Il Made in Italy? E’ nato con la grande bellezza degli artisti rinascimentali, lo dimostrano le Gallerie degli Uffizi di Firenze

Eugenio Serlupini, Firenze
“La creatività italiana che ancora oggi, variamente declinata, rende unico il nostro Paese affonda le proprie radici in quella pratica e in quel sistema, che garantiva il rispetto dei tempi di consegna ma anche qualità e, per giunta, uno stile che doveva essere inconfondibile”. La sottolineatura è del professor Eike Dieter Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze. In sostanza, il made in Italy è nato con la grande bellezza degli artisti rinascimentali.
(TurismoItaliaNews) Nel 2023 ricorre il quinto centenario della morte di due grandi protagonisti della scena artistica rinascimentale: Pietro Vannucci detto il Perugino e Luca Signorelli. Entrambi ebbero largo seguito e i loro discepoli e seguaci furono attivi a lungo, diffondendo lo stile dei loro maestri nella Penisola italiana. Fin dal Medioevo e poi soprattutto nel Rinascimento le botteghe degli artisti sono state fucine di idee e di continue innovazioni: la loro produzione rispondeva alle richieste della nobiltà e delle classi agiate, ma anche di istituzioni laiche ed ecclesiastiche, e, per rispettare i tempi, il lavoro veniva spesso svolto in maniera corale, seguendo le istruzioni del capo della bottega il quale a sua volta dava l’impronta, lavorando direttamente o con l’aiuto delle maestranze che aveva nel tempo istruito. Si diveniva garzoni da bambini sia per le modeste aspettative di vita dei tempi ma anche perché la formazione era graduale e iniziava molto presto. I mestieri spesso si tramandavano di padre in figlio per generazioni ed erano concentrati ‘a zone’ nel tessuto cittadino.
E’ quanto argomenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Dieter Schmidt nel bollettino illustrativo dei sei francobolli stampati uniti in foglietto che l’Italia ha messo in circolazione il 15 settembre nell’ambito della serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano”, dedicati alle Radici del Made in Italy per ricordare non solo i due artisti dei quali si celebra l’anniversario, ma anche altri universalmente celebri, a loro volta titolari di importantissime botteghe e scuole: “aziende”, si direbbe oggi.
I sei valori postali riproducono un’opera dei pittori a cui la serie è dedicata: per la Bottega del Verrocchio il “Battesimo di Cristo”; di Sandro Botticelli “Ritratto d’uomo”; di Leonardo da Vinci “Studio per una Maddalena”; di Ghirlandaio “Adorazione dei Magi”; di Francesco Botticini “Tobiolo e i tre arcangeli”; di Luca Signorelli “Allegoria della Fecondità e dell’Abbondanza”. Tutte opere che sono esposte nelle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Il foglietto che li racchiude raffigura un particolare del piazzale delle Gallerie degli Uffizi, con il caratteristico loggiato del palazzo che ospita lo storico Museo, quale ideale trait d’union tra le due colonne dei sei francobolli; a tappeto il fondino è costellato da elementi grafici decorativi.
“Botticelli, Verrocchio e Leonardo, Ghirlandaio e Botticini, protagonisti indiscussi del Rinascimento, ebbero un seguito ovunque ed esportarono con successo i prodotti del loro straordinario talento fuori dai loro luoghi nativi. Anche per questo tuttora dire ‘fabbricato in Italia’ è una garanzia in ogni parte del mondo” chiosa il professor Eike Dieter Schmidt.