La corsa della memoria: nel 2026 la SpoletoNorcia festeggia cent’anni di ferrovia tra sport e natura

Il 2026 sarà un anno speciale per la Vecchia Ferrovia Spoleto-Norcia, che celebra il suo centesimo compleanno trasformandosi ancora una volta in palcoscenico di sport, natura e memoria. Per l’occasione cambiano le date dei due eventi che negli ultimi anni hanno contribuito a far conoscere e vivere il percorso ciclopedonale più amato dagli italiani: domenica 31 maggio andrà in scena la quarta edizione della Sn Trail Run, la corsa podistica di montagna che si snoda tra viadotti e gallerie, mentre martedì 2 giugno sarà la volta della tredicesima edizione de La SpoletoNorcia in Mtb, l’appuntamento atteso da migliaia di appassionati delle due ruote.
Non più il classico primo fine settimana di settembre, dunque, ma la tarda primavera, all’interno del lungo ponte della Festa della Repubblica, con l’obiettivo dichiarato di rendere ancora più partecipata una manifestazione che nel 2025 ha già visto oltre 2300 iscritti. Una scelta dal forte valore simbolico, come spiega Luca Ministrini, presidente del Comitato Organizzatore: “È un cambiamento importante, che abbiamo fortemente voluto per dare un segno distintivo a un’edizione che sarà un omaggio alla Vecchia Ferrovia. Un monumento che racconta un secolo di storia e che rappresenta oggi un modo unico di vivere la natura: facendo sport, rispettando luoghi e comunità, scoprendo in maniera sostenibile il patrimonio culturale ed enogastronomico di Spoleto e dell’Umbria”.
Un anniversario che unisce istituzioni, sport e imprese. La decisione di spostare le date è stata condivisa con Regione Umbria e Comune di Spoleto, con le federazioni sportive di riferimento – Fci e Fidal – e con i partner storici della manifestazione, a partire dal main sponsor Pietro Coricelli. Tutti pronti a sostenere una nuova sfida che mira a rafforzare ulteriormente l’identità della SpoletoNorcia come evento di richiamo nazionale e internazionale.
Partecipare significherà anche riscoprire la straordinaria ingegneria della Vecchia Ferrovia, soprannominata il “piccolo Gottardo degli Appennini” per le sue caratteristiche plano-altimetriche che ricordavano quelle di una ferrovia alpina. Su un percorso di 51 chilometri furono costruite 19 gallerie, tra cui quella di valico della Caprareccia, lunga quasi 2 chilometri, e 24 ponti e viadotti che all’epoca rappresentavano opere d’avanguardia. Un tracciato chiuso nel 1968 e rimasto a lungo in abbandono, fino alla rinascita voluta dai cittadini che lo hanno trasformato, nel 2014, in una ciclovia capace di attirare ogni anno migliaia di camminatori e ciclisti.
La primavera del 2026 segnerà quindi un doppio traguardo: quello sportivo, con due eventi sempre più inclusivi e partecipati, e quello storico, con il centenario di un’infrastruttura che da opera ingegneristica si è trasformata in patrimonio condiviso, simbolo di una comunità e modello di turismo lento e sostenibile.