Tra talleri e dollari l’alone di magia di Hall in Tirol: storie di arciduchi e imperatori, ricchezza, sale e di una favolosa zecca con la torre

Giovanni Bosi, Hall in Tirol / Austria
Se dici dollaro, dici tallero. E se dici tallero, dici Hall in Tirol, la “bomboniera” medievale orgoglio del Tirolo. E sì, perché la divisa statunitense ha preso corpo e sostanza proprio qui, nella Zecca che era operativa nella massiccia quanto elegante fortezza Burg Hasegg, costruita poco dopo l’acquisizione dei diritti civici per proteggere la città, i giacimenti di sale e la navigazione sull’Inn, oltre che per controllare l’antica via del sale, l’oro bianco di questo territorio. Tutto comincia nel 1477, quando l’arciduca Sigismondo fa trasferire la zecca principesca da Merano ad Hall. E poi c’è un grande imperatore di mezzo… Sono andato a vedere.
(TurismoItaliaNews) Sembra quasi di sentire ancora il rumore dei pesanti martelli che battono sui tondelli d’argento per coniare i bramatissimi talleri, quando si entra nella Torre della Zecca, nel complesso di Burg Hasegg, ad Hall. Qui di storia ne è stata scritta parecchia, quando Tirol e Südtirol (l’odierno nostro Alto Adige) erano ancora una sola anima. Diciamo subito che Hall in Tirol, a una manciata di chilometri da Innsbruck, è una vera e propria perla medievale di grande fascino. “E’ uno dei centri storici meglio conservati dell’Austria, persino più grande del centro storico di Innsbruck – mi spiega Susi Vianello di Hall-Wattens Tourismus - qui c’è una simbiosi riuscita con concetti architettonici moderni, come il deposito di sale, la nuova università Umit o il Parkhotel”. La cornice di riferimento è quella della regione turistica di Hall-Wattens, nel cuore delle Alpi austriache.
E parlando di Tirolo, con un inevitabile riferimento ad Innsbruck, non si può non citare un imperatore che è un po’ un punto di partenza: nel febbraio 1508 Massimiliano I d’Asburgo si fa proclamare imperatore a Trento e per dare peso al suo nuovo titolo (lui che del Tirolo aveva fatto il proprio centro di potere) fa coniare nella zecca di Hall un tallero straordinariamente grande (circa 60 millimetri di diametro) a scopo di propaganda, per celebrare il suo ruolo imperiale. Giocoforza, la Torre della Zecca è l’orgoglio di Hall. Anche perché con il conio del primo tallero nel 1486, detto “Haller Guldiner”, già Sigismondo il Danaroso era riuscito a realizzare un’opera geniale. La preziosa moneta d’argento, che non solo ha dato il nome all’attuale dollaro ma è anche il precursore dell’euro, liberò l’arciduca dalla dipendenza dell’oro che doveva essere importato. Qui l’argento era di casa: impiegando quello che veniva estratto dalla miniera di Schwaz, vennero coniate monete che venivano utilizzate e molto apprezzate al di fuori dei confini del Paese, con un immediato beneficio economico per la città e il Tirolo.
Nel 1567 la Zecca viene spostata dal centro della cittadina, dal cosiddetto Sparberegg, nella Fortezza di Hasegg, con la sua torre più alta destinata a diventare il simbolo (anche perché ben visibile) della ricchezza e della potenza di Hall. Tanto che ancora oggi il suo centro storico ricorda in ogni suo angolo questa gloriosa epopea: gli eleganti palazzi della città vecchia sono i migliori testimonial del passato di benessere, soprattutto nel Medioevo quando Hall era diventata il centro economico più importante del Tirolo grazie all’estrazione del sale. E tra il 1748 e il 1768 è sempre qui che vengono coniati 17 milioni di esemplari del noto tallero di Maria Teresa, utilizzato in tutto il mondo come mezzo di pagamento.
Burg Hasegg, con la Torre della Zecca e il Museo della Zecca che ricorda gli antichi conii, diventano in tal modo una tappa obbliga nella visita della città. In particolare Münze Hall, cioè il Museo, si connota subito come culla del tallero e dell’odierno dollaro, traccia di un passato in cui la ricchezza era la moneta contante, il denaro aveva ancora un alone di magia e la valuta era pesante come il materiale in cui veniva coniata. Il pezzo forte del museo è la ricostruzione fedele all’originale della prima pressa per il conio al mondo. Nel Medioevo questo colosso era considerato tecnicamente una sensazione. Ora, al posto dell’antico colosso che nel XVI secolo produceva 4.000 monete al giorno, si può ammirare la sua ricostruzione, un pezzo unico a livello internazionale.
Suggestiva è la “scalata” della Torre della Zecca, dove salendo i 186 gradini si arriva all’ultimo livello dal quale si ha una vista indimenticabile sulla città medievale di Hall, con l’imponente Massiccio del Karwendel sullo sfondo. Attenzione; non si può lasciare la fortezza prima di aver coniare direttamente la propria moneta personale come ricordo della culla del tallero e del dollaro.
Per saperne di più
www.hall-wattens.at
www.innsbruck.info/it
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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