E’ Castiglione in Teverina il paese da gustare: nel borgo della Tuscia l’alleanza con produttori ed operatori diventa strategica [ VIDEO ]

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Giovanni Bosi, Castiglione in Teverina / Lazio

Il claim promette, il borgo conferma. Castiglione in Teverina, territorio di cerniera fra Lazio, Umbria e Toscana, è davvero un paese da gustare. E’ proprio questo lo slogan che ha voluto scegliere la Rete di Imprese Castiglionese, nata grazie alle opportunità del bando per la rigenerazione urbana, la salvaguardia e la valorizzazione del territorio e per l’innovazione e il sostegno delle micro, piccole e medie imprese, attraverso il loro riposizionamento competitivo. E qui ce la stanno mettendo davvero tutta con l’alleanza strategica fra Pubblico e Privato. Siamo andati a vedere per capirne di più.

 

(TurismoItaliaNews) Uno scrigno di tradizioni e di eccellenze, di vocazioni e di saper fare. La storia di Castiglione in Teverina, nella Tuscia viterbese, parte molto da lontano e il bello è che nel corso del tempo ha saputo conservare integrità ed autenticità. Con un’economia legata al vino e all’olio, oggi ha le carte in regola per guardare con entusiasmo ai tanti di tipi di turismo che inducono a viaggiare nel Belpaese, e che possono essere riassunti in quel turismo esperienziale che spinge a scoprire il bello e il buono dei territori, diventandone protagonisti.

E’ Castiglione in Teverina il paese da gustare: nel borgo della Tuscia l’alleanza con produttori ed operatori diventa strategica

E’ Castiglione in Teverina il paese da gustare: nel borgo della Tuscia l’alleanza con produttori ed operatori diventa strategica

E’ Castiglione in Teverina il paese da gustare: nel borgo della Tuscia l’alleanza con produttori ed operatori diventa strategica

Così la Rete di imprese Castiglionese, guidata dalla presidente Debora Formica, grazie alla cordata che vede alleati l’amministrazione comunale, i produttori del comparto vitivinicolo e del settore oleario e gli operatori economici del territorio, diventa il “braccio armato” per l’affermazione del borgo sulla scena turistica laziale e nazionale. In effetti Castiglione in Teverina, grazie alla sua posizione privilegiata ai confini di ben tre regioni, può candidarsi a diventare hub per un turismo di macroarea, legando le proprie attrattive a quelle di altre località limitrofe, superando confini interni (quelli fra i diversi attori del comparto economico locale) e persino amministrativi. Basta affacciarsi ai tanti balconi del paese, che donano colpi d’occhio meravigliosi sulla campagna circostante, punteggiata da vigneti ed oliveti, per comprendere che la mission del borgo è quello di attrarre attraverso patti con un territorio che spazia a 360 gradi.

“Enologia e gastronomia possono diventare i volàni del turismo castiglionese – ci dice la presidente Debora Formica – il nostro lavoro, grazie alle sinergie che abbiamo attratto e che intendiamo consolidare, puntano allo sviluppo e alla promozione del nostro territorio, gemma della Tuscia, per dare freschezza all’immagine del paese affacciato sulla valle del Tevere. A partire dai nostri tesori: vino, olio, una qualità della vita che è slow, una mobilità dolce e un testimonial straordinario come il Muvis, il Museo del Vino e delle Scienze agroalimentari di Castiglione in Teverina, il più grande museo del vino italiano allestito nelle ex cantine dei Conti Vaselli del XIX secolo”. Che diventa il primo biglietto da visita delle 8 aziende vitivinicole attive in questo Comune. Un autentico patrimonio di tradizione, qualità ed innovazione.

E’ Castiglione in Teverina il paese da gustare: nel borgo della Tuscia l’alleanza con produttori ed operatori diventa strategica

Da sinistra: Gianfranco Piazzolla, Vincenzo Peparello, Mirco Luzi, Emiliano Curzi

E’ Castiglione in Teverina il paese da gustare: nel borgo della Tuscia l’alleanza con produttori ed operatori diventa strategica

Diventa un’esplorazione avvincente perdersi nelle stradine, nelle piazzette, lungo le scalinate che caratterizzano l’abitato antico, all’ombra della Rocca che campeggia in Piazza Maggiore, accanto alla Collegiata dei Santi Filippo e Giacomo e al Palazzo Comunale, luoghi emblematici del borgo. “Per noi è fondamentale lavorare sull’affermazione delle nostre peculiarità attraverso lo sviluppo turistico sostenibile – conferma il sindaco Mirco Luzi – siamo una piccola realtà, ma ben consapevoli delle potenzialità in termini turistici. E’ dunque fondamentale lavorare al fianco delle realtà imprenditoriali del territorio, che diventano uno sprono ulteriore per l’amministrazione nell’individuare ed attuare le politiche di sviluppo. La nostra è un’area rurale dove la coltivazione della vite da sempre è una fonte economica importante. Ci incuneiamo in un’offerta in cui la competizione tra territori è forte, ma la presenza di tante associazioni che qui sono impegnate nella valorizzazione di Castiglione in Teverina diventa un valore aggiunto”.

Sottolineatura che fa propria anche il vice sindaco Emiliano Curzi, il quale da parte sua sottolinea l’importanza di lavorare per un flusso turistico spalmato su tutto l’anno, oltre gli eventi consolidati della Festa della Vino (prima settimana di agosto) e per San Martino fra olio, funghi e vino. Non va dimenticato che questi vigneti sono in piena zona Doc Tuscia e Orvieto Doc… Un impegno di promozione che vede attivi, in questa maxi alleanza, anche la Pro loco con la presidente Gabriella Cognini e la Delegazione di Viterbo della Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori con Cristina Baglioni.

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“La creazione della Rete di Imprese Castiglionese è un’opportunità straordinaria per questo borgo – spiega Vincenzo Peparello, presidente della Dmo Expo Tuscia – Castiglione possiede grandi potenzialità da sviluppare ulteriormente accanto alle sue eccellenze di grandi richiamo, rispondendo al trend dei turismi che oggi caratterizzano lo scenario nazionale e internazionale. Lo scopo dell’attivazione delle Reti nel Lazio è del resto quello di non lasciare sole le piccole, medie e microimprese, di prenderle per mano e accompagnarle in un percorso di crescita, nella consapevolezza che dalla sopravvivenza di tante realtà economiche dipendono il futuro di migliaia di famiglie e lo sviluppo della regione”. Manager delle Rete è Gianfranco Piazzolla di Confimprese Viterbo, che a sua volta ribadisce l’importanza di cogliere tutte le possibilità offerte dalla Ric.

Si è detto del Muvis, il Museo del Vino e delle Scienze agroalimentari di Castiglione in Teverina, un itinerario incredibile nella “pancia” delle ex cantine dei Conti Vaselli. E qui che il Conte Romolo Vaselli ha avviato dal 1942 una produzione vinicola di qualità i cui vini, tra cui l’Orvieto, hanno raggiunto i mercati di tutto il mondo. Oggi le cantine, come luogo simbolico per la comunità castiglionese, raccontano le suggestioni della storia, dell’arte e della memoria del vino, uno dei prodotti più antichi dell’agricoltura tradizionale locale. Tanti buoni motivi insomma per venire (e tornare) a Castiglione in Teverina…

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