morano e dei parchi archeologici di Presinace di Nocara, Villa romana di Larderia di Roggiano Gravina, Pauciuri di Malvito, Paludi, Torre Mordillo e Sibari. Obiettivo del progetto è la creazione e il potenziamento di sistemi culturali integrati, capaci di innescare processi di sviluppo economico locale, a partire dalla valorizzazione e dalla messa in rete del patrimonio culturale di un territorio, con l'intento di dimostrare come i beni culturali possano costituire una vera e propria risorsa che, attraverso un'adeguata gestione integrata, possa fornire un significativo contributo allo sviluppo economico locale. |
E che questo territorio nasconda patrimoni storici di grande interesse, in effetti è certo: molto già si vede ed è da comprendere, tantissimo resta ancora da indagare, scavare e scoprire. “Macchiabate è una necropoli italica che possiamo datare intorno al IX a.C. – ci spiega Paolo Gallo, direttore di Itineraria Bruttii onlus e del Polo tecnico turistico Sybaris-Laos – qui abitava la popolazione che i Greci chiamavano Enotri, ovvero ‘“produttori di vino’ perché qui fiorì una cultura del vino che aveva rapporti con tutto il Mediterraneo”. E’ proprio in questo sito che gli archeologi hanno scoperto il contatto con la tradizione micenea, perché qui è stata raccolta la tradizione della mitizzazione degli eroi greci che tornavano dalla guerra. Ma è solo mitizzazione? “La necropoli – chiarisce Gallo – è costellata di tombe a tumulo circolari, in cui sono stati sepolti anche più individui. Almeno 200 sono già visibili, altrettante sono ancora da scavare”.
Con i loro più o meno ricchi corredi funerari: basti pensare che molti dei reperti esposti nel vicino Museo di Sibari provengono da qui, una delle zone più ricche dal punto di vista archeologico. Ma c’è anche la “tomba della principessa”, segnalata da due grandi pietre: all’interno c’erano i resti di una donna con un corredo molto ampio, tra cui grani di ambra provenienti dalla zona baltica, quattro fibule cruciformi di bronzo, alcuni anelli, cinque dischetti in lamina di bronzo sbalzata ed un bacile in lamina di bronzo conservata al Museo di Sibari. Oggetti che fanno pensare che la donna possa essere appartenuta all’élite della città. “L’attenzione – aggiunge il direttore – si è però soffermata sul gruppo di tombe denominato Cerchio Reale, formato da 14 tumuletti di pietr fluviali ammucchiate. Rilevante è la tomba centrale, circolare e monumentale, nella quale sono stati rinvenuti utensili in bronzo da artigiano, tra cui uno scalpellino per la lavorazione del legno”. Probabile “prova della continuità di una memoria di un eroe come Epeo” simbolo di integrazione tra Italici e Greci, argomentano a Francavilla Marittima.
Gli scavi della necropoli di Macchiabate. Sotto, il maestro Aldo Groccia
Di certo una tomba dedicata ad un artigiano divinizzato, un vero mausoleo a poca distanza dal tempio fortificato costruito sull’acropoli prospiciente. Dalla necropoli parte un sentiero che si snoda lungo la collina terrazzata fino a giungere ai resti degli antichi templi, di cui restano basamenti e fondazioni in pietra, ma anche segnali evidenti di come inizialmente fossero in legno. Tra gli abitanti dell’antica Lagaria c’è stato anche Kleombrotos, un lottatore olimpionico che al ritorno in patria si recò a rendere omaggio al tempio di Athena, come ricorda una tavoletta in bronzo conservata in museo.
Ed ecco allora l’idea: un evento di living history denominato “Estate di storia: Panatenee in onore della dea Atena e di Epeo di Lagaria” e il progetto “Il cavallo di Epeo” che prevede la ricostruzione del “cavallo di Troia” realizzato da Epeo su ideazione di Ulisse. L'opera sarà realizzata in legno dal maestro Aldo Groccia di Bisignano, esperto nella realizzazione di oggetti antichi, con misure di 5,40 per 6,00 metri sulla base dell'iconografia classica e collocata nello spiazzo antistante l'Antiquarium del parco archeologico di Francavilla Marittima, sopra una piattaforma attrezzata corredata da un apparato iconografico di pannelli che riprodurranno i personaggi principali legati alla storia di Lagaria, come Athena, Kleombrotos ed Epeo. "Il cavallo - ci anticipa Aldo Groccia - avrà uno scheletro in legno lamellare, coperto con tavoloni tagliati a sagoma di cavallo di razza araba". Inoltre sarà predisposto un modellino del cavallo di Epeo in scala 1:6 che sarà esposto ad Expo 2015 in occasione della presenza del Polo Sybaris-Laos nel padiglione Italia nei giorni di gestione della Regione Calabria.
Sotto: la "tomba della Principessa" e, in basso, alcuni dolci tipici dell'antichità riproposti grazie alle ricerche sull'alimentazione
La necropoli di MacchiabateE’ situata subito ai piedi del Timpone della Motta, sul versante nord-orientale. La sua estensione supera un chilometro di lato nei due sensi. Gli scavi sin qui condotti hanno portato alla luce una necropoli con tombe a tumulo; di forma circolare o ellittica, formate da ciottoli o massi, messi in opera accuratamente. Il defunto vi era posto con le gambe ritratte sopra uno strato di sabbia, con rari ciottoli. Le tombe non avevano protezione e le pietre erano accumulate direttamente sul defunto e sul suo corredo. La necropoli conta nell'insieme dalle 150 alle 200 sepolture e il suo uso inizia nell'età del Ferro. Lo studio dei corredi funerari indica contatti commerciali con il mondo greco orientale ancora prima della fondazione di Sibari e dell'inizio della fase coloniale (pissidi, sigilli, gemme e la famosa Coppa Fenicia). La necropoli è stranamente povera di tombe del VII secolo a.C., mentre il suo uso si protrae fino al VI secolo a.C. |
Il Parco Nazionale del PollinoLa maestosità dei massicci del Pollino e dell'Orsomarso, i paesaggi scolpiti dalla natura alle prime luci dell'alba e al tramonto, i mille colori delle stagioni, i 56 centri storici in cui albergano tradizioni millenarie, sono solo alcune delle tante peculiarità dell'area protetta calabro-lucana. Il pino loricato, i cui scenografici esemplari sono un ricordo dell'ultima glaciazione, è oggi il simbolo del più grande parco naturale d'Italia. Abeti bianchi, faggi, tassi, gigli rossi, santoreggia, lavanda, meli selvatici caratterizzano la flora del territorio. Aquile nere, gracchi corallini, nibbi reali, driomi, lupi appenninici, caprioli autoctoni di Orsomarso e lontre abitano le foreste del Parco, offrendo uno scorcio di ecosistema perfetto, meta ideale per amanti della mountain bike, del rafting, della speleologia, del birdwatching e del trekking. |
Per saperne di più
www.comune.francavillamarittima.cs.it
www.archeocalabria.beniculturali.it
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide
fraz. Sibari, loc. Casa Bianca - 87011 Cassano allo Ionio