Arriva la tutela per il centro antico di Campobasso: il capoluogo del Molise conquista il suggello ambientale

Qui l’opera dell'ingegno umano ha saputo fondere nell'ambiente i valori architettonici tradizionali del territorio, amalgamandoli garbatamente con i caratteri naturali. Situato in bellissima posizione, ha un profilo sobrio ed elegante, nel quale spiccano eccellenze come il castello Monforte, le romaniche chiese di San Giorgio e San Bartolomeo e, tra i vicoli suggestivi che discendono a raggiera lungo il pendio, piazza San Leonardo con chiesa gotica, palazzo Cannavina, palazzo Iapoce, palazzo dell’Archivio o quello cinquecentesco di Porta Mancina. E’ il centro storico di Campobasso, il cui cuore antico è stato dichiarato di notevole interesse pubblico. Un suggello di cui si sentiva la mancanza.
(TurismoItaliaNews) La parte antica di Campobasso rappresenta un tipico esempio di abitato medievale con un ampliamento a ventaglio di epoca rinascimentale armoniosamente inserito lungo il pendio del monte Sant’Antonio. Un contesto nel quale gioca il suo ruolo pure il folto patrimonio arboreo posto lungo gli altri declivi del monte, che contribuisce a formare una ricca cornice di verde a questo quadro di grande bellezza. La dichiarazione di notevole interesse pubblico, come si chiama in gergo amministrativo, arriva dunque a tutelare questo paesaggio e al fine di mettere uno stop ad un ulteriore pregiudizio all’ambiente, sia all'interno della cinta muraria sia nelle zone immediatamente circostanti, purtroppo verificatisi nel tempo.
Tanto che lo stesso vincolo è arrivato anche per il complesso urbanistico del periodo murattiano, l’area verde delle Ville Correra e Brienza e la collina di San Giovannello. Il primo riguarda l’area che ha un notevole valore estetico e tradizionale: fu urbanizzata al primi dell'800 su progetto dell'architetto Musenga in seguito alla concessione dell'autonomia amministrativa alla Provincia di Molise con una legge promulgata dal governo Murattiano; in seguito a tale legge la città di Campobasso fu elevata a capoluogo della regione. Negli ultimi anni Campobasso ha subito una rapida e disordinata espansione che in breve ha saturato le aree libere all'interno del perimetro urbano e l'adiacente fondovalle della contrada Vazzieri. Oggi il fenomeno ha impegnato completamente le pendici del sistema collinare che da Campobasso si protende verso Ferrazzano. Di queste colline, rimane ancora libera la fascia più alta, ricoperta di un fitto bosco pressoché intatto, composto da essenze di medio ed alto fusto: è la zona delle antiche ville signorili Correra e Brienza, che avevano scelto questo ambiente per la loro ubicazione, in posizione predominante rispetto al centro urbano, e per la lussureggiante vegetazione che rimane tale anche in periodo invernale.
La Collina di San Giovannello emerge dal pianoro occupato dalla più recente espansione edilizia di Campobasso come un’entità geologica peculiare. Ricoperta di alberi di medio ed alto fusto, rappresenta una soluzione di continuità nel contesto ambientale già in gran parte urbanizzato; si configura quindi come una rara oasi di verde che assolve a una funzione di filtro tra l’estrema periferia urbana e il centro abitato. Di fatto la collina di San Giovannello è forse l'unico ambiente che conserva immutate le caratteristiche naturali, non essendo stato ancora compromesso dall'opera dell'uomo.
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