VALLE D'AOSTA | Il 30 e 31 gennaio ad Aosta c'è la 1023.a edizione della Fiera Sant'Orso con quasi mille espositori

Una tradizione di lungo corso quella che si sta per rinnovare ad Aosta. La Fiera di Sant'Orso, la più importante kermesse di artigianato tradizionale dell'arco alpino che si svolge ogni anno il 30 e 31 gennaio e che quest'anno torna in presenza, tiene la sua 1023.a edizione. Gli espositori annunciati saranno 999 e presenteranno le proprie opere nelle vie del centro storico.
(TurismoItaliaNews) Oltre alla Foire, dal 28 al 31 gennaio saranno aperti anche l'Atelier des metiers (con 75 artigiani professionisti) e il Padiglione enogastromico (con 68 aziende). Il 30 gennaio torna anche l'appuntamento serale con la 'Veillà', momento di festa e musica nelle cantine del centro storico (al pomeriggio sarà preceduta dalla Veillà de Petchou alla Cittadella dei Giovani). Tra le novità, con un occhio all'innovazione, ci saranno la geolocalizzazione dei banchi degli artigiani e i punti selfie allestiti in collaborazione con Cva e Skyway.
"Auspicavamo tutti un ritorno alla normalità per la Foire - ha detto l'assessore regionale alle attività produttive, Luigi Bertschy - e c'è un grande entusiasmo per questa edizione. E' la festa di tutti i valdostani e di chi viene a visitare Aosta. Per l'organizzazione ci è voluto un grande lavoro, con attenzione ai minimi dettagli: alla base di tutto questo c'è l'amore per gli artigiani e per l'artigianato". "In questo momento storico - ha aggiunto il sindaco di Aosta, Gianni Nuti - c'è una grande sete di innovazione ma la voglia di viere una fiera così antica è molto importante".
È nell’artigianato tipico, quello di tradizione, che si cela l’essenza più pura di un territorio e dei suoi abitanti. La Valle d’Aosta non fa eccezione, ma scuola: l’arte manuale, la capacità di trasformare la materia viva, è il pilastro su cui si basa la vita della gente di montagna, da migliaia di anni. Dapprima per necessità quotidiana, poi per mestiere e infine per diletto, da secoli i fieri valdostani danno prova di saper modellare la natura con incomparabile maestria. L’artigianato di tradizione nasce dalla necessità: quella di fabbricare da soli ciò che serve. Ecco allora che in passato si cominciò a lavorare i materiali naturali disponibili e a barattare i manufatti ottenuti in cambio di cibo, utensili e indumenti. All’epoca ci si incontrava all’inizio dell’anno agricolo, apposta per commerciare le opere realizzate durante l’inverno: da questi ritrovi regolari hanno avuto origine le fiere dell’artigianato di tradizione.