Un giardino esotico in Costa Azzurra: tra le vestigia dell'antica fortezza di Eze il paradiso verde che stupisce il mondo
Giovanni Bosi, Eze / Francia
La Natura è donna. Madre Terra è donna. L’arte è donna. La bellezza è indiscutibilmente donna. Come non trovare la conferma di tutto questo ad Eze, il villaggio medievale appollaiato sulle Alpi Marittime, di fronte alla Costa Azzurra? Il punto di forza, tra le rovine di un’antica fortezza è il Giardino Esotico che dona serenità, profumi, colori. Qui si appagano l’occhio, il cuore e la mente, perché natura e creatività umana hanno trovato un perfetto equilibrio. E’ il Jardin d’Eze, dal quale lo sguardo si estende dalle montagne dell’Esterel al golfo di Saint-Tropez.
(TurismoItaliaNews) Sembra quasi di volare. E perfino di sognare. Questo luogo è talmente bello e spettacolare che non si sa dove guardare per quanto c’è da vedere. A due passi da Nizza, Eze ha una tradizione antichissima e una storia che si perde nella notte dei tempi: sin dall’età del ferro, intorno al 220 a.C., qui le popolazioni locali hanno trovato rifugio nella roccia e alcuni frammenti di mura ciclopiche del villaggio documentano questa prima presenza. Nel tempo, la posizione strategica ha sempre alimentato la cupidigia della conquista, con la costruzione della fortezza nella seconda metà del dodicesimo secolo da parte della famiglia Eze, fino all’arrivo dei Conti di Provenza e quindi dei Duchi di Savoia. Tanta storia, tanta avventura e perfino tanta arguzia. Compresa quella, all’indomani della seconda guerra mondiale, di realizzare un giardino esotico tra le vestigia rimaste in piedi di quel castello distrutto da Luigi XIV, sul punto più alto e dunque anche più panoramico e spettacolare. Dando la stura ad un turismo che ancora oggi rende Eze tra i luoghi più amati e pittoreschi della Costa Azzurra. In quello che è poi il circuito dei villaggi arroccati, ben tredici.
E' nato così - grazie ad un'intuizione formidabile dell'allora sindaco André Gianton e l'aiuto di Jean Gastaud, padre del Giardino Esotico di Monaco - “Le Jardin d’Eze” e la sua moltitudine di piante che raccontano, ciascuna, il clima del mondo da cui provengono. Se la parte meridionale del giardino predilige specie delle regioni desertiche, il versante settentrionale, volutamente più ombreggiato e umido, predilige le piante mediterranee. Basata su nuove tecnologie che garantiscono una manutenzione straordinaria e una vitalità incredibile, questa meraviglia della natura offre ai visitatori la possibilità di approfondire lungo i sentieri che salgono verso l'acropoli del castello (o di ciò che ne rimane) la conoscenza delle tante specie vegetali presenti, oltre quattromila, grazie a schede botaniche scaricabili tramite Qr code.
Ma non ci sono solo bellezze viventi: un percorso artistico di quattordici statue realizzate dallo scultore Jean-Philippe Richard, scandisce il fascino di questo giardino esotico con una nota di poesia. Donne, ovviamente. Che si integrano perfettamente con l'ambiente naturale circostante. L'artista ha fatto della femminilità il suo distintivo: è a Mirabel aux Baronnies nella Drôme, che ha iniziato il suo lavoro sulla statuaria femminile. Questa ricerca gli ha permesso di esplorare i misteri della femminilità, con il risultato che le sue creature sono intrise di eternità, siano esse fatte di bronzo, cristallo o terra. Così le sue statue punteggiano i sentieri e sembrano dialogare con cactus, euforbie, agavi, liliacee e altre specie esotiche...
Il Giardino d’Eze si rivela di fatto uno straordinario balcone sulla Costa Azzurra, con un universo verde sorprendente. Del resto già in passato come borgo medievale e meta gastronomica ha esercitato un fascino irresistibile e sedotto celebrità come Friedrich Nietzsche, ispirato dal suo panorama e dai suoi colori. Peraltro Eze è pure il paese dei mandarini e qui nasce anche un prodotto irrinunciabile da portarsi a casa: il famoso Mandarinette. Altro buon motivo per essere qui, come negli altri villaggi arroccati, a due passi dalla Costa e lanciati come circuito accattivante all'indomani della nascita della Strada Matisse. I paesaggi scoscesi, I sentieri più panoramici, i fiumi e le valli, le case in pietra, i campanili, le chiese e le cappelle, le piazzette e le fontane dei villaggi dell'entroterra nizzardo esaltano la dolcezza di vivere e rivelano un patrimonio di natura, di tradizione e di autenticità.
E allora venite a passeggiare per le stradine d'Aspremont e a visitare le sue magnifiche cappelle, a scoprire l’abbazia cistercense di Castagniers e i suoi laboratori di cioccolata e marmellate, ad ammirare le meridiane realizzate da grandi artisti che ritmano le ore e le stagioni del villaggio di Coaraze, a degustare l'olio dorato molto apprezzato dai buongustai di Colomars, a contemplare il vertiginoso Salto dei francesi di Duranus, a spasso per il villaggio di Falicon proprio come faceva a suo tempo la Regina Vittoria, ad aprire la porta della Provenza a La Gaude con il suo ecomuseo, a scoprire il villaggio di La Roquette-sur-Var sospeso come un nido d'aquila sul Var, a percorrere gli itinerari culturali e praticare le attività sportive del paese verde di Levens, a visitare l'autentico mulino di Saint-Blaise perfettamente conservato e le sue mostre, ad arrampicarsi sul baou di Saint-Jeannet vero paradiso della scalata, e infine a visitare il castello medievale e i musei del villaggio di Tourrette-Levens. Insomma tanto da vedere.
Per saperne di più
www.jardinexotique-eze.fr
www.eze-tourisme.com
www.france.fr
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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