Piemonte: lifestyle nel Monferrato autentico tra bric e foss: family, bike, romantic…

Oggi è una meta turistica riconosciuta in tutto il mondo: un terroir ricco di storia, cultura, tradizione e, soprattutto, bellezza, così da essere in grado di accogliere il turista più consapevole, l’escursionista più attento all’ambiente, il viaggiatore alla ricerca di esperienze, il cicloturista alla ricerca di percorsi di fascino, il “gastronauta” che vuole la riscoperta dei sapori locali. E che, soprattutto, cerca esperienze autentiche attraverso quell’andar per genti, tra bric e foss che è, accanto ai luoghi in sé, il modo più efficace di conoscere un territorio. Dove? Nel Monferrato, ovviamente. E per tre fine settimana di fughe di primavera, dal 3 al 19 maggio, c'è "Riso & Rose in Monferrato" nel binomio del riso e della rosa.
(TurismoItaliaNews) È lifestyle sì, ma non una iconografia patinata e artefatta a scopo promozionale. Piuttosto una dimensione di piacevolezza e benessere che deriva dalla sua autenticità e dalla bellezza che si trova anche nelle cose semplici, non senza la piccola imperfezione che dà il segno di ciò che è “vero”. Un insieme di fattori che negli anni hanno fatto crescere anche la percezione del valore del territorio, con la conseguente ricaduta sul versante immobiliare, per chi cerca un buen retiro che, dal cascinale in perfetta architettura rurale, alla dimora antica, risponda a questo bisogno di “bello e vero”.
E, proprio nell’anno del Turismo Slow, il girovagare, lento, in auto, a piedi o in bicicletta, si snoda nel Monferrato in percorsi che ognuno può costruirsi, tra un belvedere in mezzo ai filari, bianchi borghi in pietra da cantone, pievi con affacci mozzafiato sulle colline, castelli medioevali, mostre d’arte nei palazzi storici…e poi trovare il tempo per la “merenda”, quella vera della tradizione, la merenda sinoira, con pane appena sfornato e salame crudo (o cotto), formaggi, acciughe col bagnet e gli inimitabili friciulìn. L’Atl della provincia di Alessandria Alexala e il consorzio di operatori Sistema Monferrato, forniscono al turista occasioni, spunti e pacchetti, che uniscono proposte turistiche taylormade, a una offerta ricettiva ugualmente su misura per le esigenze del visitatore: family, bike, romantic...
Fausto Coppi e il triangolo dei musei del ciclismo
Un triangolo della memoria dove si omaggiano storie di biciclette e di campionissimi. Perché questo è un territorio che ha il ciclismo nel suo Dna: siamo fra Novi Ligure, Castellania e Alessandria. Queste tre città, in onore del campionissimo, hanno organizzato mostre ed eventi, (100Coppi.it) in musei che possono essere collegati, perché no, anche in bici: il Museo dei Campionissimi a Novi Ligure (da vedere in zona anche l’Anfiteatro di Libarna e nella vicina Gavi, il Forte), che racconta il grande ciclismo di Girardengo e di Coppi ma non solo; Castellania, ove Fausto Coppi è nato e oggi riposa e dove il tempo si è fermato.
Questo è un territorio - i colli tortonesi - affascinante anche per la generosità della sua natura e la qualità e tipicità dei suoi prodotti: Barbera e Timorasso su tutti per i vini, l’antico formaggio Montebore e la frutta, dalle pesche di cui è portabandiera la vicina Volpedo (città del pittore Pellizza, il cui studio è visitabile) e fragole, quelle di Tortona e ciliegie presidio Slow Food, come la Bella di Garbagna. Infine Alessandria, che ospita a Palazzo del Monferrato il Museo AcdB - Alessandria città delle biciclette, che racconta la storia della prima bici giunta in Italia ad Alessandria nel 1867, momento storico che sancisce la partenza di molte avventure ciclistiche nazionali ed internazionali: qui nasce di fatto la Federazione ciclistica nazionale ed internazionale. E per gli appassionati di turismo in bici, per ogni pedale e pedalatore, ecco la proposta di Piemontebike, con i percorsi e l’ospitalità bike friendly. (piemontebike.it)
Angelo Morbelli, pittore del Monferrato
È l’artista del momento. Se in occasione del centenario della morte di uno dei protagonisti del divisionismo italiano, la Gam di Milano rende omaggio ad Angelo Morbelli, poteva quel Monferrato che lo ha accolto e in cui ha vissuto per anni, nell’affascinante casa studio della Colma di Rosignano, dalla cui torretta scomponeva i colori delle colline immortalando nei quadri più celebri il paesaggio vitivinicolo, non fare altrettanto? Così, mentre il Museo Civico di Casale Monferrato allestisce una mostra su “Angelo Morbelli pittore del Monferrato” (dall’11 maggio al 17 novembre), a Rosignano Monferrato la casa dell’artista è un tuffo nei colori del suo pennello, col suo studio scarno e intatto ed il suggestivo giardino. A maggio l’inaugurazione del Percorso Morbelliano, tra le riproduzioni pittoriche esposte nei luoghi prediletti.
