Sulla Costa d’Argento c’è Cosa: sul promontorio roccioso l’antica città romana guarda al Mar Tirreno e all’Argentario

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Giovanni Bosi, Orbetello / Toscana

Scenografica al punto giusto. Quando sei sulla parte più alta dell’antica città romana è come se l’azzurro del Mar Tirreno stia per avvolgerti con tutta la sua bellezza, pronto a fondersi con il cielo. La cornice è l’estremità meridionale della Toscana, quella Maremma grossetana che non finisce mai di stupire. E tra le infinite attrazioni c’è anche il sito archeologico di Cosa con il suo Museo. Siamo a due passi da Orbetello: passeggiare tra le vestigia di oltre duemila anni fa, arrivando all’Arce, il rilievo più alto, è un’esperienza da provare.

 

(TurismoItaliaNews) Che la scelta del luogo in cui tirar su la città sia avvenuta con grande cura non c’è dubbio. Confermando peraltro la spettacolorità della pianificazione urbanistica dei Romani, che hanno lasciato in dote al Belpaese creazioni meravigliose da nord a sud. Cosa è una di queste: se il nome può apparire curioso, persino anonimo, è perché secondo gli archeologi potrebbe essere derivato da una denominazione etrusca come Cusi o Cusia, anche se ad oggi non sono note strutture etrusche in quello stesso punto (cioè riutilizzato da Roma) e la maggiore area archeologica etrusca più vicina nelle vicinanze era Orbetello, cui secondo alcuni va riferito quel nome.

Sulla Costa d’Argento c’è Cosa: sul promontorio roccioso l’antica città romana guarda al Mar Tirreno e all’Argentario

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Sulla Costa d’Argento c’è Cosa: sul promontorio roccioso l’antica città romana guarda al Mar Tirreno e all’Argentario

E’ suggestiva la descrizione che Strabone - il geografo, storico e filosofo greco antico – in età augustea ci ha lasciato di questa colonia di diritto latino, fondata nel 273 a.C. a sud dell’Argentario: “Dopo Populonia è Cosa, una città poco sopra il mare. Sopra la baia c’è una collina, sulla quale si trova la città. Porto di Ercole è di fronte, e vicino vi è una laguna e da un promontorio sulla baia si avvista il passaggio dei tonni”. La nascita della città romana avviene all’indomani della sconfitta delle forze alleate delle città etrusche di Volsinii e di Vulci e la cessione di buona parte del territorio vulcente, compresa la fascia litoranea. Così oggi è possibile passeggiare tra le sue vestigia circondate da ulivi e macchia mediterranea, comprese le immancabili aree pubbliche tipiche di una città romana: l’acropoli, con funzione religiosa, e il foro, sede dell’attività politica della comunità. Nella prima sono ancora ben conservati i resti del Capitolium, tempio dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva), caratterizzato dalla cella interna tripartita, e i resti del piccolo tempio di Mater Matuta, dea dell’aurora, protettrice della vita nascente e della fecondità. Il foro conserva resti degli edifici commerciali, con portici e pozzetti.

La storia la dice lunga sul perché Cosa sia nata proprio qui, in un paesaggio di bellezza incomparabile ma anche decisamente strategico. Ecco com’è andata: nel III secolo avanti Cristo Roma attacca le città etrusche tirreniche e nel territorio confiscato a Vulci verrà costruita la colonia, nove anni prima dello scoppio della prima Guerra Punica. La sua fondazione porta ad una riorganizzazione persino del paesaggio agrario, come dimostrano le tracce di centuriazione nella Valle d’Oro. Ai piedi del promontorio nasce anche il porto della città, Portus Cosanus, a conferma delle motivazioni anche strategiche della scelta del luogo. E peraltro Cosa contribuì alla costruzione della flotta romana. Una particolarità: alle spalle dell’approdo portuale c’era un’ampia laguna costiera di cui il lago di Burano è un residuo.

