La ricchezza culturale dei popoli indigeni del Centroamerica, la diversità si veste di colori e radici etniche
Sono le persone a determinare la bellezza, la storia, le tradizioni, l’unicità di un Paese come un territorio. E questo è quanto mai vero per il Centroamerica, dove la sua biodiversità è certamente un'esperienza straordinaria. Non sono dal punto di vista dell’esplorazione delle bellezze naturali. Perché c'è un aspetto affascinante e poco conosciuto di questo sorprendente istmo: le sue popolazioni ed etnie indigene. Ecco perché.
(TurismoItaliaNews) Che si tratti della parte settentrionale, dove si concentrano i discendenti dei Maya, o di esplorare il sud per visitare i timidi Kuna, gli Emberá di Panama, i Misquitos, i Mayagnas, i Ramas e gli Ulwas in Nicaragua, o i Garífunas, i Lencas e i Maya-Chorti dell'Honduras, non si può fare a meno di menzionare le popolazioni indigene e i gruppi etnici di questo incredibile istmo. Anche i Nahuapipil, i Cacaoperas, i Maya e i Lenca di El Salvador meritano di essere ricordati.
La monumentale eredità della civiltà Maya
Il vasto territorio dei Maya si estendeva dallo Yucatan in Messico al Belize, Guatemala, El Salvador e Honduras. I Maya erano abili agricoltori e svilupparono avanzati sistemi di irrigazione e di terrazzamento. Il loro complesso sistema di scrittura può essere ammirato nei resti archeologici che ci hanno lasciato. Erano astronomi e i loro osservatori ne sono la prova; infatti, crearono un calendario accurato.
I loro resti monumentali sono la prova silenziosa della loro gloria millenaria. In Guatemala, nella lussureggiante giungla del Petén, si trova il Parco archeologico di Tikal e Yaxhá, imponenti complessi architettonici maya. Un altro sito è Quiriguá con le sue spettacolari stele. Da non perdere ogni martedì e giovedì, il coloratissimo mercato di Chichicastenango quando gli indigeni scendono dai villaggi per vendere i loro prodotti artigianali, tessili e i loro raccolti. Nella chiesa di Santo Tomás, dove è stato ritrovato il Popol Vuh, il libro sacro dei Maya, si può assistere al sincretismo religioso di una chiesa molto particolare. Un'altra tappa obbligata in Guatemala sono le comunità di San Marcos de Laguna e San Antonio de Palopó sul bellissimo lago Atitlán.
Il Belize è un Paese con molti siti Maya, tra cui Caracol, il più grande sito Maya del Paese, Xunantunich e Lamanai, che si raggiunge con una meravigliosa crociera nella giungla. Qui si può partecipare al tour del cacao, che prevede un'escursione nella fitta giungla consente di imparare a tostare e macinare i semi di cacao, proprio come facevano i Maya.
In El Salvador è d'obbligo una visita a Joya de Cerén, conosciuta anche come la Pompei del Centroamerica. Un antico villaggio maya coperto e conservato dalla cenere vulcanica e scoperto nel secolo scorso.
Le altre etnie
I Pipil, come altri gruppi indigeni, abitavano El Salvador. Da non perdere una visita a Panchimalco, una cittadina tranquilla e fresca dove si può visitare la sua bella e semplice chiesa coloniale, gustare il suo delizioso e aromatico caffè. El Salvador sta attualmente lavorando per salvare la sua lingua, che sta rifiorendo grazie all'entusiasmo dei suoi giovani. Anche i visitatori possono seguire un corso di lingua Nawat.
Il popolo Lenca discende dai Maya e vive in Honduras e in El Salvador, concentrandosi soprattutto in Honduras. La "Ruta Lenca" honduregna comprende diverse destinazioni come Ciudad de la Paz e Santa Rosa de Copán, tra le altre. È importante notare che il governo attraverso il Ministero del Turismo, realizzerà un progetto di recupero del patrimonio culturale lenca.
I Chorotegas abitavano la parte meridionale dell'istmo, popolando soprattutto Nicaragua e Costa Rica. Si suddividevano in Dirianes, Nagrandanos, Nicoyas, Orotinas, Niquiranos e Nicaraos. Se è vero che la loro lingua si è estinta, la loro eredità culturale vive nei loro discendenti, che sono artigiani meravigliosi. In Nicaragua, da non perdere una visita a Catarina, a San Juan de Oriente e ai laboratori di ceramica, per imparare con loro a creare oggetti in ceramica. Un'altra visita consigliata è quella alla "Comunidad Indígena de Subtiaba" nella città di León. I Subtiaba sono discendenti dei Maribios. Nella zona atlantica del Paese si trovano anche i Misquitos, i Mayagnas, gli Ulwas e i Ramas.
I Guna, gli Ngäbe-Buglé, gli Emberá, i Wounaan, i Bribri, i Bokota e i Naso Tjërdi sono sette popolazioni che abitano l'Istmo di Panama. I Guna, conosciuti anche come Kuna, abitano il bellissimo arcipelago di San Blas, nel Mar dei Caraibi. Visitare questa comunità è una esperienza emozionante. Le bellissime molas, i vestiti tradizionali che le donne Kuna ricamano a mano creando elaborate forme geometriche colorate e i wini, lunghi fili di perline colorate e intrecciate che adornano gambe e avambracci, sono soltanto alcune delle tradizioni che si possono scoprire su queste isole.
Gli Ngäbe sono concentrati a Bocas del Toro, Chiriquí e Veraguas. Un altro gruppo che si distingue è quello degli Emberá, che vivono nella provincia di Darién. Il loro alimento principale è il pesce. Vengono organizzate visite ai villaggi Emberá, dove è possibile conoscere la loro cultura, la medicina tradizionale, acquistare i loro prodotti artigianali e assaggiare i loro cibi tradizionali. I disegni che fanno sulla pelle con la jagua, potente quanto l'hena e l'achiote, sono impressionanti.
Il Popolo Garifuna
Sono discendenti di africani e indigeni dei Caraibi e vivono principalmente in Belize, Honduras, Nicaragua e Guatemala. La verità è che non c'è nessuno che possa resistere al ritmo vibrante e alla caratteristica musica punta di questo popolo. La loro lingua, la loro musica e la loro danza sono state dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
In apertura: Guatemala, il Parco di Yaxhà