2019 Anno del Dolcetto
La Regione Piemonte ha realizzato un calendario fittissimo per la promozione di questo vitigno storico, tra degustazioni, eventi in vendemmia, momenti musical, tour delle cantine, anche in bici. Un altro modo di scoprire e assaporare angoli straordinari di Monferrato.
www.visitpiemonte.com
Le chicche di sempre
A volte la visita di un territorio si avvolge e si compone intorno a uno spunto particolare, da cui partire per poi estendere la perlustrazione. Il Monferrato è un vero scrigno di queste eccellenze e, davvero, quelle che proponiamo qui, sono solo alcune di tante e tante.
Gli infernot
Sono l’elemento che ha valso, insieme al paesaggio delle colline vitivinicole, la designazione a patrimonio Unesco nel 2014. Imperdibile la visita a queste specule vinarie ipogee scavate per sottrazione nella pietra da cantone (gergalmente detta tufo) - 59 in tutto quelle censite ufficialmente - che diventa anche occasione di scoprire borghi, incantevoli, per lo più nella valle Ghenza e nel vignalese. Si trovano infatti in parte in edifici pubblici, ma assai più spesso in abitazioni private che però aprono le loro porte in momenti dedicati, mentre, presso l’Ecomuseo della Pietra da Cantone di Cella Monte (recentemente entrato a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”), si può conoscerne la storia, le caratteristiche e naturalmente, visitarne uno. Si tratta di vere opere d’arte il cui nome deriva dal piemontese infernòt, ricollegabile all'antico provenzale enfernet, espressione utilizzata per indicare una prigione angusta, quasi sempre ad opera di contadini o cavatori senza alcuna nozione di ingegneria o architettura, per lo più durante la stagione invernale, quando non intenti in attività agricole o di estrazione e che potevano richiedere due o tre anni di lavoro. (paesaggivitivinicoli.it)
Il Sacro Monte di Crea, patrimonio Unesco
Natura e arte in perfetta simbiosi, questo è il luogo che per definizione sposa la camminata lenta nel bosco ammirando vere opere d’arte. Il Parco nasce attorno al Sacro Monte di Crea, luogo di spiritualità antica (meta di pellegrinaggi fin dal medioevo), che si articola in un percorso devozionale dedicato al Rosario, formato da 23 cappelle e 5 romitori, la cui costruzione prende avvio a fine 1500, con partenza dal Santuario della Vergine, il cui culto è legato, nella tradizione popolare, all'arrivo di Sant'Eusebio nel IV secolo. (parcocrea.it) Villa Vidua, la casa del Grande Viaggiatore Villa Vidua (nella valle del vignalese, a Conzano), oggi sede di mostre di arte contemporanea, era la casa di Carlo Vidua, conte di Conzano: collezionista, bibliofilo, archeologo, intellettuale e soprattutto Grande Viaggiatore, Vidua viaggiò dall’Egitto alle Americhe nel più tipico spirito dei Grands Voyages. Pochi sanno che senza di lui il Museo Egizio di Torino non esisterebbe, poiché donò la sua collezione privata per quello che fu il primo nucleo del museo. Morì il 25 dicembre 1830 in Indonesia, a bordo della nave che lo stava trasportando nel porto di Ambon, a causa di un'ustione dovuta al fango bollente di un vulcano nell'isola di Celebes. La villa, di proprietà del comune, ospita la deliziosa Stanza Cinese, con singolari affreschi di ambientazione orientale.
