Pintoricchio a Spello, la cappella Baglioni in Santa Maria Maggiore

Su Bernardino Betti, detto Pintoricchio, mancava uno studio che ne evidenziasse l'opera nel suo complesso. Nonostante aiuti il Perugino nei primi anni Ottanta del Quattrocento nella Cappella Sistina e arrivi, all'alba del secolo, a decorare gli appartamenti papali Borgia e più tardi le preziose storie di papa Pio II nella biblioteca Piccolomini di Siena, la sfortuna critica di origine vasariana nei confronti di questo straordinario artista sembra permanere. A completare il vuoto ci pensa l’ottimo volume curato da Giordana Benazzi “Pintoricchio a Spello. La cappella Baglioni in Santa Maria Maggiore” pubblicato da Silvana Editoriale.
(TurismoItaliaNews) L'attività del Pinturicchio nella Cappella Baglioni a Spello, oggetto di questo volume, intorno agli anni 1501-1502, restituisce alla storia dell’arte “il meglio di lui” come scrisse Lanzi, e rompe, almeno in parte, un silenzio troppo a lungo durato sulla vicenda artistica di questo prezioso cronista.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore, a Spello, custodisce una cappella interamente affrescata da Pintoricchio, su commissione Ldi Troilo Baglioni, tra la fine dell’estate del 1500 e la primavera del 1501. Nella cappella si trova l’Autoritratto dell’artista, una sorta di provocatoria risposta all’autoritratto di un altro grande artista della pittura perugina Pietro Vannucci detto il Perugino: Bernardino figura con il volto di tre quarti, i lineamenti scavati e quasi sofferenti ma fieri.
Gli affreschi della Cappella raccontano gli episodi mariani secondo una tecnica e un’efficacia descrittiva capaci di coniugare il rigore dell’impianto spaziale e della prospettiva quattrocentesca con il gusto e la cura del dettaglio, del particolare aneddotico e delle sfumature cromatiche che fanno sempre da contorno al tema principale: episodi di quotidianità, abiti, acconciature, decorazioni, elementi floreali e vegetali. Così, a sinistra, esce in primo piano l’Annunciazione cui fanno da contorno scene di vita quotidiana; in fondo l’Adorazione dei pastori che lascia intravedere la Cavalcata dei Magi; a destra la Disputa di Gesù con i dottori. Sulla volta sono dipinte le Sibille Tiburtina, Eritrea, Europea, Samia.