[ REPORTAGE ] Guatemala, è lei che tramanda il modo di mangiare dei Maya: a Isla de Flores fa della ricerca il segreto del gusto a tavola
Giovanni Bosi, Isla de Flores / Guatemala
Affacciata sul terzo lago più grande del Guatemala, il Peten Itzà, e considerata uno dei 25 luoghi più colorati del mondo, la pittoresca Flores ha tanto da raccontare, non solo per essere la porta d’accesso alla maggior parte dei parchi archeologici della zona, ma anche perché in tema di gastronomia la regione è al top del Guatemala. Nella cucina guatemalteca c’è infatti tanta tradizione dei Maya, inevitabilmente. Arrivare poi a Isla de Flores, conosciuta dai nativi come “Noj Petén” ovvero “Grande Isola”, è come compiere un viaggio nel modo di mangiare del passato. Ecco perché.
(TurismoItaliaNews) Qui a Isla de Flores i conquistatori spagnoli hanno picchiato duro: distrutta Noj Petén nel sedicesimo secolo, l’hanno lasciata abbandonata fino al XVIII secolo. Ma lo spirito indomito della sua gente ha fatto sì che tornasse a piena vita, recuperando tutta la sua bellezza, tanto che un detto popolare afferma: “Cuando Dios pensò en el edèn ya habìa creado el Petén!”. Unita da un ponte a Santa Elena de la Cruz, l’isola è uno spettacolo e la sua gente è vivace e accogliente, sorridente e incarnazione di tempi gloriosi mai dimenticati. Imperdibile! Per tanti motivi, a partire da quello del gusto e della tradizione: Monika Samayoa è la chef del ristorante La Danta, nel cuore di Isla de Flores. Da anni conduce una ricerca sui prodotti a km 0 che riconducono direttamente ai Maya. E la sua proposta a tavola è meravigliosa perché racconta storie di una terra generosa. Fondata da imprenditori di Petén che promuovono viaggi e spedizioni nella giungla, ispirati dai frutti della giungla e guidati dalla cultura ancestrale, La Danta prende il nome della più grande piramide del mondo Maya, a El Mirador.
Così le tortillas presentate da Monika sono quasi uniche e irripetibili (ha fatto provare anche a me a prepararle, ma non erano la stessa cosa). E lei è una grande entusiasta! Così La Danta merita assolutamente una sosta, sia per la sua cucina ai sapori di Petén, sia perché si trova in una delle case più antiche di Flores, una delle poche che dispone di un patio interno, costruita con muri calicanto e bajareque e travi di legno scolpite a mano utilizzando solo un’ascia. Su una delle pareti campeggiano più di 150 parole e detti o modi di dire utilizzati dai Peteneros. Un tempo la casa fungeva da Biblioteca Nazionale mentre negli anni '90 ha visto il debutto della prima pizzeria con forno a legna, forno che è ancora al suo posto per la preparazione della pizza farcita con i sapori unici locali.
Gli ingredienti utilizzati in cucina sono tutto dire, spesso recuperati dall’oblio: il famoso fungo Tziquinche, la noce Ramón con cui viene preparato il famoso e unico Flan de Ramón, cericote, nance e jocote, bevande con chaya e mistela de Nance, lo squisito Pesce Blanco… Da assaggiare le empanadas de chaya con queso Calavera o pollo, salsa roja, cavoli e cipolle viola; oppure le empanadas de tziquinche, ripiene di un mix di formaggio Ttziquinché e Calavera, salsa roja, cavolo cappuccio e cipolle rosse. O ancora Tostadas peteneras, cioè Totopostes fritti accompagnati da fagioli, salsa di pomodoro e guacamole. Il pesce di lago Blanco petenero viene proposto fritto o al vapore, insaporito con spezie, un meraviglioso ripieno di pomodori ed erbe, e accompagnato da un’insalata di legumi. Il Lomito con spinaci Maya è un delizioso filetto grigliato nel modo desiderato, bagnato con un’incredibile salsa verde dalle morbide note, accompagnato dall’immancabile insalata di legumi con condimento della casa e un delizioso contorno di patate dolci. Insomma in ogni piatto è come vivere un viaggio tra tradizione e storia. Piatti d'autore che rivelano una fusion con ingredienti del mondo Maya.
A ben guardare la ricerca culinaria di Monika Samayoa è un contributo al mantenimento nel territorio di Flores, che si trova nel mezzo della Riserva della Biosfera Maya, dell’equilibrio tra le attività umane e la sostenibilità e la conservazione delle aree naturali e protette. E c’è tanta storia, come si diceva. E’ stato proprio qui, sull’isola di Flores che l’ultimo stato maya indipendente ha resistito ai conquistatori spagnoli. Nel 1541, Hernán Cortés arrivò sull’isola in viaggio verso l'Honduras, ma non tentò neppure di conquistarla. Il nome celebra un importante leader indipendentista guatemalteco, Cirilo Flores.
Oggi si arriva in autobus o in auto da Città del Guatemala in una decina di ore, oppure in aereo grazie al secondo aeroporto internazionale del Guatemala, il cui nome è tutto un programma: “Mundo Maya”, esplicito ed orgoglioso omaggio ad una delle più grandi civiltà della storia del mondo. A proposito: a Flores esperienze memorabili sono il trekking nella giungla del Guatemala o la gita in barca sul lago Peten Itzà, soprattutto al tramonto quando i colori dorati donano al territorio un’atmosfera onirica.
Per saperne di più
inguat.gob.gt
ladantarestaurante.com
visitcentroamerica.com
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