A Minturno il Real Ponte Ferdinando e la Via Francigena: viaggio tra storia, ingegneria e spiritualità

Giovanni Bosi, Minturno / Lazio - Campania
E’ considerato un capolavoro di ingegneria oltre che il simbolo dell’innovazione borbonica. Dopo un lungo periodo di abbandono, oggi il ponte è stato restaurato e inserito tra i siti di interesse storico e turistico, attirando visitatori e appassionati di archeologia industriale. Anche perché proprio da queste parti un tratto della Via Francigena del Sud. Tanti buoni motivi, insomma, per vedere il Real Ponte Ferdinando, costruito per collegare le due sponde del Garigliano.
(TurismoItaliaNews) Siamo a Minturno, in territorio laziale, ma praticamente al confine con la Campania. Su un colle che domina le frazioni di Scauri e Marina di Minturno, il borgo principale assicura un viaggio indietro nel tempo lungo la via Appia, immersi in un ambiente naturale affascinante. Come le sponde del Garigliano, fiume strategico per quella che era una vera e propria città – porto.
Costruito nel 1832 su progetto di Luigi Giura, il Real Ponte Ferdinando rappresenta il primo esempio di ponte sospeso a catene in ferro in Italia e uno dei primi in Europa. Commissionato da Ferdinando II di Borbone, collegava le due rive del Garigliano favorendo scambi commerciali e traffici militari lungo la storica via tra Napoli e la Terra di Lavoro.
L’attrazione, oltre che per essere un’affascinante opera di ingegneria, si deve anche alla vicinanza della Via Francigena, l’antico cammino dei pellegrini che, provenendo da Canterbury e attraversando l’Europa, giungevano a Roma per poi proseguire verso i porti pugliesi, imbarcandosi alla volta della Terra Santa. Qui, storia e spiritualità si intrecciano: i viandanti che percorrono la Francigena possono sostare accanto al ponte, lasciandosi affascinare dal connubio tra la natura incontaminata, le vestigia borboniche e la memoria dei pellegrini medievali.
Oggi, dunque, il Real Ponte Ferdinando e la Via Francigena rappresentano un patrimonio culturale unico, che racconta secoli di ingegno, fede e cammini, spingendo turisti e viaggiatori a riscoprire un angolo autentico del basso Lazio e della Campania.
Minturno è il classico luogo in cui il tempo sembra essersi stratificato, lasciando tracce indelebili che ancora oggi raccontano la grandezza delle civiltà che vi si sono susseguite. Le sue origini aurunche e romane emergono con forza nel Comprensorio Archeologico e Antiquarium di Minturnae, un’area che custodisce un patrimonio di straordinaria importanza storica e monumentale. Qui, tra i resti dell’antico castrum a pianta quadrata – il più antico insediamento fortificato della zona – si sviluppò progressivamente una città fiorente, i cui tratti sono ancora visibili nelle mura e nei monumenti che dominano lo scenario.
Passeggiando tra le rovine, è facile immaginare la vita quotidiana della colonia romana sorta nel 296 a.C. lungo la Via Appia, arteria vitale per il commercio e le comunicazioni dell’epoca. Minturnae era un punto strategico, ma anche un crocevia culturale, che si arricchì nei secoli di edifici pubblici, religiosi e civili. Il teatro, imponente e ancora oggi suggestivo, custodisce negli ambienti sostruttivi l’Antiquarium, dove una preziosa collezione epigrafica e scultorea restituisce il volto di uomini e donne che hanno attraversato i secoli. Le terme, il Campitolium, il mercato – l’antico macellum – e i mosaici delle domus testimoniano una città vibrante, capace di accogliere e integrare le istanze del suo tempo.
Ma Minturno non è solo archeologia: è anche natura e paesaggio. A pochi chilometri, nella frazione di Scauri, svetta la Torre dei Molini, una sentinella del XIV secolo che domina il mare. L’Area Protetta di Gianola e del Monte di Scauri offre invece scenari di rara bellezza, dove la macchia mediterranea si mescola ai resti della città ausone di Pirae e della villa romana appartenuta al console Marco Emilio Scauro. Qui storia e natura si intrecciano, regalando al visitatore un’esperienza che va oltre la semplice scoperta culturale.
Minturno e i suoi dintorni rappresentano dunque un viaggio nel tempo e nello spazio: dalle origini aurunche ai fasti della Roma repubblicana e imperiale, fino al Medioevo e alla bellezza intatta dei paesaggi naturali. È un invito a lasciarsi sorprendere da una terra che ha saputo custodire con cura le proprie radici, trasformandole in una risorsa preziosa per chi desidera scoprire un Lazio meno conosciuto ma ricco di fascino e autenticità.