La Tunisia spinge sul turismo in vista dell'estate, mega-educational per agenti di viaggio mentre la Sicilia torna più vicina
TUNISIA Gli italiani tornano a scegliere la Tunisia per le loro vacanze e il forte saldo negativo registrato nei mesi scorsi risale la china, recuperando punti accanto a francesi, inglesi e tedeschi. E intanto il Governatorato di Nabeul pensa ad intensificare il collegamento marittimo con Trapani: un'autostrada del mare per una rinnovata strategia turistica fra Tunisia e Italia. L'anticipazione del governatore di Nabeul, Samir Rouihem.
(TurismoItaliaNews) Samir Rouihem, governatore di Nabeul, è un appassionato sostenitore della ripresa e del potenziamento del collegamento via mare fra Trapani e la città tunisina di Kelibia, sulla punta di Capo Bon a 106 km dalla capitale Tunisi, praticamente la fascia mediterranea più bella del Paese. E a buona ragione: “Il legame che ci unisce all'Italia – ci dice il governatore Samir Rouihem – è socio-culturale e storico. Il nostro obiettivo è promuovere questo legame e questa amicizia che dura da sempre. Per questo d'intesa con le autorità italiane intendiamo potenziare il collegamento navale che servirà al commercio quanto al turismo”. Un collegamento che riprende dopo una sosta forzata e che ora punta ad essere “istituzionalizzato” risolvendo anche questioni di carattere burocratico come il rilascio del visto d'ingresso.
Da sinistra: il direttore per l'Italia di TunisAir Ali Miaoui, la direttrice dell’ente del turismo tunisino in Italia Dora Ellouze e il governatore di Nabeul, Samir Rouihem
Dunque turismo, la voce che evidentemente sta più a cuore della Tunisia dopo i contraccolpi degli attentati dello scorso anno prima al Museo del Bardo e poi sulla spiaggia di Sousse. Proprio per sostenere il mercato e rilanciare la destinazione è in corso in questi giorni il “mega-educational italien” che l'Ente del Turismo tunisino ha voluto promuovere in collaborazione con la compagnia aerea Tunisair e Tunisair Express, portando a Tunisi e dintorni qualcosa come 150 fra tour operator, agenti di viaggio, trade turistico e giornalisti per dimostrare qual è la reale situazione del Paese in questo momento e alla vigilia della stagione estiva, a cui si guarda con trepidazione ed ottimismo al contempo.
Un progetto coordinato con entusiamo da Dora Ellouze, direttrice dell’ente del turismo tunisino in Italia, e dal direttore per l'Italia di TunisAir Ali Miaoui. In questo contesto il governatore di Nabeul Samir Rouihem ha incontrato oggi al Golf Citrus di Hammamet i partecipanti all'educational e rispondendo alle domande dei giornalisti ha informato che la Tunisia ha aderito al programma internazionale per il potenziamento della sicurezza contro il terrorismo, affidandosi agli specialisti britannici per l'introduzione di tecnologie e nuovi sistemi di controllo, compreso l'addestramento e la formazione delle forze di polizia.
La possente Cittadella di Hammamet
“Qui sulla costa tra Hammamet e Nabeul – ci dice ancora il governatore – applichiamo già un modello di sorveglianza che ci consente di ottenere uno standard di sicurezza molto importante. Per noi la presenza di turisti, al pari di quanti decidono di trascorrere qui anche lunghi periodi di soggiorno, è molto importante”. Tanto che il Governatorato ha istituito al proprio interno un apposito dipartimento incaricato di occuparsi delle esigenze degli stranieri che intendono vivere in Tunisia e tra questi gli italiani sono molti, tanto che c'è una stretta collaborazione con la nostra Ambasciata.
Specializzare l'offerta è un altro obiettivo. Anche questa porzione di Paese punta a differenziare l'offerta: se il mare resta l'attrazione principe, si incentivano il trekking, l'ecoturismo, la gastronomia, la talassoterapia e pure il turismo sanitario grazie alla chirurgia estetica, all'ortodonzia e alla cura dei problemi dentali in genere, servizi prestati in strutture ormai all'avanguardia e a costi competitivi. Insomma una serie di progetti già passati alla fase dell'attuazione.
Donne di Hammamet si godono lo splendido tramonto sul Mediterraneo. In alto, un aeromobile di TunisAir all'aeroporto di Tunisi - Cartagine
“Il turismo nel nostro Paese – conferma la direttrice Dora Ellouze – sta mostrando timidi segnali di ripresa in vista dell’estate e i dati relativi al mese di marzo ci parlano di una riduzione del gap negativo delle presenze italiane. Segnali positivi che ci fanno ben sperare: la Tunisia è un grande Paese mediterraneo, con un patrimonio culturale, artistico, naturale e di tradizioni che merita di essere conosciuto e fruito, soprattutto da parte degli italiani, con i quali abbiamo una storia comune per molti secoli”. Le percentuali confermano tutto questo: se dopo l'attentato di Sousse si era registrano un calo del 50% delle presenze, adesso si è scesi al 25% (dunque con un ritorno dei vacanzieri internazionali). Gli italiani hanno recuperato il saldo negativo arrivando al 38%.
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