C’è tutta la Turchia più bella sui manifesti dentellati dell'Onu: i siti Unesco di una terra di grande cultura e una storia incredibile

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Eugenio Serlupini

C’è tutta la Turchia più bella, quella che racconta di una terra di grande cultura e una storia incredibile. Efeso, le aree storiche di Istanbul, la meravigliosa Nemrut Dağ, la moschea Selimiye, il Parco nazionale di Göreme e i siti rupestri della Cappadocia, la Grande Moschea e l’Ospedale di Divriği: i siti emblematici della Türkiye dichiarati dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità dal prossimo 8 settembre 2023 viaggeranno anche per posta grazie all’emissione di francobolli dell’Amministrazione Postale delle Nazioni Unite.

 

(TurismoItaliaNews) L’Apnu, braccio operativo postale dell’Onu, da anni dedica la propria attenzione e i propri francobolli ai patrimoni Unesco dei Paese membri. Per quest’anno la scelta è caduta proprio sulla Turchia, alla quale vengono dedicati sei “dentelli” nelle tre consuete valute delle sedi azzurre: dollari statunitensi per New York, franchi svizzeri per la Svizzera ed euro per Vienna. I soggetti sono Efeso, le aree storiche di Istanbul, Nemrut Dağ, la moschea Selimiye, Göreme e Cappadocia, la Grande Moschea e l’Ospedale di Divriği. Con la sua posizione strategica sulla penisola del Bosforo tra i Balcani e l'Anatolia, il Mar Nero e il Mediterraneo, Istanbul è stata associata a grandi eventi politici, religiosi e artistici per più di 2.000 anni. I suoi capolavori includono l'antico Ippodromo di Costantino, la Basilica di Santa Sofia del VI secolo e la Moschea di Solimano del XVI secolo.

C’è tutta la Turchia più bella sui manifesti dentellati dell'Onu: i siti Unesco di una terra di grande cultura e una storia incredibile

Efeso

Efeso, situata all'interno di quello che un tempo era l'estuario del fiume Kaystros, comprende successivi insediamenti ellenistici e romani fondati su nuove località, che seguirono la costa mentre si ritirava verso ovest. Gli scavi hanno rivelato grandi monumenti del periodo imperiale romano, tra cui la Biblioteca di Celso e il Grande Teatro. Poco rimane del famoso Tempio di Artemide, una delle "Sette Meraviglie del Mondo", che attirava pellegrini da tutto il Mediterraneo. Dal V secolo, la Casa della Vergine Maria, una cappella cruciforme a cupola a sette chilometri da Efeso, divenne un importante luogo di pellegrinaggio cristiano. L'antica città di Efeso è un eccezionale esempio di città portuale romana, con canale marittimo e bacino portuale.

Nemrut Dağ, ovvero il mausoleo di Antioco I (69-34 a.C.), che regnò su Commagene, regno fondato a nord della Siria e dell'Eufrate dopo la disgregazione dell'impero di Alessandro: è una delle costruzioni più ambiziose del periodo ellenistico. Il sincretismo del suo pantheon e il lignaggio dei suoi re, rintracciabile attraverso due serie di leggende, greca e persiana, è la prova della duplice origine della cultura di questo regno. La moschea Selimiye, la Moschea quadrata con la sua unica grande cupola e quattro sottili minareti, domina lo skyline dell'ex capitale ottomana di Edirne. Sinan, il più famoso degli architetti ottomani del XVI secolo, considerava il complesso, che comprende madrase (scuole islamiche), un mercato coperto, una casa dell'orologio, un cortile esterno e una biblioteca, la sua opera migliore. La decorazione interna con piastrelle Iznik del periodo di punta della loro produzione testimonia una forma d'arte che rimane insuperata in questo materiale. Il complesso è considerato l'espressione più armoniosa mai raggiunta della külliye ottomana, un insieme di edifici costruiti intorno a una moschea e gestiti come un'unica istituzione.

La Cappadocia

Istanbul, la Cisterna di Yerebatan

Istanbul, la Cisterna di Yerebatan

Il Parco nazionale di Göreme e i siti rupestri della Cappadocia sono una vera attrazione: in un paesaggio spettacolare, interamente scolpito dall'erosione, la valle di Göreme e i suoi dintorni contengono santuari scavati nella roccia che forniscono una testimonianza unica dell'arte bizantina nel periodo post-iconoclasta. Qui si possono vedere anche abitazioni, villaggi trogloditi e città sotterranee, i resti di un tradizionale habitat umano risalente al IV secolo.

“Il patrimonio è la nostra eredità del passato, ciò con cui viviamo oggi e ciò che trasmettiamo alle generazioni future. Il nostro patrimonio culturale e naturale sono fonti insostituibili di vita e ispirazione” sottolineano dall’Apnu. Mission dell’Unesco è “di incoraggiare l'identificazione, la protezione e la conservazione del patrimonio culturale e naturale in tutto il mondo considerato di eccezionale valore per l'umanità”. E questo sulla base della Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale, adottata nel 1972; da oltre 25 anni l'Amministrazione postale delle Nazioni Unite emette francobolli in tema. L’impaginazione è stata curata in questo caso da Rorie Katz con foto Alamy.

Il Museo di Troya

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