[ REPORTAGE ] El Salvador, tuffo nella cascata dei Maya: a Tamanique salto da 40 metri per le acque cristalline in cui mettere alla prova coraggio e spirito avventuroso

Giovanni Bosi, La Libertad / El Salvador
In lingua indigena significa “La Tierra Tomada”, ovvero “La Terra Presa”. Circondata dalla catena montuosa conosciuta come Cordillera del Bálsamo, che si collega all’Oceano Pacifico, in questa terra antichissima le colline racchiudono in uno scrigno naturale un insieme di cascate in cui è impossibile rinunciare a tuffarsi. Siamo a El Salvador, in Centro America, e queste sono le Cascate di Tamanique, da raggiungere in mezz’ora di cammino nell’ambiente incontaminato dopo essere arrivati dalla costa di La Libertad. La costa del surf…
(TurismoItaliaNews) Dire che l’escursione è affascinante, è riduttivo. E’ l’emozione che ti spinge ad andare avanti lungo un sentiero a tratti non facile, la voglia di vedere questa autentica attrazione naturale nel territorio di Tamanique e di tuffarti nelle acque fresche delle cascate, quattro per la precisione. Alla bellezza si accompagna la storia del luogo, perché qui a Tamanique – dove si mettono alla prova coraggio e spirito avventuroso – c’è pure il non trascurabile dettaglio che l’origine della sua popolazione risale all’epoca precolombiana: fondata originariamente dai popoli Pokomanes, del gruppo Maya-Quichés, e più tardi conquistata dalle tribù Yaquis (o Pipiles) del gruppo Nohoa o Yuco-Aztecas. Nomi che evocano il periodo d’oro delle civiltà. Del resto, da queste parti, come ti guardi intorno, ci vuole poco a ritrovarsi indietro nel tempo di qualche millennio. Un valore aggiunto, ovviamente. A El Salvador non si può essere turisti, ma viaggiatori, pronti ad “assorbire” tutto con il cuore, gli occhi, la mente.
Dopo essere arrivati in auto a Tamanique, la marcia deve necessariamente proseguire a piedi e lo facciamo insieme al nostro accompagnatore Omar Luna e ad una guida escursionistica del posto, pronti a raccontarci con entusiasmo ogni dettaglio e a spiegarci ogni segreto delle incredibili essenze verdi che popolano il sentiero che percorriamo, scendendo verso le cascate. Che sono incastonate tra le colline e presentano diverse altezze e gradi di difficoltà per raggiungerle, man mano che si spostano a valle. La cascata principale ha una maestosa caduta di oltre 40 metri e già a distanza si avverte il rumore dell’acqua che precipita dall’alto. La curiosità aumenta al pari di una voglia di immergersi, anche perché qui il clima è decisamente caldo.
Le Cascadas, alimentate dalle sorgenti d’acqua situate a una decina di chilometri dal centro abitato, sono circondate da una vegetazione non molto fitta anche se boscosa, con cespugli e qualche albero di buone dimensioni che ricopre tutto il percorso, facendo ombra. La flora mantiene il suo verde per gran parte dell’anno grazie alla costante irrigazione del fiume della zona, per cui è possibile osservare alcuni periodi di fioritura in tutti i tipi di piante. A livello locale, questa zona è ben conosciuta dai salvadoregni per le sue montagne verdi, le grandi piantagioni di mais, la coltivazione del caffè e gli alberi di avocado.
Quando ci troviamo davanti alle cascate cristalline lo scenario è quello che ti fa pensare al paradiso terrestre e – detto, fatto – siamo già in acqua a nuotare sotto la “doccia” della più grande. Una sensazione di benessere ci avvolge quando siamo in acqua, limpida e fresca. C’è pure qualche coraggioso che si tuffa nello specchio d’acqua creato dalle altre cascate, ma per farlo non basta essere atleti, bisogna essere pure un po’ matti… Comunque sia, l’esplorazione è l’altra prova da superare, saltellando qua e là sulle rocce e sui sassi arrotondati. Ogni punto di osservazione dona uno scenario diverso sotto la luce del sole che penetra in quello che si rivela essere una sorta di canyon formatosi in chissà quanti millenni.
E sì, la “Cascadas de Tamanique” sono davvero belle e a ragione sono un’eccellenza da mostrare. La risalita, al momento di ripartire, si rivela più spedita anche se ugualmente faticosa. Raggiunto di nuovo l’abitato di Tamanique siamo pronti a tornare verso la Playa El Tunco e lasciare che la gente del posto ci racconti le storie di anni vissuti in un paradiso del surf. Sul percorso che conduce in città, c’è un suggestivo punto panoramico dove fermarsi, chiamato “Ojos del Sunzal”, ovvero “gli occhi del Sunzal”.
Altre cascate spettacolari in El Salvador sono quelle di Tercios e di Don Juan. La prima è formata da blocchi di pietra esagonali che si sovrappongono e attraverso i quali scorre l'acqua, ad appena un chilometro da Suchitoto, nel burrone di Las Ánimas. La Cascadas de Don Juan è un paradiso nascosto e naturale ad Ahuachapán, dove una sorgente d'acqua che cade tra le rocce forma le rinfrescanti “piscine” naturali. Situata a poco più di 6 chilometri dalla strada che porta ad Ataco, il luogo offre un'avventura lontano dal caos e dalla frenesia della città e un concerto armonioso del mondo naturale. Clima fresco, nebbia in diversi periodi dell'anno, paesaggi verdi ovunque e fonti d'acqua, sono alcune delle esperienze che si possono vivere. Una buona opzione per deviare, per qualche minuto, dalla Ruta de las Flores e conoscere meglio i paesaggi che El Salvador offre.
Cata - Central America Tourism Agency
L'Agenzia Promozione Turistica del Centroamerica (Cata) promuove il turismo multi-destinazione a livello internazionale, principalmente nei mercati europei. Fanno attualmente parte di Cata i paesi di Belize, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama. Nel 2018 è entrata a far parte dell’organizzazione anche la Repubblica Dominicana. La missione è pianificare, coordinare, assistere, eseguire e stimolare la promozione turistica nella regione centroamericana. La visione è quella di promuovere il Centroamerica come multi-destinazione turistica; creare solide sinergie con la catena di valore dell’industria rappresentata nella Federazione delle Camere del Turismo dell’America Centrale, incoraggiando l’adozione di standard di qualità e di buone pratiche che miglioreranno l’esperienza del viaggiatore e rafforzeranno la competitività delle aziende turistiche dell’istmo.
Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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