Etnobotanica, un mondo affascinante di tradizioni: in Portogallo le interazioni culturali tra piante ed esseri umani sono un patrimonio
Eugenio Serlupini, Lisbona
Paese che vai, tradizioni che trovi, recita un vecchio adagio popolare. Niente di più vero. Le tradizioni sono un autentico patrimonio sociale da preservare e tramandare perché contiene i semi delle tante culture dei luoghi. Come in Portogallo, dove l’etnobotanica – ovvero lo studio delle interazioni culturali tra piante ed esseri umani – svela le storie più belle dei portoghesi che mantengono vive quelle tradizioni di cui riconoscono il loro valore, come custodi di un patrimonio che è importante proteggere, godere e lasciare in eredità alle generazioni future.
(TurismoItaliaNews) Il giro d’orizzonte è incredibile. E si scopre davvero di tutto. A Forjães, le canne che crescono nei terreni inondati da acque salmastre o negli estuari dei fiumi influenzati dalle maree vengono raccolte per realizzare i famosi cesti. Di tessitura uniforme e facile da lavorare, il legno di ontano è ideale per le maschere di Lazarim, che animano i festeggiamenti del Carnevale ed evocano le antiche rappresentazioni contadine. Gli stuzzicadenti di Lorvão, la cui storia è legata al monastero omonimo dove venivano usati per decorare torte e dolci, sono scolpiti nel legno di salice, albero diffuso sulle rive dei corsi d'acqua che attraversano la regione. A Glória do Ribatejo, la tradizione del ricamo con filo di cotone è ancora legata all'identità culturale di questa comunità, distinguendo abiti e tessuti che decorano lo spazio domestico.
La rafia è la fibra utilizzata per realizzare bambole che evocano la famosa Bruxa da Arruda, la "Strega di Arruda", nota nelle aree provinciali fuori Lisbona per le sue diagnosi e cure, nonché per le sue "benedizioni per respingere il malocchio" con gocce di olio d'oliva caduto sull'acqua. In Algarve troviamo la palma a ventaglio mediterranea, l'unica palma originaria del Portogallo, le cui foglie sono utilizzate nell’artigianato legata a questa pianta, una delle attività tradizionali più note nella regione da cui si ricavano oggetti di uso quotidiano. A Madeira i famosi oggetti intarsiati sono ancora realizzati utilizzando legni locali, come l'agrifoglio macaronesiano, una specie endemica della lussureggiante foresta dell’isola. Utilizzando gli strati interni dei rami giovani del fico, abili mani creano pezzi in legno di fico che sono i più eterei di tutto il patrimonio etnobotanico portoghese.
Ad accendere i riflettori su tutte queste tradizioni intese come patrimonio collettivo dei lusitani è adesso la bella emissione di sei francobolli e di un foglietto filatelico realizzato dalle Poste di Lisbona e in distribuzione dal 28 agosto. “L'osservazione e l'analisi delle piante ha permesso ai nostri antenati di accumulare una vasta conoscenza delle loro proprietà e dei loro potenziali usi – sottolinea il professor Luís Mendonça de Carvalho, titolare della cattedra Unesco in etnobotanica e direttore del Museu Botânico di IPBeja - la cultura materiale portoghese comprendeva numerosi oggetti legati ad attività o necessità culturali che da allora sono profondamente cambiati o scomparsi. Alcuni sono sopravvissuti e ora sono simboli della storia o dei valori regionali. Salvaguardare questo patrimonio è possibile conferendogli un nuovo status, non necessariamente legato alla sua fruizione funzionale ma al suo significato culturale, che evolve e si adatta, fungendo da fattore di identità e coesione sociale. Questa tematica filatelica evoca oggetti che continuano ad essere prodotti con materie prime di origine vegetale secondo tecniche ancestrali, e altri più recenti, perché la tradizione può avere genesi anche contemporanea”.
L'etnobotanica studia le interazioni culturali tra piante e esseri umani, rapporto che ha avuto inizio agli albori della nostra storia e ha assunto forme progressivamente più sofisticate man mano che le società umane si sono evolute in civiltà. E’ stata l'agricoltura a rendere possibile questa evoluzione, fornendo il costante approvvigionamento alimentare indispensabile per la stabilità e la coesione sociale. “Eppure il rapporto tra piante e uomo non era limitato all'agricoltura – aggiunge Luís Mendonça de Carvalho - questi esseri viventi fornivano anche materie prime che facilitavano le attività quotidiane, oltre alla loro comparsa nei miti, nelle narrazioni tradizionali e come elementi simbolici. Fino alla metà del ventesimo secolo, la società portoghese era prevalentemente rurale e tutte le attività erano incentrate sulle piante e sui loro cicli annuali”.
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