Una fontana che bolle
Ad Acqui Terme, nella piazzetta cuore della città, c’è la Fontana della Bollente, da cui sgorgano le acque termali curative (a 75° C), ancora oggi utilizzate negli stabilimenti che sorgono poco distante, in Zona Bagni, segnalata dai resti imponenti dell'acquedotto romano. Caratteristico il quartiere medievale della Pisterna su cui vigila il Castello dei Paleologi, già nell'XI secolo residenza vescovile e ora sede del Museo Archeologico.
Una capitale per il Monferrato
Last but not least, Casale, capitale storica del Monferrato, finalista Capitale della Cultura Italiana 2020 è la città dei primati. Non solo la Cattedrale è una delle più importanti in stile romanico-lombardo del Piemonte, ma la sua chicca è un nartece unico in Italia (costruzioni similari si trovano in Armenia e Georgia). Secondo la teoria di alcuni studiosi tale opera è dovuta all'impiego di mano d'opera saracena, venuta in Monferrato quale prigioniera di guerra al seguito dei marchesi aleramici o secondo altri ai cavalieri templari. Caratterizzata da arditi incroci di archi in conci di arenaria e mattoni in argilla che si intrecciano a coppie parallele, costituisce una emozionante articolazione dello spazio che precede le navate. Imperdibile la visita ai sottotetti.
E ancora, imperdibile la via del Barocco con palazzi dai cortili di bellezza nascosta, tra cui Palazzo Gozzani di Treville con scalone e atrio, capolavoro del settecento a firma dell’architetto Scapitta. E il Castello del Monferrato, che unisce idealmente il fiume Po al centro della città, di manzoniana memoria, oggi sede di spazi espositivi e dell’enoteca regionale. La tessera MoMu Monferrato Musei (10 euro, ridotto 8) per un anno dà accesso a tutti i musei aderenti: Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi, Sacrestia del Duomo, Sinagoga e Musei Ebraici a Casale Monferrato, Parco del Sacro Monte di Crea con la Cappella del “Paradiso”, Centro di Interpretazione del Paesaggio del Po a Frassineto Po, Museo Etnografico “Coniolo il paese che visse due volte”, Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte e Museo San Giacomo a Lu.
Esperienza Monferrato per tutti
Un territorio non lo si consuma, lo si vive… un territorio non cambia, è lì da sempre, cambia il modo di far esperienze autentiche legate alla sua storia e al suo stile di vita. Ecco alcune proposte pacchetto, da costruirsi anche su misura, per “provare il Monferrato”: l’esperienza dell’imparare a fare il vermouth o di creare il proprio gianduiotto, o un’essenza particolare. E ancora, conoscere meglio i prodotti locali, come la nocciola, con laboratori mirati, seguiti da esperti. Unici poi, la cerca dell’oro e la lavorazione della pietra da cantone. Se Monferrato è autentico, l’esperienza è vera e concreta, diverte mentre la si vive e costruisce un ricordo al rientro, solido e piacevole…che magari si può anche offrire agli amici.
www.sistemamonferrato.it
Come arrivare
Siamo nel sud-est del Piemonte, al centro del triangolo Torino, Milano e Genova, tutte e tre comodamente raggiungibili in autostrada: il nostro territorio è attraversato, infatti, dalla A21 Torino – Piacenza, dalla A26 Santhià – Genova Voltri e dalla A7 Milano – Genova. Stazioni ferroviarie di Acqui Terme, Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona e Valenza e a mediamente un’ora di distanza dagli aeroporti di Bergamo Orio al Serio, Milano Malpensa e Linate, Torino Caselle, Genova Cristoforo Colombo.
Riso e Rose in Monferrato L'evento kermesse del Monferrato (il più grande evento intercomunale in Italia), alla sua 19esima edizione (3-19 maggio) è la sua risposta turistica. Un invito primaverile alla perlustrazione outdoor, tra le colline e la piana del Po, tra risaie allagate e vigneti, castelli e palazzi barocchi, pievi romaniche e cascinali in tufo: una terra straordinaria a un’ora d’auto da Torino, Milano e Genova, con ben due Patrimoni Unesco (i paesaggi vitivinicoli coi loro infernot e il Sacro Monte di Crea) e un comune che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”. E sono 19 i borghi aderenti a Riso e Rose 2019, al centro dei quali la splendida capitale storica, Casale Monferrato - lo scorso anno entrata nella short list delle candidature a Capitale della Cultura Italiana 2020 - a fornire un magnifico pretesto di perlustrazione.