Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e Saint’Jeanne d’Arc)

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Giovanni Bosi, Rouen / Francia

Sono ben duemila e di queste 200 risalgono al Medioevo. Vorresti vederle tutte per quanto sono originali, caratteristiche e ingegnose. Sono le famosissime case “a graticcio” di Rouen, la città della Normandia che può sfoderare la più grande collezione di questa tipica architettura di tutta la Francia. La città della Cattedrale gotica, di Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc, inanella così un altro primato di attrazione. Inevitabile un trekking urbano sempre col naso all’insù.

 

(TurismoItaliaNews) Quando arrivate a Rouen potete scegliere subito di percorrere diversi itinerari turistici. I migliori consigli li dispensa in tal senso proprio Rouen Tourisme, sia attraverso il proprio portale turistico sia direttamente nell’Office in Espl. Marcel Duchamp (a poca distanza dal Musee des Beaux-Arts) dove gentilissimi addetti anche in lingua italiana possono darvi tutti i consigli pratici per esplorare la città, magari ricorrendo all’ausilio di una praticissima audioguida, assolutamente consigliata. “Siamo a disposizione di tutti i visitatori che desiderano conoscere al meglio Rouen – ci spiega Yannik Bugeon, responsabile Relations internationales & innovation di Rouen Tourisme – ogni epoca e il Medioevo in particolare ha lasciato qui alcuni gioielli architettonici ineguagliabili”.

Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc)

Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc)

Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc)

In effetti è proprio così. Ogni scorcio, ogni prospettiva, ogni angolo del centro storico riserva scenografie meravigliose, che spesso fanno pendant con altri giganti dell’architettura, come la Cattedrale gotica, il Gros-Horloge, il magnifico colombier de Boos, l’imperdibile Palais de Justice o la più contemporanea Église Saint-Jeanne d'Arc. Ogni secolo ha aggiunto del suo, in una perfetta simbiosi che oggi coniuga passato e presente. Non è dunque esagerato dire che si vorrebbero vedere tutte le case a graticcio, immortalarle in un selfie o piuttosto capirne la modalità costruttiva.

Va detto subito che le origini di Rouen si perdono nella notte dei tempi: fondata dai Romani sulla riva destra del fiume, le ricerche storico-archeologiche hanno rivelato una serie di sovrapposizioni. Con le case in pietra che hanno segnato il paesaggio della capitale normanna dal XII al XV secolo, con il periodo medievale in cui si potevano costruire proprio le case a graticcio a due, tre o anche quattro piani, finché nel 1520 arrivò il divieto a fronte degli eccessivi rischi di propagazione degli incendi, ma persino di eccessive vicinanze tra residenti in caso di epidemie (corsi e ricorsi storici!). Fatto sta che Rouen, ulteriormente arricchitasi nel Rinascimento di altre preziose architetture, è arrivata alla contemporaneità donandosi moderne ed ugualmente affascinanti strutture, che peraltro l’intera Francia è maestra nel prediligerle tanto da stupire il mondo continuamente.

Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc)

Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc)

Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc)

Il Medioevo di Rouen: quelle antiche case a graticcio sono un’attrazione (insieme a Cattedrale gotica, Claude Monet e di Saint’Jeanne d’Arc)

“Qui in Normandia le case ‘a graticcio’ o ‘a traliccio’ sono molto diffuse, sotto forma di case di città o di chaumières (dei cottage) con il tetto di paglia – ci spiega ancora Yannik Bugeon – questa è una tecnica costruttiva molto diffusa nella regione, soprattutto nella parte orientale dove il legno era abbondante”. Abbiamo detto del Gros-Horloge, altro simbolo imperdibile della città: da Rue Jeanne d’Arc imboccate l’omonima via che conduce alla Cattedrale e vi troverete nella prospettiva migliore per apprezzare questa creazione dorata, passandovi sotto. E’ un padiglione rinascimentale, con un grande orologio a doppio quadrante che segna l’ora con una sola lancetta. Sotto il numero VI si legge il giorno della settimana, simboleggiato da una divinità, e sopra, sotto forma di globo d’argento, le fasi lunari.

Andate poi in Place du Vieux-Marché, dove vi attende la Église Saint-Jeanne d'Arc, costruita sul luogo stesso del martirio di Giovanna d’Arco, dunque un memoriale civile per commemorare l'eroina festeggiata in Francia la seconda domenica del mese di maggio. L’impostazione architettonica è pensata per evocare le fiamme del rogo che divorò la santa, ricorda addirittura un drago se guardata dal punto più basso dello spiovente del tetto, dove c’è anche una piccola fontana, ma in realtà l’originalità di questo edificio sta nell’aver integrato nella struttura le pregevoli vetrate rinascimentali dell’antica chiesa di San Vincenzo. Altra incontournable (ma quanto è bello il Francese?) dove si può arrivare attraverso Rue du Petit Salut, è la chiesa di Saint-Maclou, dall’impareggiabile stile gotico fiammeggiante e che gli storici dell’arte concordano nel considerare gioiello del patrimonio francese. Ma c’è anche molto di più. E solo arrivando a Rouen si può scoprire tutto…

Il Gros Horloge

La Église Saint-Jeanne d'Arc

Per saperne di più
www.france.fr/it
www.lehavretourisme.com
www.visiterouen.com
wwws.airfrance.it
www.sncf-connect.com

Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – twitter: @giornalista3

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