Borgo Medievale: “Torino Cambia”, da una bizzarra idea ad un gioiello da preservare

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Fabrizio Salce, Torino

In questi giorni passeggiando per Torino non è difficile imbattersi in un opuscolo informativo del Comune della Città che recita: “Torino Cambia”, riqualificazione del Valentino. Si fa accenno agli interventi che cambieranno la città mediante il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza grazie ai fondi nazionali e dell’Unione Europea. In gioco ci sono alcuni punti simbolo della prima Capitale d’Italia. Come il Borgo Medievale e la Rocca, con tanto di completamento del complesso dell’ex ristorante San Giorgio e l’ampliamento dei percorsi di visita.

 

(TurismoItaliaNews) Un intervento sarà concentrato sulla riqualificazione del Padiglione Nervi di Torino Esposizioni con la creazione della nuova Biblioteca Civica che offrirà svariate novità tra connessioni, spazi e servizi di fruizione pubblica. Un altro sarà dedicato al ripristino della navigazione su Po. Il tratto interessato è quello tra i Murazzi e il Borgo Medievale, adeguamento degli attracchi e creazione di una darsena per il ricovero delle imbarcazioni. Un altro recupero sarà quello del Teatro Nuovo dove c’è in programma la creazione di un Hub culturale. Per quanto riguarda il Parco del Valentino avremo la completa risistemazione del suo nucleo storico al fine di migliorarne la fruizione, potenziare i servizi e aumentarne la sicurezza. Ci sarà poi un piazzale pedonale di acceso al complesso di Torino Esposizione e l’ampliamento del parcheggio del V Padiglione. Infine il restauro e la valorizzazione del Borgo Medievale e della Rocca con tanto di completamento del complesso dell’ex ristorante San Giorgio e l’ampliamento dei percorsi di visita.

Borgo Medievale: “Torino Cambia”, da una bizzarra idea ad un gioiello da preservare

Borgo Medievale: “Torino Cambia”, da una bizzarra idea ad un gioiello da preservare

Si parla pertanto di 350.000 mq di parco riqualificato e di 166 milioni di euro d’investimento per 5 grandi interventi. Interventi previsti come tra i più importanti per Torino per i prossimi anni, che mirano alla creazione di un sistema unitario e identitario che promuova la vocazione culturale e turistica del parco, recuperandone così il suo patrimonio architettonico e valorizzandone la navigazione del fiume un tempo specchio d’acqua fondamentale per la vita di tanti cittadini torinesi. Alcuni lavori hanno già visto l’inizio quest’anno altri sono previsti per il 24 e il 25.

In tutta onestà ho voluto accarezzare, in poche righe, questa iniziativa per raccontarvi una curiosità su di uno dei siti citati: il Borgo Medievale. Sapete perché e come nacque? Qualcuno sicuramente ne è a conoscenza ma per tanti suppongo che non sia così. Il tempo passa e diventa storia, e la quella del celebre Borgo Medievale sul Po la rintracciamo nel ormai lontano 1882. “Perché non creare sulle rive del Po un quartiere, un piccolo villaggio, che rievochi gli angoli più attraenti del Piemonte?”. Questa domanda la pose ad alcuni amici, tra un bicchiere e l’altro, non un piemontese e neppure un italiano: ma un Portoghese. Alfredo D’Andrade era infatti nato a Lisbona nel 1839 ma a Torino, dopo un percorso di vita alquanto avventuroso, trovò il giusto luogo per meglio esprimere la sua fervida fantasia.

Borgo Medievale: “Torino Cambia”, da una bizzarra idea ad un gioiello da preservare

Borgo Medievale: “Torino Cambia”, da una bizzarra idea ad un gioiello da preservare

Gli amici del portoghese presenti sul momento, ovvero De Amicis, Giacosa, Camerana, D’Ovidio Teja e Arnulfi parvero subito affascinati, pur essendo ben consapevoli che il denaro per la realizzazione dell’impresa non c’era. Eppure, secondo il D’Andrade, occorreva qualcosa di fantastico tra il Ponte Umberto I e il Ponte Isabella soprattutto in vista dell’Esposizione Nazionale – industriale ed artistica – che ebbe poi un richiamo Internazionale e che fece scoprire la città. Quel piccolo villaggio da costruire avrebbe dovuto richiamare le principali opere artistiche dall’anno 1000 in poi. Iniziarono così con la stesura di alcuni schizzi, alcuni ancora conservato come cimeli, e proprio il portoghese che individuò uno scorcio medievale con torri, case e una rocca nonché mobili e suppellettili degni dei più pregiati esistenti presso altre dimore storiche originali.

E così fin dall’estate del 1882 fu un correre frenetico per le strade piemontesi al fine di trovare modelli atti al progetto. Con il D’Andrate si attivarono gli ingegneri Riccardo Brayda, Carlo Nigra, Ottavio Germano e Pucci Baudano, i pittori Rollino e Vacca tutti guidati dal Pastoris. Visitarono, disegnarono, fotografarono nei minimi particolari angoli, pareti e fontane di svariate Castelli in Piemonte e in Valla d’Aosta. Manta, Issogne, Fenis, Sant’Antonio di Ranverso, Oulx e altri, il tutto per riprodurre al meglio il Borgo che oggi conosciamo. I lavori iniziarono a tutta forza e in parallelo aumentava la curiosità dei cittadini. Non mancarono neppure le battute sarcastiche nel momento in cui un giornale dell’epoca scrisse che il D’Andrade stava costruendo la Torre di Babele. Ma nel frattempo si aggiunsero altri artigiani, falegnami, muratori, artisti e, a quanto pare anche i soldini arrivarono. Le domande dei torinesi erano tanto e qualche indizio scaturì nel momento in cui venne piazzata la fontana in pietra rettangolare, copia fedele di quella di Oulx datata XVI secolo.

Borgo Medievale: “Torino Cambia”, da una bizzarra idea ad un gioiello da preservare

Un altro zampillo copiato ad hoc è la fontana del melograno copia infatti di quella del Castello di Issogne, in valle d’Aosta. Chi disegnava, chi copiava, chi dipingeva, chi misurava e in tanto il Borgo cresceva. Ovunque gli autori del progetto si recassero per sbirciare e copiare stimolavano sorrisi e ilarità. Ma l’opera, bizzarra, folle, forse pazza si realizzò e il suo costo finale fu di lire 548.681. Il Borgo piacque talmente tanto che alla fine dell’Esposizione del 1884 fu subito deciso di mantenerlo più che vivo, non solo, venne ceduto al Comune per sole 100.000 lire.

Si racconta che per la sua inaugurazione ci fu un festa straordinaria: un gran ballo a Palazzo Cisterna, il principe Amedeo duca D’osta alla presenza dei sovrani, re Umberto e la regina Margherita. Corso vittorio splendeva di luci e al Regio venne allestita una serata di gala: banchetti e balli a non finire. Molti degli invitato al Borgo Medievale lo raggiunsero in costume, fate, frati, Ercole, streghe che arrivarono per via fluviale, luci ovunque e fuochi d’artificio per uno spettacolo strabiliante al quale sulle sponde del Po assistettero migliaia di cittadini. Il 1884 arrivò con la sua grande Esposizione e il Borgo era pronto per far fare bella figura alla già bella Torino.

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