I Monasteri ortodossi di Fruška Gora, patrimonio straordinario di arte e cultura della Serbia

Angelo Benedetti, Fruška Gora / Serbia
La Serbia è uno dei classici Paesi che non ti aspetti. Natura, cultura e storia sono le peculiarità di un territorio a due passi dall’Italia che merita di essere conosciuto, anche per l’essere davvero un luogo di cerniera tra l’Occidente e l’Oriente. Il valore ambientale del Parco nazionale della Fruška Gora, meta di turismo naturalistico e sportivo, è ulteriormente arricchito dal patrimonio delle decine di monasteri ortodossi sorti nel tardo medioevo. La storia vivace, la bellezza architettonica e pittorica, ma soprattutto il ruolo centrale della religiosità del popolo serbo, hanno contribuito a scrivere pagine importanti nella storia della Serbia.
(TurismoItaliaNews) Il luogo di partenza per le escursioni e per le visite ai monasteri è il villaggio di Sremski Karlovci. In un territorio circoscritto, lungo 50 chilometri e largo 10, sul monte di Srem Fruška Gora, sono disseminati i monasteri ortodossi serbi sorti nel tardo medioevo quando il centro della cultura serba, sotto l’influsso dei Turchi, era spostato nel territorio ungarico del sud.
Per la cultura del restauro
In tema di beni culturali, il rapporto tra Serbia e Italia è molto forte. Negli ultimi anni il nostro Paese è stato direttamente impegnato in progetti per il recupero del patrimonio culturale serbo grazie alla collaborazione tra l'Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma (Iscr) e l'Istituto centrale per la conservazione di Belgrado (Cik). Non a caso ovviamente, visto che l’Iscr è uno dei più famosi istituti nel campo della formazione e delle ricerca scientifica applicata alla conservazione. In particolare è stato realizzato un primo progetto, finanziato dalla Cooperazione italiana del ministero degli esteri, per la creazione dei laboratori di restauro del Cik di Belgrado e per la formazione di un vasto numero di restauratori serbi da parte degli esperti dell'Iscr. In questa occasione sono state restaurate diverse opere d'arte in Serbia, comprese alcune del pittore Petar Lubarda (1907-1974). Straordinari sono anche i risultati del restauro dei famosi dipinti murali barocchi del pittore Hristofor Zefarovic nel monastero di Bodjiani, e dei dipinti medievali nel monastero francescano di Bac, in Voivodina. Il progetto è stato realizzato grazie a un finanziamento del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo. |
Questo complesso storico - culturale, unico nel suo genere, è stato dichiarato bene culturale di valore straordinario per la Serbia: la maggioranza dei monasteri è stata costruita sotto l’influenza delle scuole architettoniche di Raš e Morava, ma successivamente ha subìto ricostruzioni e cambiamenti radicali. Nel rinnovamento, le chiese hanno acquisito alti campanili articolati su più livelli, con forme e decorazioni in stile barocco e all’interno grandi e complesse iconostasi barocche, opere d’arte dei migliori pittori serbi dei tempi passati.
Da ovest verso est si trovano i monasteri di Privina Glava, Divša, Kuveždin, Petkovica, Šišatovac, Bešenovo, Mala Remeta, Beočin, Rakovac, Jazak, Vrdnik, Staro Hopovo, Novo Hopovo, Grgeteg, Velika Remeta e Krušedol.
A fare da cornice a tutto questo, è l’omonimo Parco nazionale della Fruška Gora, che si estende per oltre 25mila ettari intorno alla bassa catena montuosa che gli dà il nome, lunga un’ottantina di chilometri ed isolata all'interno della Pianura Pannonica, nella regione serba della Voivodina, al confine con la Croazia. All'interno del parco nazionale, protetto a partire dal 1960 soprattutto per la grande varietà di specie protette della fauna che vi abitano, scorrono il Danubio a nord e il Sava a sud, che scorrono parallelamente alla catena montuosa. |
I monasteri della Fruška Gora sono stati edificati in gran parte tra il XV e il XVIII secolo. Costruiti in un periodo di grandi migrazioni, sono stati protagonisti di tutta la storia della nazione serba: meta di pellegrinaggi e luoghi di rifugio durante le persecuzioni. Ma pure fulcri della resistenza contro il potere ottomano, luoghi di conservazione dei tesori della spiritualità e dell'arte ortodossi nei secoli dell'occupazione. E dunque la storia vivace, la bellezza architettonica e pittorica, ma soprattutto il ruolo centrale della religiosità del popolo serbo, hanno contribuito a dare importanza e valore a questi monasteri nel contesto del patrimonio storico-culturale della Serbia. Anche i dintorni di Fruška Gora da sempre vantano una ricchezza di luoghi sacri, con 35 monasteri del XVI e XVII secolo. Dai tempi della loro costruzione questi monasteri hanno subìto furti, distruzioni e abbandoni, ma sono stati maggiormente danneggiati durante la seconda guerra mondiale. Alcuni purtroppo sono stati pesantemente compromessi durante il bombardamento della Nato nel 1999.
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