Sulla Costa d’Argento c’è Cosa: sul promontorio roccioso l’antica città romana guarda al Mar Tirreno e all’Argentario

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L’assetto urbanistico di Cosa denota (come sempre accade con gli antichi Romani) una particolare perizia tecnica per l’idraulica. La collina su cui sorge, sino al mare ha dovuto fare da sempre i conti con un delicato assetto idrogeologico e dunque per risolvere le difficoltà di drenaggio della pianura costiera venne creata una rete di canali perpendicolari, con l’inclinazione del tratto terminale del fiume Albegna. “L’attuale presenza di viottoli e canali di scolo, soprattutto nella valle di Capalbio, che hanno la medesima inclinazione – spiegano gli studiosi del sito - mostra l’efficienza e la validità del controllo del regime idrografico, che in questa zona è stato sempre problematico”.

L’Arce, il rilievo più alto su cui sorge Cosa

E’ stato la sede della vita religiosa della colonia fin dalla sua fondazione. Le attestazioni più antiche si riferiscono ad una piattaforma quadrangolare che è stata realizzata in corrispondenza del punto più elevato dell’Arce, in prossimità di una fenditura naturale nella roccia che ha restituito tracce di ceneri e carboni, interpretati come offerte rituali. Tra il 240 ed il 220 a.C. è stato costruito il Tempio di Iuppiter, di cui restano soltanto alcune terrecotte architettoniche. Al 170-160 a.C. risale il Tempio di Mater Matuta, dea del mattino e protettrice delle nascite: si tratta di un edificio su basso podio con quattro colonne in facciata, articolato in pronao e cella quadrata. Il tempio principale dell’Arce, interpretato come Capitolium, è stato costruito intorno al 150 a.C., ed è stato oggetto di numerosi restauri. Il tempio sorge su un’ampia terrazza, ed è munito di una grande cisterna e tre celle; il suo apparato decorativo era molto ricco, costituito da pavimenti a mosaico, intonaci dipinti e sculture in terracotta.

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Il Foro, piazza principale della città

Con una dimensione di 88 per 35 metri, il Foro è stato completato dopo la seconda deduzione coloniale (con questo termine si intende l’'invio di coloni romani da insediare in un’area conquistata); l’ingresso dal lato nord era costituito da un arco a tre fornici di cui rimangono porzioni in stato di crollo. Sulla piazza si affacciano come consueto edifici di natura pubblica e privata. Sul lato orientale c’è la Basilica, struttura a pianta rettangolare e con sei colonne in facciata, che costituiva la sede dell’amministrazione giudiziaria. Accanto si trova il complesso Curia - Comitium, importante sede assembleare edificata prima della seconda deduzione coloniale; è costituito da un recinto quadrangolare che racchiude la cavea radiale; dall’ultima gradinata era possibile raggiungere la Curia, in origine costituita da un solo ambiente a cui ne sono poi stati affiancati altri due. L’edificio adiacente, di cui ora è visibile solo il basamento, è il Tempio della Concordia, la cui decorazione architettonica è in esposizione al Museo. All’estremità sud-orientale della piazza c’è anche un Carcer, databile al III secolo a.C.

Il Museo e la Casa dello Scheletro

La visita al museo rappresenta un completamento dell’esplorazione di Cosa, grazie ai reperti esposti, tra cui diverse sculture. La Casa si chiama così perché uno scheletro quasi completo di un individuo maschio adulto di età compresa tra i 15 e i 30 anni, è stato rinvenuto negli strati di accumulo della cisterna della Casa. Era un uomo robusto di bassa statura.

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La Costa d’Argento

E’ un'area geografica che occupa l’estremità meridionale della Toscana, in provincia di Grosseto. Interessa i territori comunali di Monte Argentario, Orbetello, Magliano in Toscana, Isola del Giglio e Capalbio, situati nella Maremma grossetana

Come arrivare a Cosa

Per chi viene da Grosseto percorrendo l’Aurelia, si consiglia la prima uscita per Ansedonia; la seconda uscita per Ansedonia per chi viaggia in direzione Grosseto provenendo da Roma. Si prosegue sempre dritto fino a superare il cavalcavia della ferrovia, girando quindi a sinistra e lasciandosi a destra le peschiere. Si svolta nuovamente a sinistra in via delle Mimose lasciando a destra la strada comunale di Ansedonia. Si svolta quindi a sinistra in via delle Ginestre fino ad incontrare la strada sterrata che conduce al parcheggio dell'area Archeologica.

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Per saperne di più
www.facebook.com/ArcheoCosa
www.instagram.com/museoarcheologicodicosa/
www.polomusealetoscana.beniculturali.it

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