Umbria, Montefalco scrigno del Rinascimento: la “Fuga del Bove” tra storia, passione e comunità
Giuseppe Botti, Montefalco / Umbria
Fino al 19 agosto, la Ringhiera dell’Umbria rivive con la 53.a edizione di una delle rievocazioni storiche più suggestive. A Montefalco è tempo della “Fuga del Bove”, non solo un appuntamento con la tradizione: è un’intera comunità che si accende di memoria, competizione e bellezza. Il borgo (tra i più Belli d’italia) si immerge nelle atmosfere del Rinascimento con una manifestazione che non è più solo una festa: è un rito collettivo.
(TurismoItaliaNews) Promossa dall’Ente Fuga del Bove, la manifestazione racconta un’antica usanza popolare con uno sguardo nuovo. A sottolinearlo è Paolo Felicetti, presidente dell’Ente, che sottolinea come “tutto nasca da una ricerca storica rigorosa, ma viva nel presente grazie all’energia di genitori, giovani, bambini. La Fuga del Bove è una piattaforma culturale e sociale: mette in moto la città, la rende partecipe, solidale, creativa”. Il programma è denso e articolato, costruito per emozionare e coinvolgere. Ad aprire l’edizione 2025 è il Banchetto Rinascimentale (1° agosto), ospitato nella suggestiva Piazza del Certame del Comune, dove circa 500 commensali gustano piatti rinascimentali accompagnati da vini Doc e Docg locali. Tra acrobati, giocolieri e artisti di strada, la cena si trasforma in uno spettacolo a cielo aperto. Le Taverne dei Quartieri, allestite nei luoghi più caratteristici del centro storico, accolgono visitatori e curiosi con specialità umbre e atmosfere d’altri tempi. Intorno, le strade si animano di tamburi, stendardi e figuranti in costume: il borgo si trasforma in un teatro vivente.
Le sfide dei Quartieri e l’ambito “Falco d’oro”
Nel cuore della manifestazione c’è la competizione tra i quattro Quartieri storici – Sant’Agostino (verde), San Fortunato (giallo), San Bartolomeo (rosso), San Francesco (azzurro) – che si contendono l’ambito premio del “Falco d’oro”. Le gare iniziano il 12 agosto con Tamburini e Sbandieratori, tra ritmi serrati, coreografie spettacolari e virtuosismi visivi. Il 14 agosto, spazio alla Balestra, con balestrieri in abiti rinascimentali che si sfidano sotto la facciata pavesata del Palazzo Comunale, seguiti dalla Staffetta, una corsa a batterie dove ogni atleta dà il massimo per portare il proprio rione alla vittoria. La Corsa dei Bovi, il 19 agosto, è il culmine della festa. Ogni Quartiere affida il proprio bove a un giostratore che lo conduce su un percorso irregolare e appassionante. Una sfida che oggi si svolge nel pieno rispetto dell’animale, ma che conserva il fervore della gara: una tradizione reinventata con sensibilità e modernità.
Corteo Storico e teatro all’aperto: il Rinascimento torna a vivere
L’11 agosto va in scena il maestoso Corteo Storico, con oltre 400 figuranti in costumi realizzati su disegno filologico. Sfilano Papi, Principi, Condottieri: Montefalco rivive la sua epoca d’oro (1450–1500), nel pieno del suo splendore artistico e politico. Il 13 agosto, la piazza si trasforma in un palcoscenico naturale per lo Spettacolo dei Quartieri: quattro rappresentazioni teatrali ispirate al tema della Ricerca. Oltre 300 partecipanti danno vita a una messinscena corale, dove ogni Quartiere propone la propria visione: dalla libertà (San Fortunato) all’introspezione (Sant’Agostino), dall’universalità (San Francesco) alla riscoperta di sé (San Bartolomeo).
Un’antica usanza che diventa futuro
La Fuga del Bove nasce nel 1973, ma affonda le sue radici in una tradizione molto più antica: la “Caccia al Bove”, documentata nell’Archivio Storico Comunale fin dal XVIII secolo. Una pratica cruda, scomparsa da tempo, che oggi è trasformata in una rievocazione capace di esaltare la storia locale con un linguaggio rispettoso e coinvolgente. “Non si tratta solo di memoria – spiega Felicetti – ma di costruzione del futuro. Lavoriamo per riportare in vita anche altri momenti storici della città, con eventi speciali distribuiti nell’anno, sempre con lo stesso spirito: unire comunità, territorio e cultura”. L’iniziativa ha anche una forte componente sociale: parte dei proventi viene destinata a progetti di beneficenza, e l’intera organizzazione si basa sul volontariato e sulla collaborazione tra generazioni.
Un patrimonio collettivo che prende vita
A Montefalco, ogni agosto, la storia non è solo racconto: è azione, partecipazione, emozione. La Fuga del Bove non è una semplice rievocazione, ma un modello virtuoso di valorizzazione culturale, capace di generare identità, attrattività turistica e senso di appartenenza. In un tempo in cui i borghi lottano contro lo spopolamento, Montefalco offre una risposta concreta: coltivare la memoria per costruire il futuro.





