Tempietto sul Clitunno, storia di un francobollo mai nato: oggi è Patrimonio dell’Umanità grazie ai Longobardi

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Giovanni Bosi, Campello sul Clitunno / Umbria

Un mandriano a cavallo alle Fonti del Clitunno per l'abbeverata. Doveva essere questo il soggetto del francobollo rappresentativo dell’Umbria nella serie “L'Italia al lavoro” del 1950, ma all'ultimo minuto il bozzetto (davvero molto bello) venne messo da parte e al suo posto andò in stampa quello con effigiato un contadino impegnato ad arare nella pianura sottostante la Basilica di San Francesco di Assisi. Il soggetto accantonato era quel Tempietto che 61 anni dopo sarebbe stato iscritto dall’Unesco nel Patrimonio mondiale dell’Umanità nell’ambito del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.

 

(TurismoItaliaNews) Perché avvenne quello scambio, a distanza di quasi settanta anni ancora non è noto. Si sa però che insieme all'Abbeverata, anche il bozzetto dell'Emilia - Romagna subì la stessa sorte: non più la ravennate basilica di Sant'Apollinare in Classe, che risale alla prima metà del sesto secolo, bensì l'Abbazia di Pomposa. La notizia è sicuramente curiosa: come hanno rivelato Danilo Bogoni e Andrea Malvestio nel volume “La pittorica d'Italia”, i due francobolli scartati erano stati regolarmente inseriti “nella prova fotografica in nero dei 19 valori della serie, incollati sul consueto cartoncino predisposto dall'Officina Carte Valori del Poligrafico e firmato, per approvazione, dal direttore dell'epoca, Soldano”.

In ogni caso c'è da osservare che mentre sul piano dell'impostazione grafica i due bozzetti relativi all'Emilia - Romagna presentano elementi nettamente diversi (al posto di un seminatore entrò in campo una prosperosa contadinotta indaffarata a lavorare la canapa), quelli riferiti all'Umbria - e cioè l'abbeverata e l'aratro - sembrano invece equivalersi. Osservano Bogoni e Malvestio: “Forse l'aratro adottato, al quale va riconosciuto ii merito di esaltare, attraverso una leggiadra visione, la verde e placida collina umbra, ha in sé un tocco di maggiore poetica suggestività. Meno marcata, forse, nella più concreta ed immediata abbeverata con un mandriano a cavallo che, in primo piano, conduce il bestiame ad abbeverarsi nelle acque delle fonti del Clitunno, con il Tempietto sullo sfondo. Bellissimo, in questo disegno, l'effetto degli spruzzi che si levano dall'acqua in cui sta per affondare la zampa il cavallo”.

Non c'è dubbio che Corrado Mezzana, l'autore dei bozzetti, lavorò alacremente e con risultati senz'altro apprezzabili. “Italia al lavoro” era il motto che proprio Mezzana scelse per partecipare ad un concorso indetto dall’Amministrazione postale nel 1945 con il preciso scopo di ottenere i bozzetti per una serie definitiva destinata a sostituire quella in corso all'epoca. Dal concorso uscì la cosiddetta "Democratica", ma poiché il lavoro di Mezzana era davvero pregevole fu “ripescato” e trasformato in francobolli cinque anni più tardi. Dal 2011 il Tempietto sul Clitunno, a Campello (Perugia) è stato iscritto dall’Unesco nel sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” insieme al Tempietto longobardo di Cividale del Friuli (Udine), al complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia (Brescia), al castrum di Castelseprio – Torba (Varese), alla basilica di San Salvatore a Spoleto, (Perugia), alla chiesa di Santa Sofia (Benevento) e al santuario Garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo (Foggia).


Sono prodigiose fortezze, antiche chiese ed affascinanti monasteri a costituire questo sito spalmato da nord a sud nel Bel Paese, “emblema di un Langobardorum Imperium – come sottolinea l’Unesco - destinato a perdurare per più di 200 anni, contraddistinto dalla significativa realizzazione di impressionanti opere architettoniche. L’architettura longobarda rappresenta difatti la straordinaria sintesi tra antichità romana e tradizione germanica, consentendo l’intreccio di singolari ed eterogenei elementi, nel contempo suggestionati dal mito bizantino e dalla spiritualità cristiana”.

Un bel libro da leggere

Il progetto editoriale è dell'Associazione Amici del Museo Postale e a realizzarlo materialmente sono state le Poste Italiane. Stiamo parlando del volume "Italia al lavoro. La pittorica d'Italia" realizzato in tandem da Danilo Bogoni e Andrea Malvestio, ristampata in edizione riveduta ed ampliata nel marzo 1995 dopo la prima uscita del '91. Prezzo di copertina 10.000 lire.

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